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Stavo guardando il cielo, sotto la schiena riuscivo a sentire i fili d'erba e i ramoscelli, guardai le nuvole una assomigliava ad un coniglio

Flashback

"È un drago!" Indicai il cielo "non è vero, è una semplice nuvola" io lo squadrai "se ti dico che è un drago non mi devi smentire" "come vuoi" disse l'uomo annoiato, non gli piaceva passare del tempo con me?ero noiosa? Devo fargli cambiare idea, altrimenti sarebbe ripartito "si chiama drago fendinebbia, è il più pericoloso in circolazione, ha delle ali così grandi da ricoprire tutta la terra e un alito così puzzolente da far svenire tutti" rise "che razza di drago è? Dovrebbe farmi paura?" "Certo che si, vuole mangiarsi la terra in un sol boccone, ma noi siamo i grandi eroi nominati per sconfiggerlo" mi alzai in piedi vittoriosa "presentati" ordinai con enfasi a mio padre, lui sorrise e si alzò in piedi "sono il valoroso cavaliere atrómitos il più valoroso e impavido, lo dice persino il mio nome, forgiato dai più grandi dei, tocca a lei, mia eroina" mi indicò con una spada immaginaria "mi presento sono la più famosa delle guerriere, mi chiamano tutti mavìa, perché contro la mia furia i nemici non hanno scampo" "attenzione! Il fendinebbia arriva all'attacco!" Urlai "mavìa contrattacchiamo?" "Certo atrómitos, siamo nati per salvare il mondo" feci un gesto plateale sfoderando la mia spada e cominciai a fare acrobazie per sconfiggere il drago, io e atrómitos combattemmo fino allo sfinimento riuscendo a sconfiggerlo "siamo stati formidabili!" Sentimmo il telefono squillare dentro casa, mio padre mi lasciò là fuori ed andò a rispondere, quando riuscì aveva un borsone in mano "che stai facendo?" "Devo andare" disse salendo sul furgone e lasciandomi davanti a casa, era colpa mia. Non l'avevo fatto divertire, non l'avevo reso orgoglioso, che dovevo fare?

Mi accorsi di star piangendo solo quando sentii un po' di solletico lungo la guancia, mi tirai su a sedere e mi asciugai le lacrime, non era stata colpa mia, era solo un pessimo padre, ma comunque non riuscivo a scacciare via quella sensazione opprimente che avvolte mi impediva di respirare correttamente, come se avessi un macigno sul petto o come quando sei sott'acqua, al limite e non riesci a tornare in superficie, stavo ancora con le ginocchia al petto quando Dustin si mise a sedere al mio fianco "sai che io e mamma ti staremo sempre accanto, siamo la tua famiglia" "lo so piccolo, lo so" continuai a guardare davanti a me "non te l'avevo mai detto ma...ti ho sempre considerata come una sorella e non come una cugina" mi girai a guardarlo e sorrisi "e tu per me sei sempre stato come un fratellino" mi abbracciò e ricambiai, Dustin era la persona più bella che potevo avere intorno a me "torniamo a casa che la zia ci starà aspettando per cenare, hai salutato Susie?" "Certo" "perdonami per l'ovvia domanda mio signore" "no, non ti perdono" "bastardello" cominciai a scompigliargli i capelli con le nocche.

"Siamo tornatiiii" annunciai appena entrammo in casa "alla buon ora, abbiamo ospiti" quando arrivammo in salotto vidi Robin e Steve seduti sul divano "Steve, vieni che ti faccio vedere la mia camera" senza aspettare una risposta Dustin lo trascinò in camera sua "povero ragazzo" disse mia zia "ben gli sta" ghignai, lei mi guardò male e poi rivolse un sorriso gentile alla mia amica "vi lascio sole" non appena se ne fu andata Robin mi trascinò in camera mia, non credevo funzionasse così ma non mi ribellai "mi devi raccontare dei morsi" alzai gli occhi al cielo "sei venuta qui, tra l'altro con Steve, per chiedermi questo?" "In realtà sono qui anche per chiederti che ne pensi di Vickie" sorrisi maliziosamente "ora si che si ragiona, secondo me le piaci Rob, la cosa strana è che ti non te ne riesca ad accorgertene" "non penso di piacerli, cioè, si, ma solo come amica -si mise le mani tra i capelli- ahhhh, non ci capisco più niente" io le accarezzai la schiena e provai a distrarla "quand'è che hai mai capito qualcosa?" Lei mi guardò "ma come sei simpatica" cercò di trattenere un sorriso, le feci una smorfia e si mise a ridere "beh, con te ci vuole poco a farti ridere" "no è che sei una clown professionista" "ho imparato dalla migliore" ad interromperci fu Steve, si chiuse la porta alle spalle, aveva l'affanno "che succede?" Mi alzai in piedi "sono riuscito a scappare da tuo cugino" io sorrisi "mettiti a sedere vai, c'è Rob che mi stava raccontando di quanto le piace Vickie" "te l'ho già detto anche a lei piacciono le tette!" "Smettila di dirlo" cominciarono a battibeccare, a fermarli fu Dustin "Steve! Puoi dormire da noi stasera" lui sbarrò gli occhi e io guardai mia zia in segno di conferma "sta scherzando vero?" "No, se vuoi può rimanere anche Robin" "scusate ma stasera non posso" rispose lei alzandosi, si guardò il polso "è già tardissimo, devo andare" "ma se nemmeno hai l'orologio al polso" lei uscì senza rispondermi "maledetta" guardai male Steve "tutti fuori dalla mia camera" "anche perché è ora di cena ragazzi" continuò Claudia, ci spostammo a tavolo, la zia aveva preparato l'arrosto, la salsa che ci metteva sopra rendeva tutto più buono, non mi aveva mai voluto rivelare gli ingredienti, mi servii e Steve, al mio fianco mi passò il suo piatto, alzai gli occhi al cielo e servì da mangiare anche a lui.
"Allora Steve, hai trovato qualche altro lavoro?" "Per adesso no, ma Robin ci sta lavorando" "ah e -lei mi guardò mentre gli faceva la domanda- dimmi, Robin ti piace?" Io quasi affogai con un pezzo di carne, cominciai a tossire e il moro mi diede dei colpetti delicati sulla schiena mentre sorrideva a mia zia "diciamo che io non sono proprio il suo tipo e a me piace un'altra ragazza" "oh e che tipo è?" "Zia, non mi sembra il caso di metterlo in imbarazzo" quella che non voleva imbarazzarsi ero io "nessun problema -continuò lui- lei è testarda, aggressiva, rilassata nelle situazioni letali ed agitata in quelle normali, introversa, ha degli occhi e dei capelli che ricordano la foresta in autunno con tutte le foglie secche, di un bruno scuro e poi è bellissima" mia zia mi sorrise soddisfatta, mentre Dustin faceva il segno del vomito, gli sorrisi "mi ricorda qualcuno" "io direi che è abbastanza così per oggi, mi vado a fare una doccia" mi alzai da tavola e mi diressi in bagno.
Finalmente mi ero infilata nel mio pigiama morbidissimo, mi diressi verso il bagno ma la porta era chiusa, Dustin era peggio di una diva, era capace di starci ore in bagno, così dopo aver bussato svariate volte entrai a lavarmi i denti "non mi interessa se stai facendo i tuoi smanettamenti sotto la doccia, mi lavo i denti e me ne vado" dopo aver fatto quello che dovevo guardai allo specchio e dietro di me vidi Steve a petto nudo, aveva solo un asciugamano che gli circondava la vita, mi girai "porca troia -mi coprii gli occhi- non potevi dirmi che c'eri tu là sotto?" "Scusa è che ero impegnato a smanettarmi sotto la doccia"  "ah-ah si, molto divertente, davvero, adesso ti lascio solo" allungai la mano per cercare il pomello della porta "non credo che con gli occhi chiusi riuscirai a trovarlo" gli aprì e lo ritrovai tra me e la porta "per uscire mi serve spazio" lui ghignò "perché? Non ti piace stare in uno spazio chiuso sola con me, tutto nudo?" Si appoggiò con la schiena alla porta, cazzo se era bello "ne posso fare a meno" "mh-mh" "okey vuoi le maniere forti? Te le darò" "veramente vorrei ricevere tutt'altra cosa da te, ma per ora mi accontenterò di questo" con lui non sarebbe servito a niente un pugno nello stomaco, certo avrebbe fatto piacere a me, ma se potevo evitare preferivo, presi un bel respiro e gli sorrisi "proviamo un approccio più, delicato" feci scorrere la mia mano lungo il suo petto e mi morsi il labbro, lui aveva gli occhi spalancati, ma non aveva intenzione di spostarsi, la mia mano arrivò fino al bordo dell'asciugamano, strinsi il tessuto e lo tirai verso di me, per fortuna non gli si era sfilato, finimmo faccia a faccia, le nostre bocche erano a pochi millimetri di distanza, io approfittai della sua distrazione per uscire dal bagno ed entrare in camera, quando chiusi la porta avevo il fiatone e le farfalle nello stomaco.

You're my kryptonite/Steve HarringtonWhere stories live. Discover now