CAPITOLO 14

2 1 0
                                    

MEREDITH

Oggi Josh aveva rotto i coglioni più del solito. Ashley aveva avuto a che fare con Larry tutto il giorno per i vari permessi del negozio e io mi ero dovuta subire Josh più del previsto.
"Ehi Larry, io stacco prima.." dissi entrando nel suo ufficio ormai stravolta.
Lui se ne stava dietro la scrivania a digitare sul pc e senza alzare lo sguardo mi rispose.
"Ah si? E come mai?"
"Perché Josh mi ha fatto perdere la pazienza e se non me ne vado subito lo faccio fuori.." sentenziai.
"Ah Josh," rise "mi spiace che oggi te lo sia dovuto sorbire te, Ashley mi serviva in ufficio".
"Lo so capo, ma per colpa sua ora ho un irrefrenabile voglia omicida. Troppo armi intorno e potrei perder.."
"Si si, ho capito," mi interruppe con un cenno della mano, "va pure, ma cerca di essere puntuale domani mi raccomando.."
"Come sempre Larry" puntualizzai.
"Mmm, inoltre ultimamente mi sembri un po'.. persa.." disse alzando gli occhi dal portatile, "tutto bene?" chiese sospettoso.
Cosa potevo dirgli? Che la mia vita faceva altamente schifo? Che non dormivo la notte perché pensavo a un modo per scoprire la verità sui miei genitori? Che non mi darò pace finché non avrò scoperto qualcosa?
"Tutto bene Larry, non ti preoccupare" sorrisi. Uno dei sorrisi più falsi che potevo permettermi.
"Mmm, chiudi la porta quando te ne vai" tornò al suo lavoro e io me ne andai esausta.
Gli anfibi strisciavano a contatto col pavimento mentre mi dirigevo alla moto. Presi il casco, lo infilai e una volta indossata la giacca di pelle me ne andai a casa. Avevo bisogno di una bella dormita.
Il cellulare iniziò a suonare nella tasca dei pantaloni. Grazie alle cuffie connesse nel casco risposi alla chiamata mentre sfrecciavo per le vie verso a casa.
"Pronto"
"Hey tesoro, come stai?"
"Tutto bene Sam, sto tornando a casa."
"Come mai così presto?"
"Josh mi ha sfiancata oggi, non ne potevo più.."
"Oh Josh, mi spiace baby" La sua voce era realmente dispiaciuta. Anche lei lo aveva conosciuto in passato.
"Tranquilla, ci sono abituata.. cosa volevi dirmi?"
"Mmm nulla di che, solo che.. beh.. la mia azienda sta cercando del personale e si.. insomma.. so che hai già un lavoro fisso con Larry, ma potresti tenerlo buono per il tempo libero e focalizzarti su qualcosa di più.. si beh.. produttivo?"
"Produttivo? Sam con tutta onestà non so nemmeno cosa tu faccia là dentro!"
"Io.. beh.. mi occupo delle scartoffie" rispose vaga.
"Sai che odio quel genere di lavoro.." sospirai.
Odiavo stare seduta ad una scrivania.
"Si ma vedi, le candidature sono aperte per una posizione.. diciamo.. più attiva"
"Più attiva? Tutto qui quello che sai dirmi?"
"Si ok, non so bene cosa gli serva, ma sicuramente ti pagherebbero bene, perciò pensaci ok? Potresti dare un svolta alla tua vita.." la sua voce era triste e incerta.
"Non mi vedi già abbastanza?" risi varcando finalmente il vialetto di casa.
Spensi la moto e presi in mano il cellulare.
"Oh andiamo! Sai bene che non vivo senza te, inoltre vedresti più spesso anche Robert!"
"Questo dovrebbe essere un incentivo per accettare?" Scoppiai a ridere di gusto.
"Oh cielo, sei esasperante. Hai due giorni per decidere. Fammi sapere va bene?"
Cambiare lavoro?
Lavorare al poligono é stata una scelta di mio padre, diceva che così avrei potuto lavorare e allenarmi nello stesso tempo. Ogni tanto in quel posto però mi sentivo soffocare, soprattutto quando i ricordi venivano a galla. Magari cambiare avrebbe fatto bene alla mia mente.
"Ci penserò, te lo prometto."
"Grazie!" Urlò al telefono. "Ci vediamo dopo!" Riattaccò di colpo e scuotendo la testa misi via il cellulare.
Un tonfo secco echeggiò dietro la casa. C'era qualcuno. Aggirai il portico senza entrare e passando dal vialetto sgattaiolai furtiva verso il giardino posteriore. Estrassi il pugnale dai jeans e mi abbassai pronta ad attaccare.
Vidi un'ombra muoversi nell'erba. Ero pronta.
Una figura apparve nel mio campo visivo mi ci lanciai contro sfoderando il pugnale e cercai di bloccarlo contro la parete spingendo la lama.
Purtroppo per me l'ombra si mosse più velocemente, mi fece girare su me stessa e bloccandomi le braccia dietro alla schiena mi sbattè contro il muro senza troppe remore.
Ahi.
La faccia era premuta contro l'intonaco e con tutta la forza cercai di liberare le mani. Feci per alzare un piede per colpirlo ma con le ginocchia mi divaricò bruscamente le coscie bloccandomi completamente. Il suo corpo era premuto contro il mio e dalla stazza potevo capire che si trattava di un uomo.
"Ciao ragazzina.." sussurrò a un centimetro dalle mie orecchie.
Cosa..
"Logan?" Non poteva davvero essere lui. Che cazzo ci faceva qui?
"Non so perché, ma io te finiamo sempre così, uno avvinghiato all'altro.." sussurrò muovendo le labbra delicatamente sul mio collo.
Istintivamente inarca la schiena e finii per premere ancor di più il suo bacino contro il mio. Lo sentii inspirare bruscamente.
"Come se la cosa ti dispiacesse.." dissi cercando di liberare nuovamente le mani. La sua presa si fece più salda.
"Non ho mai detto questo, potrei abituarmici sai? Sei un po' troppo violenta.."
Ma senti chi parla.
"Scusa se non sono stata delicata nei tuoi confronti. Appari sempre dal nulla e ti prego.. ora illuminami sul cosa ci facevi in casa mia" chiesi curiosa.
Lentamente mi lasciò andare e mi staccai dal muro per guardarlo in faccia.
Era bellissimo come ogni cazzo di volta. La canotta nera gli fasciava perfettamente i muscoli lasciando ben in vista i numerosi tatuaggi, i jeans corti mostravano quelle gambe così toniche che avrei voluto sentirle sotto le mie dita e infine vi erano gli occhi.
Dio, i suoi occhi sarebbero stati la mia condanna.
Sorrise beffardo.
"Sono passato a salutarti, volevo sapere se ti andava di allenarti un po' con me" rispose grattandosi il capo.
"Sei serio?" Mi stava pendendo per il culo? "Tu vieni a casa mia mentre non ci sono, mi tiri un imboscata e tutto per sapere se volevo allenarmi con te?" chiesi allibita.
"Se la metti così suona una cosa losca.." sbuffò.
"Perché lo è " puntualizzai.
"Ok senti, ero venuto per chiedertelo ma quando ho suonato il citofono nessuno veniva ad aprire la porta così ho pensato di fare un salto nel retro per vedere se fossi qui. Quando non ti ho vista stavo per tornarmene a casa ma mi hai preceduto di un soffio cercando di farmi fuori" rispose sorridendo beffardo incrociando le braccia al petto.
"Io non volevo farti fuori! Ho sentito un rumore e sono corsa a vedere chi fosse, non pensavo di trovarci te" sbuffai.
"E ti dispiace?" Chiese alzando un sopracciglio.
Gli lanciai un'occhiataccia.
"Hai un'autostima un po' troppo grande sai?"
"L'autostima non è l'unica cosa che ho di grande, credimi.."
Avampai e lo colpii debolmente al fianco.
"Coglione."
"Mi hanno detto di peggio. Allora?"
"Allora cosa?"
"Ti va di allenarci?"
"Io e te?" Chiesi ancora una volta senza capire il nesso di tale richiesta.
"E chi se no? Non mordo mica.." sorrise.
Mm, non ne ero del tutto certa.
"Più tardi arriverà anche Robert, é lui che mi aiuta con l'allenamento di solito" spiegai.
"Non c'è nessun problema, per quando arriverà me ne sarò già andato" disse senza smettere di scrutarmi. Aspettava impaziente una mia risposta e sembrava persino agitato.
Oh cielo.. me ne pentirò.
"Eh va bene, solo mezz'ora e poi te ne vai, va bene?"
I suoi occhi si illuminarono di colpo.
"Affare fatto!"
Andammo in giardino e gli mostrai dove tenevamo le varie attrezzature.
"Sai perché sei così brava con Robert?"
"Illuminami.."
"Perché ormai conosci ogni sua mossa. Le anticipi.
Con me fai più fatica perché sei abitudinaria, pensi che tutti si muovano allo stesso modo ma ognuno ti attaccherà sempre in modo differente. Memorizza le mosse del tuo avversario ma cerca di captare i differenti movimenti che compie. Ogni volta che mi hai attaccato io ho contraccambiato senza esitazione. Sei veloce e forte ma troppo sicura di te." Si mi al centro e mi fece segno di avvicinarmi, "Prova a colpirmi."
"Mi sembra di averlo già fatto in passato.."
"Certo, perché non me lo aspettavo ed ero di spalle. Prova a farlo ora."
Mi concentrai è una volta in guardia cercai di colpirlo. Deviò abilmente il colpo e sorrise.
"Di nuovo."
Grugnii e ci riprovai.
Nulla. Ogni mio colpo veniva schivato alla perfezione.
"Dimentica le basi che ti sono state insegnate e prova a usare l'istinto.." sbuffò.
"Facile per te parlare.. soldato" sussurrai tra i denti.
Cercai di colpirlo nuovamente ma per poco non caddi a terra. La rabbia prese il sopravvento e senza pensarci due volte mi lanciai velocemente verso di lui e lo colpii all'addome.
Sì piegò in due e imprecò sottovoce.
"Scusa, non volevo colpirti così forte, mi disp.."
Si alzò velocemente e mi placcò sbattendomi a terra a pancia in giù.
Cazzo.
"Sei stata brava. Non scusarti. Ora cerca di liberarti."
Mossi le mani cercando di fargli perdere la presa ma nulla. Iniziai a scalpitare ma senza successo. Era un blocco di marmo.
"Devi metterci più impegno" dal tono di voce sembrava quasi irritato.
"Scusa se non sono alla tua altezza.. invece di criticare potresti dirmi come faresti tu nel mio caso!?" Sbraitai. Stavo perdendo la pazienza.
"Sei una donna, devi tenerlo a mente quando è un uomo a sovrastarti."
Maschilista.
"Non te lo dico a caso, noi uomini abbiamo parecchi punti deboli che puoi sfruttare a tuo favore. Numero uno," mi scostò velocemente le mani appoggiandole alla patta dei suoi pantaloni, "le palle."
Inspirai bruscamente sotto quell'importante rigonfiamento che avvertivi sotto il tessuto dei pantaloni, inspiegabilmente non scostai la mano.
Non mi mossi di un centimetro.
"C- cosa.."
"Questa è una zona che se colpita correttamente può metterci al tappeto in un nano secondo. Se qualcuno ti sbatta a terra in questa maniera ricorda, devi sferrare un colpo preciso qui."
Premette un po' più giù le mani e giurai di aver  sentito uno spasmo lì sotto.
Santi numi.
Mi scostò rapidamente le mani e si chinò all'altezza del mio viso. Il suo respiro solleticava la mia pelle.
"Se uno si trovasse in questa posizione avresti due possibilità, potresti dargli una testata o cercare di morderlo. Hai capito?" Potevo avvertire le sue labbra umide accanto al mio orecchio e dentro di me sentii il calore farsi strada tra le mie gambe.
Stavo perdendo la concentrazione.
Non avrei dovuto accettare.
Di colpo si alzò e con uno strattone deciso mi tirò su e andai a sbattere contro il suo petto.
Una gocciolina di sudore cadde dal mio viso e finì nel solco tra i miei seni. Lui seguì quel movimento come se fosse ipnotizzato. Lo vidi deglutire per poi spostare velocemente gli occhi nei miei. Ero bloccata contro di lui, le mie mani erano premute sul suo addome e dentro di me volevo solo lasciarle scorrere sul suo corpo.
"Ora.. devi provare va bene?" La sua voce era roca e profonda.
Mi si arricciarono le dita dei piedi.
"Non voglio farti male.." sussurrai.
"Credimi, in futuro vorrai farmene.." rispose senza smettere di fissarmi.
Era.. triste? E poi cosa voleva dire con..
Di colpo mi ritrovai di nuovo con la faccia a terra. Senza perdere un istante feci come mi aveva detto.
Mi divincolai quel tanto che bastava per colpirlo duramente tra le gambe. Quando lo sentii imprecare mollò la presa e finì a terra mentre si contorceva per il dolore. Sorrisi fiera per esserci riuscita ma nel frattempo mi sentii in colpa per lui.
"Cazzo..." imprecò.
"Mi.. mi spiace io.."
"Che diavolo succede qui?" La voce di Robert interruppe i miei pensieri e di colpo mi girai verso di lui.
Cazzo, non avevo guardato l'orologio.
"Io.. noi.." guardai Logan che cercava di rialzarsi zoppicante.
"Ci stavamo allenando.." dissi aiutandolo ad alzarsi.
"Allenando? Sembra che tu gli abbia strappato i cogl.."
"Si si, so cosa sembra.." lo bloccai, "stavamo solo provando una nuova mossa strategica.." dissi mentre mi pulivo l'erba dai vestiti.
"Ah bene, cerca di non usarla su di me questa 'mossa', va bene? Ci tengo alle mie palle" sottolineò.
Avampai e lo trucidai con lo sguardo.
"Ma guarda! Ancora tu!" Esclamò alla vista di Logan.
"Salve signore" rispose con un filo di voce porgendogli la mano, "sono Logan."
"Bene, io sono Robert" si strinsero la mano senza smettere di scrutarsi attentamente.
Mm, mi ero persa qualcosa.
"Voi vi conoscete?" chiesi curiosa.
"Di vista.." rispose Rob.
"Si già, ci siamo incontrati una volta" bofonchiò Logan.
"Hai ragione, hai trovato la strada di casa dopo?" Robert sorrise beffardo senza mai distoglere lo sguardo.
"Ovviamente" rispose Logan tra i denti.
"Okeeey.. che ne dite se ora io mi alleno e tu," dissi indicando Logan, "te ne torni a casa?"
"Non ci pensare nemmeno Meredith, é così che tratti gli ospiti?" Si infastidì Rober.
"I-io.."
"Sono certo che a Logan faccia piacere restare qui con noi no?" chiese rivolto verso di lui.
Ma che aveva in mente?
"Certo. Per te è un problema?"  mi chiese.
Questa storia non mi piaceva per niente.
"No beh.. se vuoi rimanere.." biascicai.
"Perfetto! Iniziamo subito allora." Robert andò a prendere dei guantoni e si mise in posizione. Io li scrutai attentamente e non potei non notare i loro sguardi furtivi.
Mi ero certamente persa qualcosa.
Misi i guantoni e ne passai un paio a Logan.
"Facciamo così, tutti contro di me, va bene?" chiese Rob.
Alzai un sopracciglio.
"Sei sicuro?"
"Uccellino, sei molto brava credimi, ma per me non sarà un problema starti dietro.." A quel punto si girò verso Logan, "con te invece, ci andrò piano tranquillo.." sogghignò facendogli locchiolino. Logan sorrise.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Jan 31 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

The soldier and the nightingaleWhere stories live. Discover now