I wanna see that dress on the floor.

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Tutto questo succede solo con Alexander.

«Ci conviene andare a fare colazione.» suggerisco.

«O finiremo per divorarci a vicenda, come stavamo già facendo.» colgo il doppio senso della sua battuta e scoppio a ridere.

«Buongiorno a tutti.» dico, e credo di star parlando per due perché Alexander non dice una parola.

Capisco il perché solo dopo aver osservato bene la stanza.

I suoi genitori sono seduti e stanno facendo colazione, mentre Albert li intrattiene con qualche suo discorso familiare.

«Buongiorno Alexander. Desideri qualcosa?.» Marisa ha una brocca piena di succo all'arancia in mano, e io mi muovo a prenderla e mi siedo davanti ad Aiden.

«Desidero uscire il prima possibile da questa casa.» quando sento queste parole uscire dalla bocca di Alexander, mi viene spontaneo pensare che forse fare colazione fuori sarebbe la cosa più giusta per farlo stare a suo agio.

Ma quando provo a chiederglielo, mi blocca.

«Non ti priverò di mangiare qua visto che so che la colazione che prepara Marisa è la tua preferita.» detto ciò, si siede accanto a me.

«Uscite?.» ci chiede Noah, indicando i nostri vestiti con la forchetta.

Annuisco.

«Quindi è tornato il sereno?.» chiede James, sedendosi davanti ad Alexander.

Io guardo il mio fidanzato- adoro poterlo chiamare così- e lo bacio.

Si, di fronte a tutti.

Lui tiene ancora la mano attorno allo schienale della mia sedia, e con l'altra libera, mi tocca la guancia.

Quando ci stacchiamo, le facce di tutti sono memorabili.

Persino quella di Albert.

Guardo soprattutto quella di Mike, che sembra contrariato.

Eva è un misto tra il deluso e l'emozionato, non si capisce bene.

Marisa sapeva già tutto in cuor suo, per questo è tranquillissima.

Noah è scioccato.

Albert altrettanto.

Aiden batte le mani, eccitato.

Mentre James, vabbè lui rimane impassibile come sempre.

«Potete continuare a fare ciò che stavate facendo?.» chiedo abbassando lo sguardo, leggermente imbarazzata.

«Tornado mi piace come davanti a tutti ti imbarazzi e quando siamo da soli-.» alexander sussurra queste parole al mio orecchio ma io gli copro la mano con la bocca.

«Finisci questa frase e ciò che hai intenzione di dire non si ripeterà mai.» lui sorride da sotto il palmo della mia mano e decido di liberarlo.

***

«Mi dici che ci facciamo qui?.» chiedo quando mi ritrovo davanti al mio negozio di vestiti preferito.

«Tu in un negozio cosa ci fai, scusa?.» chiede ironico, e subito dopo mi trascina dentro.

«Non voglio comprare nulla.» mi lamento mentre lui mi spinge lievemente, per farmi vedere la nuova collezione.

«Tutto quello che vorrai, sarà tuo.» esclama, con le mani in tasca.

«Non voglio che paghi per me.» poso nuovamente la maglietta che avevo preso.

«Consideralo come un modo per farmi perdonare per il grandissimo stronzo che sono stato.» mi guarda con quegli occhi da cucciolo che mi fanno sciogliere sempre.

Sweet HellWhere stories live. Discover now