Un sogno così vero

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Audrey

Incominciavo a sentire dei rumori assordanti mentre stavo sulla strada dell'incrocio che attraversavo di mattina, apparse una figura che mi sembrava conoscere, un volto familiare che si guardava in giro e si mosse attraversando la strada. Circa a un miglio,una macchina svoltò a grande velocità,sobbalzai per il rumore del motore che sono avvicinava. Vidi il ragazzo cercare di muoversi velocemente, ma i suoi piedi sembravano sempre più pesanti,come se non si volessero staccare dal suolo. Non mi mossi e incominciai a gridare quando lo vidi cadere sull'asfalto freddo preso in pieno dalla macchina.
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Mi svegliai di colpo nel mio letto,non riuscivo a trattenere le lacrime perché quella persona mi sembrava di averla già vista. Mi guardai allo specchio,avevo gli occhi rossi svuotati dalle lacrime mentre singhiozzando smettevo di piangere,guardarmi piangere davanti lo specchio mi consolava, è un autocontrollo,volevo cercarmi di riprendere da sola...per non far vedere quando ero debole davanti agli altri. Guardai fuori dalla finestra mentre il mio letto era coperto di vestiti cercando cosa mettere,di sicuro non vedevo l'ora che finisse la scuola, anche se era appena iniziata.

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La città non era mai stata così caotica ,sentivo le risate delle persone e il rumore delle macchine già prima di aprire il portone. Uscendo metto sempre in po'di musica, eccome se mi rallegrasse le giornate anche se è difficile non pensare a cosa mi sarebbe aspettato quel giorno ,dopo il weekend ero sempre più stanca degli altri giorni.
A quest'ora di mattina,quasi nessuno passeggia ,tranne alcune persone che portavano i cani di prima mattina. Quando arrivo al mio solito incrocio dove il semaforo dei pedoni non è mai verde, vidi per la prima volta un ragazzo,che stranamente andava a scuola presto quanto me. Osservandolo da lontano con ogni vestito di colore nero sembrava a risalto con la luce del giorno,emanava una certa tranquillità. Appena si fece verde lo rimasi a guardare mentre i nostri corpi si incrociavano sulle strisce pedonali,ma purtroppo non intravidi nulla, tranne i suoi capelli che fuoriuscivano dal cappuccio e gli occhi dal lineamento tagliente, il che mi ricordava qualcuno, per un' attimo una svista ,lo comparai al sogno della notte precedente.
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A scuola come si può immaginare ero sempre la prima,non era un male,anzi mi piaceva stare da sola, dall'esperienza dei primi anni in cui cercavo di fare amicizia cosa che non mi riusciva molto, che non andò a buon fine perché piano tutti non mi riconoscevano più finito il primo anno. In classe avevo solo la mia migliore amica per parlare che mi colorava le giornate rendendole più allegre e quindi le ore passavano chiaccherando ignorando gli altri che sembravano volerci escludere. Io e Rosalie ci conoscemmo uno dei primi giorni,diventando inseparabili nelle settimane di settembre che volavano.
Finita la scuola ci salutammo con il nostro solito cinque e salì verso la fermata abbastanza vicino dove c'era la sede della mia scuola,avevo perso il pullman come al solito,solo dopo mezz'ora ne sarebbe passato un'altro.

Mancavano una decina di minuti che arrivasse,quando lo stesso ragazzo che vidi la mattina precedente,si presentò aspettando fra lo spazio di due macchine.
Visto che il caldo in quei primi giorni di Ottobre ancora si presentava,lo vidi togliersi la felpa e annodarla alla vita,come si può immaginare aveva la maglia di sotto rigorosamente nera.
Mentre continuavo a fissarlo,fu la prima volta che mi rivolse lo sguardo, mostrandomi la sua anima misteriosa,mi era difficile immaginare cosa stesse pensando,pensava fossi pazza forse.

Sul pullman eravamo attaccati con la mano sulla stessa sbarra,per quanto avrei voluto rivolgergli la parola,mi limitavo a cercare di capire cosa stesse osservando con tanta ammirazione fuori dal finestrino,sembrava molto interessato.
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Nel pomeriggio non riuscivo a non pensarci,mi dominava la mente la sua figura scusa come la notte,volevo scacciarle mentre cercavo di leggere un libro che mi fu regalato che raccontava di due personaggi che mi rimasero impressi per i loro caratteri contrastanti ma in loro nacque comunque un' amore che provarono a nascondere fallendo miseramente,mi faceva pensare ancora di più a lui,forse pensava che ero solo una svitata , può essere che era semplice curiosità.

Mentre scorrevo il telefono di sera appollaiata sul divano col telefono attaccato alla presa ormai bollente,mi arrivò un messaggio da Rosalie che doveva aver scritto di corsa perché non si capiva un tubo,in poche parole da come avevo capito,voleva portarmi a un locale la settimana successiva quando la scuola ci aveva dato un ponte per un po'di ristrutturazione,ero scettica all'inizio,ma alla fine era molto raro che uscivo , perché di solito seguivo solo i miei,quindi accettai.
Immaginavo già che avrebbe inventato delle scuse per portare delle amiche che aveva in un altro gruppo con cui non ho mai voluto conversare o anche semplicemente incontrare, perché da come venivano descritte si credevano un po' troppo e sminuivano ogni persona che gli parlava.
Dopo aver parlato con Rosalie crollai distrutta sul divano con Blank Space nelle cuffie.

I love you againWhere stories live. Discover now