"IL RITORNO"

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Trascinando i piedi entro in cucina, stamattina la colazione me l'ha preparata mamma perché Tata Maya è fuori a fare delle visite di controllo a sua figlia Ginevra. Loro vivono a casa con noi perché purtroppo l'uomo con cui stava l'ha lasciata con una bambina da crescere e con molte difficoltà economiche; per fortuna a noi il posto non manca e i miei genitori si sono sempre presi cura di loro. Per me Ginevra è davvero come una sorellina, la vedo crescere giorno dopo giorno; ultimamente però non le sto dando le attenzioni che merita e per questo mi sento in colpa. Ho troppi pensieri per la testa, spesso sono fuori e quando invece sono a casa mi rinchiudo nella mia stanza e con la testa sono altrove.

≪Micole buongiorno!≫ esclama mamma abbracciandomi. Ultimamente il nostro rapporto è migliorato tanto, lei è più serena, io sto iniziando a fare tirocinio nel suo studio e abbiamo molto più tempo per parlare in tranquillità.
Nonostante questo io non sono pronta a raccontarle quello che sto vivendo.

≪Ciao mami buongiorno!≫ mi siedo a mangiare qualcosa.
≪Oh ma oggi torna Mattia finalmente! È tanto che non lo vediamo!≫ afferma sorridente. Mi sembra quasi un'altra persona quando mi dice certe cose, ma sono molto contenta che abbia cambiato punto di vista nei suoi confronti. Anche papà in fondo si è abituato ad averlo in famiglia, d'altronde mi vedono felice con lui.

≪Mamma sempre al telefono stai da quando hai Facebook!≫ le dico prendendola in giro e tentando di spiare quello che scrive sul suo telefono. Lei mi fa una smorfia e cerca di nascondermi quello che sta facendo.
≪Tesoro preparati così porti Polì a fare i bisogni!≫ mi toglie la tazza del latte da davanti.
≪Ma oh mà, non ho finito di bere!≫
≪Su su, la mattina ha l'oro in bocca!≫
≪Bah, certo che sei strana!≫ Vado a prepararmi perplessa. Fuori fa abbastanza freddo perciò indosso i jeans, un maglioncino grigio e le mie converse bianche che uso anche in inverno inoltrato. "Le scarpe da guerra" le definisce mio padre per come sono ridotte. Cosa posso farci, le adoro.

Esco di casa per fare una passeggiata con la mia cagnolina, apro il cancello e perdo un battito.
Davanti ai miei occhi trovo i suoi, così luminosi, più belli che mai.
Il mio amore è tornato. Mattia è tornato. Lo abbraccio più forte che si può e senza pensarci un attimo lui inizia a baciarmi con molta foga.
≪ Ciao amore mio! Quanto sei bella!≫ afferma dolcemente stringendomi a sè. Io sono senza parole, mi è mancato davvero troppo. Ora capisco perché mia mamma abbia insistito così tanto nel farmi scendere subito: si erano messi d'accordo per farmi una bella sorpresa.
≪ Briga al Mic! ≫ gli sorrido stropicciandoli i capelli. Non riesco a staccarmi da lui, dal suo profumo, dal suo calore.
≪Pupetta mia, che mi racconti?≫

Riporto a casa Polì mentre Mattia scambia due chiacchiere con mamma. Poi decidiamo di passare quel che resta della mattinata insieme, saliamo in macchina e andiamo verso casa della mamma. Averlo qui davanti mi sembra un sogno; è come se improvvisamente avessi dimenticato tutti i problemi che da varie settimane mi riempiono la testa. Com'è possibile?

Durante il tragitto mi racconta delle sue ultime esperienze, di tutto quello che gli capita di bello e di brutto, dei momenti in cui vorrebbe tornare da me perché la mancanza è molta e dei momenti in cui si fa forza e cerca di andare avanti perché in fondo si alza la mattina per fare ciò che ama.
≪Il "problema" è che amo da morire anche te e dover stare separati me divora anima e corpo. Non so quanto ancora possiamo resistere così amore...≫ lo guardo con occhi lucidi, ma siamo costretti ad interrompere il discorso perché arrivati sotto casa ci sono la sorella e la mamma ad aspettarlo a braccia aperte.
Saluto entrambe con un caloroso abbraccio e poi lascio che strapazzino finalmente un po' Mattia.
Lo aiuto a prendere le valigie per portarle in casa.
≪Fermate Micole ce penso io! Non fare sforzi!≫  la madre mi blocca e mi toglie le borse dalle mani. Le faccio un'occhiataccia e lei risponde con un altro sguardo dei suoi.
Iniziamo bene, di questo passo Mattia tra due ore scoprirà tutto. È un ragazzo sveglio, non si lascia sfuggire nulla.

≪Me l'avete lasciata almeno 'na stanza dentro sta casa o ve siete fregate tutto voi?≫ scherza rivolgendosi a Rebecca e alla mamma.
≪La stanza tua nun te la tocca nessuno amore de mamma!≫ scoppiamo tutti a ridere.
≪Ma che fai questi giorni? Resti qui con noi e te ne vai a casa tua tutto solo?≫ continua calcando l'ultima parola "solo" e facendomi una smorfia.
≪Ah mà nun lo so... intanto poggio qui la roba, poi decido. Mo fateme rilassà un po' però!≫ si stende sul suo letto e io lo raggiungo.

Iniziamo a coccolarci come siamo soliti fare. Lui è la dolcezza in persona, non smetterò mai di dirlo. Mi lascia umidi baci ovunque fin quando non inizia a baciarmi delicatamente le labbra per poi continuare in maniera più forte.

Quanto vorrei potergli dire tutto. Ma le parole non escono; mi guarda con quegli occhioni verdi, mi racconta di quanto gli stia andando bene il lavoro. Non posso interromperlo e dirgli "ehi, sono incinta sai? Diventerai papà!", non posso assolutamente, almeno non ora.

≪Quindi stasera andiamo tutti da Sara?≫ interrompe i miei ragionamenti.
≪Si amore, vedi pure la festa di "ben tornato" ti organizzano!≫ gli sorrido strofinando la mia guancia sulla sua barba ruvida.
≪Sono contento almeno rivedo Davide, quella stronzetta de l'amica tua Rebecca e tutti gli altri. Anche se sarei anche stato molto volentieri solo con te... ≫ mi accarezza il viso per poi passarmi una mano su un fianco. Inizia a farmi un leggero solletico con le dita sulla pancia, per farlo tira su la maglietta ma dopo qualche secondo istintivamente io la ritiro giù e gli blocco la mano.
≪Ehi, che te succede? De solito ne vai pazza quando te faccio così!≫
≪Ma niente amore, dobbiamo andare che è quasi ora di pranzo.≫ scatto dal letto e faccio per andare via. Le sue mani sulla mia pancia mi hanno procurato non so che sensazione strana e sono andata in confusione.

Lui però mi chiede di fermarmi a pranzo con loro e ovviamente non posso dirgli di no, anche perché ho voglia di stare insieme a lui, sento di non volermi staccare per nessun motivo al mondo.

L'ECO DELLA LIBERTÀ | BRIGADove le storie prendono vita. Scoprilo ora