Capitolo 33.1

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Ecco la seconda parte del capitolo 33👀

Buona lettura e grazie per il supporto🫶🏻🌻
(Colgo l'occasione per augurarvi buone feste, un grande abbraccio.🎄 Se tra un'abbuffata e un'altra avete tempo, "Tu sei l'inaspettato" vi aspetta per essere letta.😉)

Canzone per il capitolo: "I hate the way that I love you"- Labrinth
(Questa canzone sembra proprio parlare di Hunter e Grace.)
~~~

Grace
Mi sveglio di soprassalto: l'eco di un urlo mi chiude la gola e una lieve patina di sudore mi bacia fastidiosamente la pelle.

L'ombra dell'incubo che mi ha avviluppata tra i suoi artigli sembra ancora fluttuare nell'aria, deridendomi assieme alla paura che ha portato con sè.

Prendo un respiro profondo nel vano tentativo di domare il tumulto del mio cuore e scosto con un colpo secco le lenzuola dal mio corpo.

È adesso che i miei arti si paralizzano.
È adesso che prendo coscienza di dove mi trovo.

"Ti sei fregata tutte le coperte."

"Cazzo!"
Sussulto, portandomi una mano tremante al petto nell'istante in cui la calda voce di Hunter si intreccia pericolosamente al buio di questa stanza.

Ruoto il corpo verso di lui, protendendomi nella direzione dalla quale ho sentito provenire la sua voce, e aguzzo la vista, scovando finalmente la sua figura.

Mi precipito verso il comodino per accendere l'abat-jour ed è solo quando quel debole raggio di luce rischiara l'ambiente che mi concedo di tornare a respirare tranquilla.

Fisso poi lo sguardo su di lui: è issato su un gomito con il capo poggiato contro il suo pugno chiuso, i capelli ribelli gli sfiorano sfacciatamente la fronte.

"Sei sveglio." Sussurro fiocamente, raccogliendo le gambe al petto per mettere un po' di preziosa distanza tra il mio corpo e il suo.

"Da un po'." Ammette senza mezzi termini.

Il lenzuolo è scivolato ai suoi fianchi e il suo torace nudo, assieme al bicipite che si flette a ogni suo respiro, monopolizza ogni briciolo della mia attenzione.

"Mi stavi guardando dormire come un maniaco, Price?"
Lo beffeggio, provando a suonare sfrontata e sarcastica.

Ma la mia voce suona come un singulto strozzato e mi maledico per l'effetto che la sola vista del suo corpo scatena sul mio.

"Hai un corpo che manderebbe a puttane la sanità mentale di molti uomini, Dixon. In questo momento mi riesce difficile focalizzare la mia attenzione su qualcosa che non sia tu."

Un fastidioso calore mi graffia le gote e mi vedo costretta a distogliere lo sguardo da lui, trattenendo il fiato.

Punto i miei occhi sull'ampia finestra per scoprire che è notte fonda: il buio tiene ancora prigioniera la città, ma non ho idea di che ore siano.

La verità è che lui mi spaventa e la sincerità con la quale mi parla da quando ho messo piede qui dentro, dal momento in cui mi sono fatta strada in questo suo casino, mi terrorizza.

Mi ero abituata all'Hunter presuntuoso, che si nascondeva dietro frecciatine pungenti, e adesso non ho le armi giuste per affrontarlo.
Sono completamente priva di scudi, inerme vittima delle sue parole.

"Non ti sei degnato di smentire neppure una parola di tutte le voci che stanno circolando su noi due. Niente di niente." Sputo rabbiosa, d'improvviso.
"Mi hai trascinata in questa assurda situazione, incurante delle conseguenze che avrebbe avuto sulla mia vita. Non siamo tutti abituati alle luci dei riflettori, Hunter."

𝗟𝗢𝗡𝗧𝗔𝗡𝗢 𝗗𝗔 𝗧𝗘 Where stories live. Discover now