Fai quest' effetto

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Appena mi svegliai avvolta dalle lenzuola, i pensieri della scorsa sera ritornarono in mente e involontariamente sorrisi, mi sembrava quasi un sogno, per fortuna era la realtà.

Mi alzai dal letto e l'unica cosa che mi rattristí un po' di che era un giorno di pioggia.
Presi sempre le prime che trovai nell' armadio, un jeans a zampa e un maglione bianco leggero di lana, bello e semplice.
Appena scesi a fare colazione preparai lo zaino in fretta non accorgendomi di aver fatto tardi.

Corsi per la strada arrivando anticipo col pullman anche in ritardo.
Ancora non c'erano posti a sedere, sembrava che salisse sempre più gente sul pullman, ci mancavano solo le cuffiette scariche.

Scesi dal pullman facendomi quasi investire da un motorino, prima di attraversare andai al supermercato, era l'unica volta che mi dimenticavo della merenda.
Uscìi dal supermercato con l'ombrello che si incastrava ad ogni albero facendomi arrivare a stento a quel maledetto incrocio dove le macchine correvano così velocemente che mi avrebbero alzato l'acqua tanto da farmi fradicia.
Feci per alzare gli occhi vedendo quegli occhi lontani dal taglio lungo dolci allo stesso tempo, era Kian con un sorriso splendente che gli nasceva sulle labbra che avrebbe sciolto anche il sole, mi sentii una cosa dentro al cuore, sembravo che avessi inghiottito fuoco e il calore aumentava man mano che si stava avvicinando al mio corpo
<<Ehi, come va?>>
sorrise ancora, era troppo carino, si mise a pochi centimetri da me, i nostri ombrelli si sfioravano, non ci credevo ancora che fossimo diventati amici, mi ero fatta un idea sbagliata di lui vedendolo freddo
<<Bene,tu?>>
Mi soffermai sul suo sguardo, era ancora più bello in abiti chiari
<<Questa pioggia stamattina non ci voleva, l' autista ha deciso di fermarsi tre fermate più avanti perché non aveva sentito il campanello>>

<<Dove vai tutte le mattine salendo,tu vieni alla scuola di sotto giusto?>>

<<Si, solo che la mattina non mi porto mai cibo e quindi mi vado a fare un panino al supermercato qui sopra>>

<<Oggi ci sono andata anche io, per me invece è stata la prima volta che me la sono dimenticata>>

<<Capisco, io ho preso il vizio ormai, sono smemorato già di mio e devo prendere pure il pullman presto>>
rise allontanandosi di un passo accarezzandomi la spalla
<<Ci vediamo fra poco davanti scuola>> scomparì sulla salita.

Seduta sulle scale cercavo da lontano la sua figura, apparí Rosalie correre inciampando sulle scale
<<Sai chi ho visto appena scendere?il tuo boy>>

<<Il mio che?>>

<<Il ragazzo con cui ieri non smettevi di parlare un secondo>>

<<L'ho incontrato pure io stamattina, ha detto che sarebbe venuto vicino alle scale, avrò capito male , ho paura che mi sono innamorata del suo sorriso>>

<<Onesta e diretta, secondo me se ne sarà accorto, eccolo lì>>

<<Dove?>>
Vidi dove indicava il suo dito, era lì, stava ridendo con un' altra ragazza che insieme si dirigevano dall' altra parte delle scale, sembrava mi si fosse spento qualcosa dentro.

Mi alzai qualche minuto prima che spalancassero le porte, avanzò anche lui con la sua "amica", sicuro era fidanzato
<<Hey scusami non ti trovavo>>
rise come se non ci fossimo conosciuti solo ieri
<<Non ti preoccupare, stavo con la mia amica, vedo che anche tu tieni compagnia>>
mi diressi a passo svelto in aula, so che avevo reagito male e avevo peggiorato la mia situazione mentale, era il mio cervello a parlare o il mio cuore, non mi degnai di guardarmi indietro per non dare figura.
Strizzai gli occhi quando sentii la sua voce risuonare forte il mio nome, come potevo scappare da quella situazione
<<Scusa>>
mi raggiunse con l'affanno
<<Scusa veramente, non volevo, comunque se vuoi ho visto che prendiamo lo stesso pullman al ritorno, se vuoi ci conosciamo meglio lì>>

<<Scusami tu, sono stata scontrosa perché oggi non è giornata, ne sarei felice>>
mi ricambió con un sorriso prima di correre dalla parte opposta del corridoio lasciandomi tra i miei pensieri.

Avevo un motivo in più per aspettare la fine della giornata
<<Entriamo su>> mi prese per il polso Rosalie facendomi uscire dal mio stato di trance.A scuola oggi non era stata una giornata molto brutta, però non avevo fatto altro che pensare a Kian, a ripensare a ieri sera quando eravamo seduti da soli al tavolo, in questo momento lo stavo aspettando alla fermata con le mani tremanti che si bloccarono del tutto quando sentii una mano poggiarsi sulla schiena, capíi che era lui solo dal tocco

<<Hey, com'è andata scuola?>>
il suo sorriso ricomparí, sembrava lo facesse apposta
<<Bene, praticamente non si è fatto niente>>
<< beata, a me hanno interrogato due materie, però ho preso buoni voti>>
<<Almeno non sei uno di quei ragazzi che a scuola si cantano di avere una media bassa>>
ridacchiai mentre mi continuava a parlare e a fare domande della mia vita

<<E quindi venendo qui per l'estate decidemmo di trasferirci>>
<<Capisco>>
Risposi con un tono basso vedendolo prenotare la prossima fermata
<<Senti, lo so che è un po' affrettato, ma visto che a me piace molto il posto, che ne dici se domani pomeriggio ci incontriamo dove stanno i ciliegi,non so se conosci...>>
la sua faccia un' po' confusa faceva tenerezza, piano si trasformò in un sorriso splendente che dei suoi occhi a mandorla taglienti ,ne fece due arcobaleni
<<Certo,come no>>
lasciò la presa da dove si stava mantenendo e mi strinse piano in un'abbraccio tanto bramato che respirai a pieni polmoni il suo profumo, sapeva di vaniglia. Lui era poco più alto di me, riuscii ad appoggiare il mento sulla sua spalla prima che con una carezza mi sfiorò i fianchi.
Con la mano mi salutò uscendo dalla porta, instintivamente sorrisi, forse veramente mi ero innamorata, forse del suo sorriso che apparteneva a quel ragazzo un po' misterioso che in verità era dolcissimo.
Da quando tornai a casa pensai a lui e a quel dolce ma inaspettato abbraccio che mi aveva decisamente migliorato la giornata.

I love you againWhere stories live. Discover now