LA PISCINA🎲

0 0 0
                                    

-Nathalie

-Ti porto in un posto.-

Noah mi arrivò da dietro mentre camminavo nel corridoio rumoroso, verso l'uscita.

Mi fece quasi sobbalzare con la sua voce cavernosa.

-Certo Noah, come l'ultima volta che mi hai fatto aspettare ore e poi non sei mai arrivato? Grazie, ma no.-

Continuai a camminare fingendo di ignorarlo, quando in realtà aveva già stuzzicato la mia curiosità  con la sua affermazione.

Ovviamente Noah non mi fece fare come volevo, lui doveva sempre averla vinta su di me, con lui io non avevo mai libertà  di scelta.

Afferrò il mio braccio e mi fece bloccare, obbligandomi a guardarlo una volta che si fu posizionato davanti a me.

Il mio sguardo debole cadde sulle sue labbra carnose e invitanti.

E pensare che solo ieri sera mi aveva baciata...

Scacciai quell'immagine deliziosa, convincendo me stessa che era stato uno sbaglio, l'ennesimo.

Forse aveva notato che mi serviva qualcosa per distrarmi dalla mia autotortura, così aveva scelto la prima cosa che gli era venuta in mente. La faceva così tante volte al giorno che probabilmente il gesto di prendere e baciare una ragazza senza alcun pudore e con la sua solita sfacciataggine era la prima azione a cui aveva pensato.

E dio...come baciava, quel modo di muovere le labbra, e la lingua dentro la mia bocca...c'era un che di divino nei suoi baci, qualcosa che la prima volta non avevo notato per colpa della sbronza.

Come se fosse nato proprio per baciarmi.

Adesso il suo sapore non me lo riuscivo a togliere dalla bocca.

Dopo il bacio si era assicurato che mi addormentassi prima di andare via, cacciando persino mia sorella dalla stanza, la quale aveva assistito, purtroppo, alla scena. Non le avevo ancora parlato, e per questo mi sentivo un po' una codarda, e sapevo che prima o poi avrei dovuto affrontarla.

-Per quanto ancora me lo rinfaccerai Cenerella?- si fece più vicino, riportandomi lì al presente, tanto che dovetti smettere di respirare per non soffocare nel suo odore. -Ti ho baciato, ieri sera, Nathalie. Non ricordi?-

-Non è la prima volta che mi baci e poi lo dimentico, sai Noah?-

Se solo avesse saputo come quel bacio stava vibrando ancora dentro il mio stomaco...

-"Ti porto in un posto", Cenerella, a me pare un'affermazione, non una domanda. Dovrò farti una lezione per riconoscere quando ti faccio una domanda e quando un'affermazione, o ordine, chiamalo come preferisci. Sai non è difficile riconoscere la differenza, basta sentire l'intonazione della voce e...-
-Finiscila Noah- lo zittii massaggiandomi la tempia.

Lui fece un risolino palesando quanto il suo blaterare a caso fosse proprio riuscito nel suo scopo di irritarmi, poi tornò a fissarmi serio.

-Va bene, hai vinto, portami dove vuoi ma lasciami il braccio e, per amor del cielo, smettila di parlare.- Fui costretta a cedere, mi aveva messa alle strette, come sempre.

Finalmente la sua presa si allentò, finché la sua mano non tornò al suo posto, nella sua tasca, e sul suo viso comparve un sorrisetto furbo.

-Sai Cenerella conosco anche un altro modo per convincere le persone a fare come dico io, un giorno te lo farò conoscere.- Prese a camminarmi di fianco mentre si accendeva una sigaretta e rigettava il fumo nell'aria.

-E dimmi Noah, quale sarebbe questo modo?- Non mi rispose subito, mi lasciò il tempo necessario di pentirmi di aver fatto quella domanda, aspettò di varcare la soglia della scuola e scese il primo gradino della scalinata, del tutto impassibile al freddo nonostante avesse solo un giacchetto di pelle sopra la felpa.

Fairy TalesWhere stories live. Discover now