Months of silence

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"Non ti sento da settimane e ormai avevo dimenticato il suono della tua voce... questo perché ho anche smesso di ascoltare i tuoi vecchi vocali" prese un altro grande respiro e sempre guardando la punta delle sue scarpe Y/n continuò "non ti ho dimenticato, non potrei mai... ma non sei più nei miei pensieri come prima, non sei più il centro della mia vita"

Per la prima volta alzò lo sguardo per guardarlo negli occhi e vide un lieve strato lucido che però non la fermò nel finire il suo piccolo discorso.

"H/n, non è colpa mia se siamo in questa situazione, l'artefice sei tu".

H/n la guardò e strabuzzò leggermente gli occhi, attento a non far fuoriuscire le poche lacrime accumulate, ora alla luce di tutto. Era in parte senza parole, non aveva la minima idea di cosa doveva dire. A dirla tutta aveva un sacco di cose da dire, ma niente era all'altezza di quella situazione. Niente che gli passasse per la mente sembrava giusto o sembrava che avesse un significato. Aveva sbagliato tanto con lei e ora che se lo stava sentendo dire, aveva finalmente realizzato quanto aveva altamente mandato tutto all'aria. Non l'aveva fatto apposta, ma questo non cambiava la situazione.

"Y/n..."

Y/n fece un altro grande sospiro e si passò una mano sulla guancia, in maniera rassegnata, prima di ricominciare a parlare, interrompendo i balbettii del ragazzo.

"Ascolta H/n non te ne faccio una colpa, okay? Forse ho davvero riposto troppa fiducia in te troppo presto. Ti ho detto tante cose su di me che non doveva sapere nessuno e non conoscendoti per bene mi sono aperta come mai non ho fatto con nessuno, ma questo è stato un errore mio. Le cose non torneranno come prima, non so se posso fidarmi ancora di te, mi dispiace".

Y/n stava per andarsene da quell'angolo sperduto della città in cui i loro sguardi si erano incrociati dopo tanto tempo, ma si sentii il braccio afferrato e di botta si ritrovò di nuovo faccia a faccia con H/n, ora molto più vicino di prima, tanto da poter vedere le sfumature dei suoi occhi.

Il ragazzo non aveva in mente cosa dire, ma sicuramente questa volta non l'avrebbe lasciata andare via. Qualcosa poteva dire, doveva dire. Aveva delle ragioni, forse non valide, ma dei motivi.

"Y/n, tu non hai idea di quante volte ho acceso il telefono solo per poterti scrivere un messaggio o per cercarti nella mia rubrica e chiamarti. Tu non hai idea di quante ore ho passato a guardare le tue foto e ripensare ai nostri momenti insieme e rimpiangendoli, guardandoli come da lontano, senza poter fare niente. Ho cancellato i messaggi e spento il telefono in modo da non poterti contattarti. Ho fatto finta di non provare niente, ho provato a fingere l'indifferenza nei tuoi confronti perché non mi sentivo alla tua altezza"

Mentre parlava il suo sguardo era fisso su di lei per memorizzare ogni espressione che faceva e studiare le sue emozioni, cercando di capire i suoi pensieri, mentre cercava di dosare bene le sue parole, cercando di non sbagliare ancora.

"So che può sembrare stupido e forse anche difficile da credere, ma ti ho pensato tutti i giorni. Non è passata una notte senza che io mi addormentassi senza averti pensato e non mi sono mai svegliato senza immaginarti lì con me, a come la mia vita sarebbe stata se non avessi lasciato che le mie paura prendessero il sopravvento. Non hai idea di quanto sono stato male pensando di averti ferita in qualche modo, non puoi nemmeno immaginare quanto mi sei mancata in questi mesi, perché non ho mai avuto il coraggio di ammetterlo".

H/n si stava avvicinando lentamente allargando leggermente le braccia per un abbraccio, come faceva sempre lei prima di questo periodo di "no-contact", ma lei si ritrasse, ancora non del tutto convinta e con ancora tante domande delle quali non aveva risposte. Il ragazzo sembrava triste di quel gesto, anzi era forse del tutto distrutto di aver rovinato tutto tra loro.

"E perché non l'hai fatto? Perché non hai inviato quei messaggi? Perché non hai chiamato? Cosa pensavi che avrei fatto? Io ho oltrepassato i miei limiti raccontandoti della mia vita, del mio passato, della mia famiglia, ma semplicemente di tutto H/n! Sono stata me stessa al cento per cento con te, da subito. Non ho mai finto niente con te, mai un sorriso, mai un commento, una parola, non ho mai fatto finta di essere qualcosa che non sono e anche tu ti sei aperto! Ci siamo raccontati cose intime, mi hai rivelato segreti e pensieri... stavi facendo finta? Che c'è, non ti sei mai fidato di me?"

Y/n sembrava alla frutta, completamente prosciugata da questa situazione che stava solo cercando di mettersi alla spalle, ma che chiaramente era ancora completamente aperta. H/n notò che i suoi occhi non brillavano come quando l'aveva incontrata, non era più gioiosa di qualsiasi cosa, era come se qualcosa le avesse strappato via il buono che lei vedeva in tutto e forse quel qualcosa era proprio lui, ne era sicuro e gli si strinse il cuore.

"Non ho mai finto con te, mi sono fidato da subito, dalla prima volta che mi hai rivolto parola quel giorno. Sei magnetica Y/n/n, come puoi pensare che qualcuno non si fidi di te? Letteralmente ovunque ti giri sei la persona più desiderata nel raggio di chilometri. Anche se non te ne accorgi, le persone amano la tua presenza, ti vogliono, ti desiderano, cercano te, la tua positività e gioia, voglio che nessuno te lo tolga Y/n, nemmeno uno stronzo come me"

I due si guardarono per un istante in modo intenso, come se volessero entrambi saltarsi addosso e stringersi per riempire quel vuoto di mesi, ma prima che potesse succedere H/n riprese a parlare.

"Sono spaventato Y/n. Ho una paura fottuta, di tutto, e prima riuscivo a gestirla, ma da quando sei entrata nella mia vita è scattato qualcosa. Quando mi hai raccontato della tua vita, dei tuoi traumi e delle tue paure e mi hai chiesto di non cambiare la mia visione su di te, te lo ricordi? Eravamo nella mia macchina, te lo ricordi?"

Y/n annuì solo con il capo, ma H/n voleva di più.

"Ti ricordi cosa ti ho risposto? Dimmelo"

"Che la tua opinione su di me non era cambiata"

"Beh, la mia visione è cambiata quella sera, perché da quella sera ho pensato a quanto cazzo sei forte, a quante ne hai passate, a quante cose hai dovuto subire sulla tua pelle senza mai abbatterti e questo mi intimorisce, mi fa paura. Ho paura di sbagliare con te, come ho fatto in passato. Il punto è che tu sei diversa, Y/n/n. Tu sei completamente un'altra specie di persona. E mi affascina e mi spaventa allo stesso tempo perché ho paura di non essere alla tua altezza"

Y/n che era tornata a guardare le sue scarpe, si sentì alzare il viso gentilmente così da poter guardare negli occhi il ragazzo. Lui la guardò dall'alto con gli occhi leggermente umidi, lo sguardo dolce e lei si sentì sciogliere; in fondo anche a lei era mancato tanto.

"Questo per dirti che allo stesso tempo mi fai sentire coraggioso. Voglio essere il meglio per te, voglio migliorarmi e stare con te, non importa quanto devo soffrire per superare le mie paure, per te lo farei e ne varrebbe del tutto la pena. Quindi perdonami se sono stato uno stronzo, ma tendo a rimuginare un po' troppo"

La ragazza gli sorrise, sapendo di averlo perdonato e finalmente incrociarono le braccia stringendosi forte, come mai avevano fatto prima.

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⏰ Last updated: Mar 27 ⏰

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