Chapter 17

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Alla fine mi persi osservando il paesaggio che avevo difronte a me, decisi dunque di dirigermi verso una nuova giornata. Ma questa sembrava risultare molto più insolita di quanto mi aspettassi.
La mattina c'era già Axel che mi aspettava giù senza un minimo di soggezione o imbarazzo che potesse indurre a un viaggio faticoso e sofferto. Mi diede il buongiorno e con gentilezza mi fece strada verso la macchina, io insonnolita non avevo chiare in mente le immagini mentre compivo quei passi, però con disinvoltura assecondavo il suo comportamento. Forse nel profondo avrei voluto effettivamente riaprire l'argomento concluso velocemente la sera prima ma preferii evitare per non rovinarmi la giornata.
Era silenzioso, non aveva nulla da dire e questo mi stava distruggendo dentro. Quando arrivai davanti alla scuola Axel frenò delicatamente e mi disse precisando "siamo arrivati"-io allora, senza neanche degnarlo di uno sguardo scesi e alla vista di Luke sotto il portone della scuola, corsi per raggiungerlo. Non so se era l'effettiva voglia di passare del tempo con lui o solo la volontà di  dimostrare qualcosa ad Axel. Continuavo a  pensare a lui e questo mi faceva sentire in colpa nei confronti di Luke. Tendevo a distrami e a non dargli attenzioni. Le ore a scuola passarono velocemente e avevo sempre più certezze di aver ormai perso le speranze con Axel, troppo impegnato a concentrarsi sulla propria vita che condividerla con me sembrasse un'impresa e una grande fatica.
Quando però uscii dalla scuola lui mi stava aspettando appoggiato delicatamente alla portiera del mio sedile posteriore, con degli occhiali da sole che non sapevo se avesse indossato per evitare il mio sguardo o semplicemente per riparare i suoi speciali occhi dal sole. Qualsiasi fosse il motivo per cui li avesse messi, aveva davvero uno stile pazzesco, da invidiare. Poco dopo tirò fuori un sorriso malizioso che da un po' non vedevo sul suo volto e subito dopo mi disse: "questa mattina non mi sembravi di buon umore"- sogghignando e lasciando intendere che fossi io la vera causa per il mancato dialogo della mattina, ma ero ben certa che se fosse per colpa mia era solamente per avergli parlato più di quanto dovessi la sera prima. Io alla sua provocazione risposi con uno sguardo infastidito e poi senza permettere che lui mi anticipasse, aprii la portiera e poco dopo provai a lasciarmi andare in un sonno leggero per evitare un confronto che però lui voleva assolutamente ci fosse in quel tragitto. Lui iniziò a parlare di qualcosa ma lo interruppi subito -"ti pare ora il momento di parlare?"- chiesi poco invogliata anche solo nel pronunciare quelle parole -"credo che abbiamo solo evitato il momento esatto per parlarne, ma è giusto che si apra quel discorso, e inizio io perché mi interromperesti sempre, so come sei"- io invece non sapevo come fosse realmente, sembrava mi fossi creata un'idea di quel ragazzo e dipendevo da essa, però lasciai che esprimesse il suo pensiero senza intercettarlo e cercando di comprendere cosa pensasse -"quello che tu mi hai detto ieri non mi aspettavo che lo rendessi così ovvio in poche parole, e soprattutto per questo mi hai colpito lasciandomi con un dubbio impresso nella mente per tutta la notte, ma sono arrivato, credo ad una conclusione"- nel frattempo l'aria cominciava a farsi più cupa e anche se le sue parole parevano risultare positive, il tempo fuori dalla macchina era particolarmente nuvoloso e proprio mentre stava per dire ciò che più mi interessava, si fermò lungo il ciglio della strada. Mentre la pioggia produceva una melodia di sottofondo lui proseguì:-"Sono certo tu capisca la mia immediata reazione di ieri sera, ma ora sono consapevole di tutto e Ariadna, mi hai fatto intendere quanto ti interessasse avermi sempre con te, e per me vale più di ogni altra cosa"- nel frattempo scese dalla macchina e nel bel mezzo della pioggia urlò:-"e non posso fare altro che dirti che...mi piaci da morire Ariadna"- non credevo di aver capito ciò che lui avesse effettivamente detto, ma appena scesi anche io lo ridisse e così altre tante volte fino a quando ci avvicinammo e ci baciammo. Il mio primo bacio, il bacio che sognavo.
Ma poco dopo dalla sua bocca uscirono queste parole:-"Qualsiasi cosa provi per me, la provo anche io ma non potrà mai funzionare. Ne sono certo".
Così mi svegliai nella mattinata che aveva seguito quell'assurda nottata, lasciandomi un brivido lungo la schiena per la frase finale ma permettendomi di aver almeno immaginato cosa sarebbe potuto accadere se effettivamente ci fosse dell'interesse.
Dopo uno sospiro profondo, decisi di alzarmi e cominciare nuovamente la giornata, questa volta per davvero.

MisunderstoodWhere stories live. Discover now