"CONFUSIONE"

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≪Io volevo solo il tuo appoggio! Pensavo che mi avresti aiutata a riordinare il caos che ho dentro! Sei stato tu a dirmi che avrei potuto sempre contare su di te no?≫
≪Si, e io sono disposto a farlo, ma non posso pensare che me "usi" solo per questo motivo! Io non voglio fare la parte del migliore amico, del confidente personale! Non è da me!
O sei mia completamente, oppure niente! Te hai scelto di ritornare nella tua vita senza di me, e io semplicemente ora non voglio avere più niente a che fare con te!≫
━ ━ ━
Rimango in silenzio per un pò.
Le parole sono una delle armi più potenti che abbiamo, possono far bene si, ma anche uccidere completamente.
≪Io...≫ provo a mettere insieme qualche lettera, ≪ non volevo che tu pensassi questo...≫
≪Dimmelo te allora cosa dovrei pensare!≫ ribatte lui avvicinandosi a me con prepotenza.
≪Semplicemente vorrei avere del tempo, per...per riflettere, ecco.≫
≪Ma a cosa devi pensare? Sei stata te a dirmi che sei stufa della tua vita! Devi avere il coraggio di concretizzare tutta la rabbia che hai dentro e farla esplodere, per liberarti dalle catene che ti circondano. Io non posso farlo al posto tuo, nessuno può farlo al posto tu. Devi agire tu, convincerti di poter cambiare le cose. Poi beh, fai mpò come te pare, di certo non sono io a dovertelo dire. Basta che mi lasci in pace però a questo punto, perchè non posso stare a pensare ai tuoi guai. O ci siamo dentro insieme, oppure finiamola qui Micole, te lo dico con il cuore in mano. Mi dici che rimani e poi scappi da me, e io questo non lo reggo.≫

Non resisto più, e scoppio a piangere mettendo una mano davanti la bocca.

≪Ecco vedi, non devi piagne, me destabilizzi!≫
≪...Parli con tutta questa freddezza, io invece non ce la faccio, mi fa male tutto questo, non riesco a capire perchè io ci sia dentro così tanto!≫ affermo singhiozzando.
≪Anche a me tutto questo rode, sappilo! Non è freddezza la mia, è solo che sono fatto così. Cerco di non immergermi troppo nelle emozioni, per guardare le situazioni con un pò di razionalità. Qui de razionale non c'è un cazzo purtroppo,e mi trovo in difficoltà, ma te prego di schiaritte le idee perchè così io non ce la faccio!≫
≪Non so che dire vermamente...≫
≪Vuoi sapere qual è il tuo problema? Sei una codarda, non hai coraggio, neanche un pizzico. Neanche quello semplice e istintivo di riconoscere che a questo mondo ci si deve lasciare andare, perché questa è la sola maniera di poter essere felici. Te temi che qualcuno voglia rinchiuderti in una gabbia, i tuoi genitori, Lorenzo e così via. Anzi, che te ce abbiano chiusa da tempo. Ma sai che te dico? Che la gabbia te la sei costruita TU con le tue mani ed è una gabbia dalla quale non uscirai se prima non guarderai in te stessa. Solo tu puoi trovare la chiave per uscirne, gli altri possono farti un pò di luce ma non potranno mai entrare completamente nel tuo mondo se tu lo tieni chiuso. Io non sono un cazzo di nessuno per dirti queste cose, lo so, e sicuramente dopo questa conversazione non ci sarà più niente tra di noi, ma devi svegliarti Micole. La tua è solo paura, e la paura va scacciata.≫ si ferma per riprendere fiato dopo aver portato avanti un monologo.
≪Sì ho paura,ma non ce la faccio ad affrontarla da sola. Per questo ti cerco, perchè vedo in te un riparo!≫ Smetto di piangere cercando di affrontare il discorso con più maturità.
Mattia scuote la testa, esausto, toccandosi entrambi gli occhi con pollice e indice della stessa mano.
≪...ti penso costantemente Mattia, cazzo! Mi domando come sia possibile e cosa voglia significare il nostro incontro. Ma poi dico, figurati se uno come te potrebbe mai starmi accanto! Sei così sicuro di te, a tratti acido e antipatico. E anche se a volte mostri sensibilità e dolcezza, voglio dire, la maggior parte delle volte odio come ti comporti! Non ho mai visto nessuno essere più ricreduto di te, sei convinto di piacere a tutte, di poter fare quello che vuoi e quando vuoi, di rigirarti la frittata a modo tuo. Odio il modo di camminare che hai, ti muovi così sicuro tra la gente con il petto all'infuori e con quegli occhi grandi che ti fissano così intensamente da provocarti cinquecento sensazioni diverse nello stesso cavolo di momento. Poi mi irrita come muovi le tue mani grandi in continuazione, portandole tra i capelli o sopra un microfono. Mi irrita il fatto che adoro come lo fai. Vogliamo parlare della tua voce? Scandisci tutte le parole in quel modo insopportabile, quasi volessi dimostrare di sapere sempre qualcosa più degli altri e nello stesso tempo il tuo tono è fottutamente sensuale. Con te è un alternarsi di emozioni belle e brutte. Non ti sopporto ma nello stesso tempo ti cerco, non è normale lo so. Provo a scacciare questi pensieri ma che devo fare?≫ butto tutto fuori non rendendomene neanche conto.
≪Continua...≫ afferma lui ascoltandomi con tanta attenzione. Il suo atteggiamento è passato dall'essere prepotente all'essere sorpreso e ansimante. Ecco, un'altra cosa di lui che amo e che odio e che potrei aggiungere alla mia lunga lista.
≪Devo continuare?≫ dico avvicinandomi a lui prendendo la sua cravatta, parlando con una velocità impressionante, ≪va bene, penso di essermi innamorata di te! In realtà non so neppure io come, quando, perchè...Non siamo nè amici, nè fidanzati, ma qualcosa sento che siamo e penso che questo qualcosa sia speciale. Chiamami pazza, ora puoi anche andare via, ti capirei, sono strana! Ma...≫
Mi interrompe con uno dei modi più spettacolari con cui una persona può essere interrotta mentre parla.
Mi attira a sè con forza, ponendomi una mano su un fianco e l'altra tra i capelli appena sotto l'orecchio. Non faccio in tempo a rendermene conto che già le nostre bocche si stanno esplorando a vicenda, facendo incontrare le lingue in una lenta danza.
Le mie mani stringono forte la sua camicia, per poi andare su e arrivare a quel bellissimo collo.
Non apro gli occhi neppure per mezzo secondo, sto assaporando ogni singola sensazione, mai provata prima, di questo momento. È delicato, premuroso, e insaziabile. Potremmo rimanere ore ed ore a scambiarci l'anima in questo modo, interrompendoci giusto il tempo di riprendere fiato e strofinare le nostre labbra l'una sull'altra.
Mi prende da sotto le gambe e mi pone su un muretto, non interrompendo mai il contatto.
Sento un fuoco partire da sotto il basso ventre, percorrere tutte le vene e arrivare al cuore. I brividi mi riempiono il corpo e sono più che sicura che non sia freddo.
I baci da parte sua compiono un percorso, partendo da sotto al collo, passando per l'orecchio per poi avere meta sulle labbra.
Mio Dio, non mi sono mai sentita meglio. Non posso fare a meno che ansimare desiderosa di sentirlo ancora più mio, e da parte tua sento che è lo stesso.
Ci stacchiamo dopo vari minuti, le mie braccia sono intorno al suo collo e le sue mani sulle mie cosce.
Ci fissiamo e ad entrambi scappa un dolce sorriso. I suoi occhi non sono mai stati così sinceri.
Mi passa l'indice sulle labbra, tracciandone i contorni. Mi bruciano leggermente, sono sicura siano tutte rosse.

Rimarrei così tutta la vita, se solo da lontano non vedessi arrivare Lorenzo, che ci riporta alla realtà della festa a cui siamo.

Spazio autrice Voglio un mare di commenti per questo capitolooooo!!!! Allora che ne pensate? Felici?
Cosa succederà ora con Lorenzo? Gli avrà visti?
Notte belle! Fate bei sogni!

L'ECO DELLA LIBERTÀ | BRIGADove le storie prendono vita. Scoprilo ora