Capitolo 34

5.7K 244 141
                                    

SPAZIO AUTRICE⚠️
Come avrei potuto salutare il 2023 senza regalarvi un altro capitolo di Hunter e Grace? Perciò eccomi qui.
Spero abbiate passato un sereno Natale🫶🏻 e spero stiate bene.
Colgo l'occasione per ringraziarvi come sempre per il supporto, siete tutte preziose e indispensabili, senza di voi le mie storie non prenderebbero vita a pieno.
"Tu sei l'inaspettato" è già completa, "Lontano da te" giungerà a termine tra un po' e nella mia testa frullano già nuove idee.😉
Il 2024 sarà un anno ricco di novità 👀 e spero possiate starmi accanto in questo cammino.
Vi ringrazio ancora e vi abbraccio.
Godetevi il capitolo perché molte cose sono accadute, ma tante altre devono ancora accadere.
Vi aspetto nei commenti❤️
Ci risentiamo a gennaio!💫
~~~
Prima di iniziare, vi ricordo i miei profili social.
tiktok: merimstories
instagram: merimavstories (⬅️per tutte le news)
~~~

"E ancora al vino, persino all'oppio, preferisco l'elisir delle tue labbra su cui l'amore si sfoggia."
(Charles Baudelaire)
~~~

Grace
La frizzante aria mattutina carezza con prepotenza la pelle delle mie cosce nude mentre assisto inerme all'ennesimo, imbarazzante casino nel quale mi ritrovo immersa fino al collo.

Hunter, fasciato solo dei suoi miseri boxer, si erge in tutta la sua imponente altezza sulla soglia della porta.

Di fronte al lui c'è il suo fratellastro.
Nonché il ragazzo che frequentavo fino a qualche tempo fa.

E al quale ho riservato un due di picche spudorato, accampando un discorso davvero poco convincente del tipo non sei tu sono io.

Le spalle di Hunter si alzano e abbassano in lenti e controllati respiri e, nonostante la mia visione sia limitata alla cesellata distesa di muscoli della sua schiena, sono pronta a scommettere che la sua bocca sia contratta nel solito ghigno arrogante che sfoggia tronfio in giro.

Tanto che, a giudicare dall'espressione sdegnosa di James, credo proprio di aver azzeccato.

Quei due si guardano come se fossero in procinto di azzannare l'uno il collo dell'altro.

"Hunter." James pronuncia il suo nome come se fosse qualcosa di velenoso, una parola che a stento tollera di far scivolare sulla lingua.

"Buongiorno, fratello caro. Dormito bene questa notte? Io non ho chiuso occhio."
La voce di Hunter è vellutata e oscura, suadente e intrisa di una nota beffarda che mi è impossibile non percepire.

Hunter parla e, nel farlo, solleva le braccia sulla testa e piega il corpo da un lato, stiracchiandosi pigramente dinnanzi al suo già infastidito fratellastro.
È adesso, per un insignificante spostamento del suo busto, che lo sguardo di James scivola verso l'interno della stanza.

E poi su di me.

I suoi occhi, solitamente accesi di un caldo bagliore ambrato, scovano la mia figura e si rabbuiano di colpo.
È come se uno spesso manto di nero velluto fosse scivolato sul suo sguardo, spegnendolo d'improvviso.

James aguzza la vista, protendendo il corpo verso l'interno della stanza e a quel punto i lineamenti del suo viso si increspano sotto l'onda di un sentimento ben preciso.

Delusione.
E poi...crudo sconcerto.

Guarda me, le mie gambe nude, i capelli arruffati e la candida camicia bianca con sopra cucite le iniziali di Hunter che mi copre a malapena i seni.

𝗟𝗢𝗡𝗧𝗔𝗡𝗢 𝗗𝗔 𝗧𝗘 Where stories live. Discover now