PERCHÉ A ME🍬

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-Allison

La mia vita non era mai stata semplice,

Vista da fuori probabilmente poteva sembrare il sogno di ogni ragazza, un'esistenza perfetta e senza stress.

Ma la ricchezza non sempre corrisponde alla felicità.

Essere la figlia di uno dei più importanti uomini d'affari significava anche dover partecipare ad eventi super noiosi, dove gli unici che conoscevo erano i miei genitori; e no, non era divertente fingere di sapere di cosa parlavano le ragazze che ti circondavano, il loro unico interesse era la moda e io non me ne intendevo affatto.

A mio parere erano argomenti superficiali.

Le ragazze a quegli eventi sembravano così a loro agio in quegli strati di stoffa firmata e luccicante, con i capelli sempre ordinati perfettamente.

Io invece mi sentivo di troppo, non erano posti per me.

Mia madre era l'eleganza fatta persona e pretendeva che io fossi come lei. Stava ore ad acconciarsi e poi voleva sistemare anche me, che quando dovevo uscire bisognava trovassi la voglia anche solo per mettere il mascara.

Mi tirava con forza i ciuffi di capelli facendomi pure male, così da metterli dove preferiva per poi fissarli con forcine infernali e litri di lacca.

Il detto "per bella apparire bisogna soffrire"? Una cazzata.

E i vestiti, e le scarpe all'ultima moda... erano super scomode.

Se avessi potuto scegliere non avrei mai chiesto di vivere così.

La libertà era l'unica cosa che volevo da sempre.

Non dover essere costretta a fingere di essere ciò che non ero.

Quando avevo conosciuto Ryan non avevo potuto evitare di innamorarmi di lui.

Era l'incarnazione della ribellione, tutto ciò che io non avevo il coraggio di essere per paura di deludere i miei.

Roteai gli occhi al soffitto per la diciassettesima volta.

Sì, tanto mi stavo annoiando mi ero messa a contare le volte in cui il mio sguardo aveva incontrato l'elegante soffitto ricoperto di angioletti mezzi nudi e figure strane che non riuscivo a vedere con chiarezza; non che mi importasse, ovvio.

Le ragazze che mi circondavano parevano avere tutte la stessa voce a gallina. Si vedeva che adoravano vivere potendo avere tutto.

E la loro massima preoccupazione era quali scarpe abbinare al vestito scelto.

Stringevano i calici di spumante tra le lunghe dita affusolate con tanto di unghie laccate di smalto colorato, facendo finta di bere. Io come sempre ero già al quarto bicchiere.

E no, io non facevo finta di bere.

Altrimenti non sarei mai arrivata viva alla fine di quelle serate viva.

Era una mia impressione o qui erano tutti uguali?

Gli uomini indossavano tutti lo smoking e le donne vestiti lunghi ed eleganti.

I miei capelli tiravano e stavo morendo soffocata in quel maledetto abito verde luccicante.

Quando ero piccola mi piaceva giocare a essere una principessa, con i miei vestiti bellissimi e tutti i giochi che volevo, sempre servita e riverita.

Ma andando avanti avevo capito che il contesto in cui stavo crescendo non era un gioco, bensì una gabbia soffocante.

Mi piaceva stare a casa di Nathalie, lì tutto era più semplice.

Fairy TalesWhere stories live. Discover now