it's just the beginning

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No no no no!

Non può davvero succedere.

«Capisco quanto potrà essere complicato ma sono sicura che ti troverai bene.» è la solita stronzata che dicono tutti i genitori ogni volta.

«Stai scherzando,giusto?.» ripeto già per la quinta volta.

«No,Kyla, no.» è palesemente esausta di ripeterlo ma non mi importa.

«Senti, ho scoperto che i miei capi hanno dei figli, ti aiuteranno sicuramente loro ad ambientarti.» io annuisco quasi sul punto di piangere.

Contrariamente a come qualcuno pensa, io amo la mia vita cosi com'è, monotona eccetera.

Caccio via le lacrime e salgo in camera mia.

Chiamo immediatamente le mie migliori amiche per informarle della mia partenza.

«K, cosa c'è?.» Matilde vedendomi piangere, si allarma all'istante, mentre ancora aspettiamo che sua sorella, Stasia, si colleghi alla chiamata.

«Te lo spiego quando c'è anche Stasia.» lei annuisce e unito dopo sua sorella, dalla camera del suo ragazzo, si connette.

«Oddio tesoro, cosa è successo?.» io perciò tiro su col naso e comincio a raccontare.

«Poco fa mia madre mi ha detto che dobbiamo trasferirci a causa di un'offerta di lavoro.» loro i un primo momento si bloccano, poi sospirano e infine mi incitano a continuare.

«Mi ha detto che è un'azienda prestigiosa dove pagano bene, lei dovrebbe tipo fare la segretaria.» le vedo annuire attente

«Poi mi ha detto che mi troverò bene perché i figli dei proprietari mi aiuteranno ad ambientarmi.» loro continuano ad annuire e noto una piccola lacrime sulla guancia di Matilde.

«Non piangete per favore.» chiedo.

«Quando parti?.» mi chiedono.

«Mi pare di aver capito domani sera.» loro annuiscono e Stasia si accende come una lampadina.

«Organizziamo una festa per la tua partenza.» io comincio ad esprimere il mio dissenso ma Matilde mi ferma.

«Non fare la rompi scatole! organizziamo una fottuta festa stasera!.» mi butto sul letto, esausta della situazione e annuisco.

«Fate questa pazzia.»

***

«Quando vi ho dato il permesso non pensavo che invitaste tutta la scuola!.» quando arrivo a casa delle mie migliori amiche, non riesco neppure a vederle per tutta la gente che c'è.

«Non avevi specificato la quantità di persone e abbiamo fatto di testa nostra.»

«Va bene.» annuisco e le abbraccio.

«Facciamo questa serata indimenticabile.» caccio un urlo e mi butto in piscina.

Loro e tutti gli altri mi guardano increduli ma quando un ragazzo si butta come ho fatto io, tutti sembrano sbloccarsi e fanno come noi.

«Mi mancherà tutto questo.» grido per sovrastare la musica e farmi sentire da Matilde.

«Non credo di potercela fare senza di te K.» mi confessa, io decido di abbracciarla e mi bagno la faccia, nascondendo come una codarda le mie lacrime.

«Ce la farai, non sei sola.» detto questo, qualcuno decide di aprire il vino del padre di Matilde e lei,pronta ad uccidere questo ragazzo, è costretta ad uscire dalla piscina,lasciandomi sola.

«Hey.» porca miseria.

Jason Brown si sta davvero avvicinando a me?

«Hey.» lo saluto di rimando cercando di nascondere il rossore delle mie guance.

Sweet HellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora