"COLPE"

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Mattia's POV

Preso dal momento con Micole mi sono lasciato andare e le ho chiesto se fosse disposta a ripartire con me; sapevo che sarebbe stato difficile, ma ho voluto provare ugualmente. Noto dispiaciuto però che non ho fatto altro che metterla in difficoltà e certamente non era quello a cui miravo.
Dopo averla rassicurata e dopo esserci scambiati un ultimo dolce bacio sotto il famoso gazebo, ci riavviciniamo agli altri del gruppo.
≪Mattì, ma te so mancata più io o Micole?≫ mi chiede Rebecca scherzando nel momento in cui rimettiamo piede dentro casa.
≪E me lo chiedi pure!≫ Le rispondo mettendole un braccio intorno al collo. ≪Ovviamente m'è sei mancata te di più, l'amica mia rompipalle!≫
≪Seh certo, non ce crediamo proprio!≫ interviene Davide tirandomi una pacca sulla spalla.
≪Ogni volta che lo chiamo: Micole de quà, Micole de là! Non lo sopporto più!≫ si diffonde una risata generale mista a "frecciatine" di vario genere.
Mi lascio prendere in giro, so che lo fanno bonariamente, mentre Martina seduta in un angolo, assume degli sguardi che fanno trapelare un filo di invidia.

Che posso farci se mi sono innamorato?

≪Tieni Mattì, cantace una canzone va'!≫ Sara mi passa la sua chitarra e dopo averla accordata inizio ad intonare qualcosa.
≪Una di quelle nuove dai!≫ esulta Federico andandosi a sedere su una poltrona.
Ci mettiamo poi tutti in cerchio e iniziano a proporre vari titoli di canzoni.
≪Dai, famo che decido io!≫ controbatto sogghignando.

"Bambi, i tuoi occhi grandi come il mare sono il mio veleno, il mio motore, ma tu, tu non sei un sogno da rifare, no, tu sei reale."

Il ritornello lo cantano tutti, Micole in particolare mi guarda negli occhi e scandisce ogni parola: lei sa quanto io abbia lavorato per scrivere questi pezzi, sa delle mie notti in bianco e delle intere giornate a registrare.
Sa anche di essere la mia musa, lo è sempre stata dal momento in cui l'ho conosciuta.

La serata passa in fretta e sono costretto a salutare gli amici per l'ennesima volta.
≪Mattì, me raccomando!≫ mi abbraccia Chiara.
≪Oh campione, fatte sentì tra un urlo de ragazzine e n'altro!≫ Fabio mi batte il cinque e lo segue a ruota Federico.
≪Ma qua a Roma quando rifai uno spettacolo?≫ mi domanda Martina accarezzandomi ripetutamente il braccio e baciandomi delicatamente una guancia.
Micole per fortuna è distratta a salutare gli altri e sembra non accorgersi del gesto particolarmente affettuoso che ho appena ricevuto. Io, onestamente, rimango un po' spiazzato.

≪Amore vieni a dormire da me sì?≫ chiedo a Micole salendo in macchina.
≪Col cavolo! Domandalo a Martina se vuole venire!≫ mi fa una smorfia e sembra "leggermente" arrabbiata.
Mi viene da ridere e ovviamente la faccio incazzare ancora di più, ma non ne posso fare a meno, è una situazione che a me fa sorridere.
≪No Mattia, che cazzo te ridi! Sei rimasto imbambolato come un pesce lesso quando te ha salutato, sei proprio un coglione!≫ continua ad imprecare rivolgendo lo sguardo verso il finestrino.
≪Eh daje Micole, quanti film mentali che te fai oh!≫ inizio a prenderla in giro come faccio ogni qual volta che inizia con queste scenate di gelosia.
≪Mattia smettila! Sei un'idiota quando fai così.≫  Ecco, quando mi chiama per nome vuol dire che è davvero arrabbiata.
≪Mattia io non la sopporto Martina, lo sai benissimo. E i miei non sono film mentali perché tra di voi c'è stato qualcosa in passato, quindi non mi trattare come una bambina perchè non lo sono! Te rincoglionisci quando ce l'hai tra i piedi e io non posso pensare che ogni volta che te gira intorno una femmina con due tette e un culo, te fai il cascamorto!≫
Non capisco perché stia esagerando in questo modo. Non mi da neanche modo di risponderle perché sta urlando senza sosta. La discussione si fa sempre più accesa, perciò decido di cambiare strada e andare verso casa sua.
≪Io non lo so quello che fai te quando non sei con me, non lo posso sapere! Sei circondato da ragazze giorno e notte e io che ne so di quello che combini?≫
≪Micole te devi da 'na calmata perché stai a sforà mo'! La battuta ci sta, ma nun pòi fa' 'na catastrofe per 'na stupidaggine! Quanno nun stiamo insieme sarò pure circondato da femmine, ma sai benissimo che nun me ne pò fregar de meno.≫
Ora sono io ad essere incazzato. Arrivati sotto casa scendo dalla macchina sbattendo la portiera e la invito ad andarsene; quand'è così, è meglio per entrambi stare separati. Prima che vada via continua a trattarmi a modo suo perciò sono costretto a risponderle:
≪Quanno nun sto a Roma penso ogni cazzo di giorno a come stai te, a cosa stai facendo e a quanto me manchi.≫ alzo il tono della voce non curante di trovarmi in mezzo alla strada a tarda notte. ≪Credo che tornare e ricevere questo trattamento proprio da te, nun è er massimo!≫
≪Beh Mattì la stessa cosa vale per me eh! Non ci vediamo mai per i tuoi impegni e quando ci vediamo devo anche assistere a te che fai lo stupido con Martina, benissimo!!!≫
≪Quindi me stai a rinfaccià pure che è colpa mia se non ci vediamo?!≫ mi allontano da lei grattandomi la nuca.
≪Perché è colpa mia per caso?≫
≪Micole ma che cazzo di discorsi sono!≫ urlo riavvicinandomi a lei con prepotenza e mettendo il mio viso a pochi millimetri dal suo, mentre lei con gli occhi gonfi cerca di abbassare lo sguardo.
≪Speravo che non sarebbe mai arrivato questo momento, ma ero davvero ingenuo a pensare che avremmo potuto affrontare tutto con serenità. A quanto pare te me ne fai una colpa del fatto che per realizzare il mio sogno devo stare spesso lontano! Perciò Micole...per me va bene così. Ci si vede!≫
≪Mattia dove vai?! Vieni subito qua, ti prego!≫
Tenta di fermarmi bloccandomi un braccio, ma in questo momento non ho voglia di ascoltarla, perciò mi rimetto in macchina e sfreccio via.

Micole's POV
Rimango in mezzo alla via fissando il vuoto, mentre lacrime amare sgorgano dai miei occhi color ghiaccio. Quello che sto provando in questo momento è un dolore troppo grande, mi sta strappando il cuore in mille pezzi tanto che sono costretta a mettermi una mano sul petto per evitare che mi possa esplodere.
Non dovevo dire quello che ho detto, io non lo penso veramente, ma ormai è tardi.
Ora crederà che io ho sempre disprezzato il suo lavoro e la sua passione per pensare a me stessa, ma questa per me è una cosa assurda. Ho sempre messo il suo bene davanti al mio e l'ho sempre fatto con tutto il cuore perché lo amo più di ogni altra cosa al mondo.
Quello di stasera è stato uno sfogo che mi sarei dovuta risparmiare lo so, ma in questo momento così complicato per me, ogni suo gesto è amplificato e vederlo così con Martina mi ha fatto salire il sangue al cervello.
Io sono qui a preoccuparmi per noi e per la vita che porto in grembo, mentre lui fa lo sbruffone con le femmine. No, non ci siamo.
Non posso vivere con questa angoscia.

Salgo a casa di corsa e mi rinchiudo in cameretta. Passa del tempo, ma Mattia non si fa sentire neanche per la sua solita "buonanotte".
Non ci era mai successo di litigare così, qualsiasi discussione si era sempre risolta con una carezza o con un messaggio.
Stavolta però sento che è diverso, è scattato qualcosa di talmente brutto da togliermi il fiato. Giuro che non riesco a respirare, ho delle fitte fortissime. Ho paura.

Amore mio, ho bisogno di te.

Mattia's POV
Decido di andare a casa di mamma per questa notte, non ho voglia di stare da solo in un appartamento che ha visto crescere l'amore tra me e Micole, non questa sera.
Vorrei che fosse tutto un brutto sogno. Vorrei che lei non avesse detto quello che ha detto, vorrei non aver reagito così bruscamente, vorrei ricominciare questa giornata da capo.
Ma non si può. Lei quelle cose le ha dette e di conseguenza le pensava sicuramente; io sono stato impulsivo e ora invece di stare insieme a fare l'amore ci ritroviamo a kilometri di distanza a piangere per come sia andata.
≪Ohi Matti che è successo?≫ mi domanda mia sorella appena tornato.
≪Niente tesò, non te preoccupà! Buonanotte.≫
La stronco subito, non ho voglia di parlare con nessuno.
Prendo il telefono e istintivamente apro la chat con Micole per mandarle la buonanotte; ma stavolta non lo faccio, non ci riesco.
Nonostante la ami più della mia vita sento che stasera qualcosa è andato storto e non ci era mai successo prima.
Nervosamente mi butto sul letto; comincio a respirare a fatica tanto che sono costretto a sedermi con le spalle al muro per riprendere il ritmo regolare del battito.

Amore mio, quanto vorrei che tu fossi qui con me.

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