Last race.

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Sono passate molte settimane da quando io e Alexander abbiamo cominciato le "lezioni" su come portare la moto.

«Sei migliorata, devo ammetterlo.» sorrido, seduta sulla sella della sua moto, soddisfatta per le sue parole.

«Ti ringrazio.» mi limito a dire.

Anche se sono passati giorni dal nostro discorso, non riesco a dimenticare le parole che ci siamo scambiati, non riesco a mandare giù ciò di cui abbiamo parlato, perché nonostante voglia negarlo, mi ha fatto male.

Il pensiero che non avremo mai nulla perché lui non vuole avere nulla a che fare con me...mi infastidisce.

Che sia per un buon motivo o no.

Ma se è così che le cose devono andare, così andranno, punto.

«Tornado? mi hai sentito?.» scuoto la testa a destra e sinistra e lui sbuffa.

«Ti ho detto che la gara sarà domani sera, quindi dovresti tenerti libera.» annuisco stavolta e scendo dalla sua moto.

Gli restituisco il caso ed esco dal garage dove eravamo.

Sento il suo sguardo addosso mentre mi allontano, e mi vengono i brividi.

Perché non mi è indifferente? tra tutti perché proprio lui?

Riesce a superarmi e si gira verso di me, camminando all'indietro.

«Non hai un appuntamento con il biondino?.» mi domanda e poi si blocca di colpo.

«No, ma anche se fosse di certo non lo verrei a dire a te.» provo a superarlo per entrare in casa ma me lo impedisce.

«E sentiamo, tornado, come mai non me lo diresti?.» sta giocando.

«Semplicemente perché non sono affari tuoi, non vedo per quale motivo dovrei.» giochiamo.

«E quindi quando ti sei incazzata perché non sapevi se avessi scopato con la mia ex o no, erano o non erano affari tuoi?.» nella mia faccia si dipinge lo stupore.

«Non vorrei ricordarti che quando parli, parli con i miei fratelli, non con persone a me estranee.» alzo gli occhi al cielo.

Non parlerò mai più di queste cose con loro.

«Non erano affari miei, è vero, ma a differenza tua se a me da fastidio non è per gelosia, ma per il tuo senso di superiorità nei miei confronti, che per qualche strano motivo mi urta.» si avvicina al mio viso.

«Tu pensi che io sia geloso di te?.» quasi mi prende in giro.

«Non lo penso, ne sono certa.» lui incrocia le braccia e mi guarda sollevando l'angolo sinistro della bocca.

«Vorresti dirmi che se io adesso mi baciassi con uno dei tuoi fratelli o se portassi a casa Leonardo non ti darebbe fastidio?.» lui serra la mascella.

«Assolutamente no, non mi tocca proprio.» io sorrido alle sue bugie.

«Bene, perché avevo intenzione di invitare Leonardo a cena.» il suo sguardo cambia totalmente.

«Come vuoi.» io mi avvicino.

«E vorresti dirmi che non sei geloso?.» rido e lui si avvicina al mio orecchio e sussurra:

«Di certo non mi faccio intimidire da un figlio di papà che non sa nemmeno come toccare una donna.» a quelle parole si accende qualcosa dentro di me, e lui se ne accorge.

«Tornado, tutto bene?.» sta continuando a prendersi il gioco di me perché io glielo sto permettendo.

«Alla grande, adesso se permetti vorrei entrare.» lo spingo e mi ritrovo dentro casa.

Sweet HellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora