Capitolo 27

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(Vi aspetto nei commenti per sapere cosa ne pensate del capitolo🥰)

"Ocean blue eyes looking in mine
I feel like I might sink and drown and die."
(Gorgeous- Taylor Swift)
~~~

Grace
La notte ha ormai avviluppato il mondo tra le sue grinfie quando io e Hunter facciamo ritorno in camera.

L'orologio appeso ad una parete segna l'una del mattino e questo non fa altro che farmi riflettere su quanto la serata con Trev e Daphne sia trascorsa velocemente, inghiottita in un soffio d'aria.

Perché non hai fatto altro che rimuginare su ciò che ti avrebbe aspettato in camera, stupida idiota.

L'ansia mi sta divorando lo stomaco e prendendo a morsi la pelle con quei suoi aguzzi denti invisibili.

La mia mente sembra galleggiare in aria, fluttuare incontrollata mentre abbraccio con la vista la stanza vuota e i nostri bagagli abbandonati in un angolo.

Rimango sulla soglia della porta, ancora avvolta nella vestito nero che indosso il cui spacco lascia esposte gran parte delle mie gambe.

Hunter mi supera in poche, letali falcate.
Si immerge nella penombra dell'ambiente, dirigendosi verso l'ampio finestrone che si apre su una piccola terrazza annessa alla camera.

Ha ignorato la mia esistenza per tutta la serata, conversando animatamente con gli altri ma non con me, lanciando algide occhiate in giro ma sempre evitando i miei di occhi.

Non so se questa sua indifferenza sia stata un bene o una cocente maledizione, perché io non ho fatto altro che guardarlo.

Ogni volta che imponevo ai miei occhi ingordi di mirare ad un altro obiettivo che non fosse lui, c'era sempre un particolare che calamitava le mie iridi sulla sua figura.

Forse erano quelle sue dita eleganti e il modo in cui le faceva ondeggiare nell'aria quando gesticolava per esprimere al meglio un concetto, forse erano i riflessi color grano delle morbide ciocche che gli sfioravano la fronte o forse era il modo i cui le sue labbra sembravano brillare sotto le luci ogni volta in cui le accarezzava con la lingua, facendole apparire ai miei occhi come qualcosa di invitante e maledetto.

Sta di fatto che mi ero abbeverata della vista di Hunter con ingordigia, a grandi sorsate, e adesso mi sentivo stordita, tragicamente inebriata da lui e dalla sua sola presenza.

Lo osservo senza vergogna mentre si appoggia con una spalla al battente della finestra e agguanta con dita frenetiche una sigaretta dal pacchetto sgualcito nella sua tasca.

Solo qualcuno come Hunter Price potrebbe rendere fumare un esplicito atto di seduzione.
C'è una lentezza fatale con la quale porta la sigaretta alla bocca che lo rende tremendamente sensuale: è il modo in cui tende il collo per avvicinarsi a quel tossico paradiso di tabacco o forse è come gonfia il petto per aspirare quel tanto agognato fumo.

"Io prenderò il letto." Annuncio solenne, lanciando un'occhiata carica di terrore al letto king size che troneggia al centro della stanza.
"Tu dormirai su quella poltrona lì." Farfuglio, indicando con il dito la poltrona in pelle nera collocata in un angolo.

"Hai capito che dovremo dormire qui, vero?"
La quiete della camera viene disintegrata.
Hunter mi scaglia addosso questa domanda e mi coglie alla sprovvista, tanto che avverto il petto sussultare sotto l'eco della sua voce.

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