Schivo per attenzione

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Mi svegliai ancora una volta si soprassalto,feci ancora quel sogno,lo stesso ragazzo,la stessa scena...
Andai in panico appena mi alzai dal letto e mi fermai davanti allo specchio,stessa situazione di ieri
<<Calmati Audrey>> ripetei più volte guardandomi cercando di calmarmi,niente da fare,le lacrime cominciavano a scendere, mi chiedevo chi era quella voce nella mia testa che continuava a farmi fare quel sogno ripetutamente ogni notte.

Non pensavo di avere una crisi di pianto per una cosa del genere,era così stupido calmarsi da soli a questo giro,sembrava un loop del tempo dove era difficile uscire,dove avrei vissuto questa scena ogni notte.Improvvisamente pensai al ragazzo di ieri, assomigliava tanto al personaggio del sogno e forse era proprio lui ,riflettendoci veramente,erano vestiti allo stesso modo di come lui stava ieri.
Immersi la faccia nell'acqua gelata per svegliarmi sia pensieri,il mio riflesso gocciolava,la mia mente era totalmente confusa, sembra mi stia perseguitando.

Mi vesto con le prime cose trovate in giro per la stanza, non mi ero resa conto che era passato così tanto tempo così da ciò una cosa veloce ,ficco un biscotto in bocca e con lo zaino su una spalla slitto per gli scalini scivolando sugli ultimi due <<porca miseria solo questo ci mancava>> mi rialzo ancora dolorante dopo essermi graffiata la schiena,non ho un minuto da perdere
e velocemente abbasso la maniglia della porta. Inizio a correre per strada quando già sentivo già il rumore del pullman, corro con il dolore al fianco e con la mancanza di respiro salgo appena chiudono le porte dietro di me.
Solo la musica mi inizia a calmare,non sento le voci delle altre persone,la voce di Alice Keys è l'unica a risuonarmi nelle orecchie a creare un'atmosfera di pace come se stessi seduta su una nuvola.
Un forte sobbalzo del pullman mi fa ritornare sul mondo terrestre, imprecò mentalmente quando vedo il pullman fermarsi per fortuna quasi dove era la mia fermata.

Inizio a correre per la strada, voglio rivedere di nuovo quel ragazzo,nel sogno l'ho visto più chiaramente, questa cosa mi sta preoccupando.

Proprio come sospettavo,il ragazzo era fermo al lato della strada e non indossava la felpa, attraverso prima di lui e lo sfioro con la spalla in modo tale da incrociare il nostro sguardo <<scusa>>
dissi mentre guardai intensamente il suo volto,da lì capì che la persona che vedevo nei sogni era proprio lui
<<non ti preoccupare>> mi disse e in quel momento la sua voce mi confortò da tutti i colori passati quella mattina.

Incominciai a camminare avanti appena lui se ne andò,mi sedetti sul muretto accendendo uno spinello,sembrava la depressione passasse con quello, non volevo diventasse una dipendenza, non lo dicevo a nessuno.

Spensi appena Rosalie si avvicinò con un'altro mio compagno di classe che quando lei mancava cercava di tirarmi su il morale.
Si chiama Alexander o almeno così so fa chiamare, fece la scelta di essere transgender e l'ha sempre nascosto anche se ho cercato di supportarlo e rispettarlo.

<<Audrey,sono rimasta scioccata che tu abbia accettato l'invito, ma il sabato non uscivo sempre con i tuoi?>>
mi domandò Rosalie
<<non esco tutti i sabati,dovrei essere libera, quindi mi sono detta perché no>>
affermai mentre Alexander si limitava ad annuire
<<Mi accompagnate al bar?facciamo presto>>
disse subito dopo e annuendo ci avviammo verso il parco.

<<Oggi a scuola incontriamo delle persone che ci fanno capire cosa porta l'immigrazione>> disse Rosalie con la bocca sporca del ripieno del cornetto mentre Alexander rideva
<<Deve essere interessante>>
dissi prima di scoppiare a ridere facendomi contagiare da Alexander, pensavo mi avesse aiutato a distogliere la mente,mi chiedevo ancora così c'entrava quel ragazzo con quel sogno, perché proprio lui.

A scuola ritornammo correndo vedendo l'orario ed entrammo insieme agli altri mentre suonò la campanella, per il dolore alla spalla feci cadere pesantemente lo zaino sul pavimento.

Le attività che ci fecero fare furono molto divertenti soprattutto parlare delle proprie insicurezze ed essere capiti,mi fece scomparire alcuni pensieri bui. Finalmente l'ultima ora finí, misi le airpods nelle orecchie appoggiando lo zaino a terra mentre la folla che fuoriusciva si dirigeva verso le proprie case, guardai in alto come se lo stesso aspettando ,non so perché ma lo volevo rivedere, anche perché una parte di me gli avrebbe voluto parlare , un'altra aveva paura della sua reazione.

Tranquillizzata dopo che non lo vidi salì sul pullman, proprio in quel momento lo vidi salire con l'affanno dalla parte avanti dove ero entrata io per mancanza di spazio

Mi misi a dormire per tutto il pomeriggio perché la sera sarei dovuta andare a pallavolo voce alta della televisione non mi faceva dormire, non capivo come mia nonna facesse a sonnecchiare senza svegliarsi.

Andai a pallavolo già stanchissima salutando l'allenatrice andando subito nello spogliatoio cambiandomi e buttando acqua in faccia per svegliarmi del tutto.

Tornando a casa fui distrutta da non riuscire nemmeno a camminare che senza cenare mi buttai direttamente sul letto.

I love you againWhere stories live. Discover now