Capitolo 6

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I giorni seguenti furono rilassanti a Los Angeles, soprattutto per Marinette.

Insomma, tra l'aver risolto le cose con Adrien, aver ritrovato una parte della sua vita che non sapeva di avere, e passare l'intera vacanza studio con i suoi amici, le sue giornate erano più belle che mai.

Ora si trovava a pranzare con la sua amica pop-star, in un ristorante che solo le celebrità potevano permettersi. Sapeva quanto fosse generosa la sua amica, ma non pensava così tanto da pagare pure il suo pranzo in uno dei posti più costosi di Los Angeles.

"Quindi non hai ancora finito la canzone?"

"Il testo l'ho quasi finito, ora devo solo trovare la giusta intonazione delle note." rispose poco convinta cercando di non sembrare stressata e mangiando un altro boccone della sua bistecca.

"E quanto ti hanno dato?"

"Ehm... ancora t-tre giorni."

"Anja!"

"Lo so, ma capiscimi: in un certo senso ho ancora questo blocco."

Marinette sospirò e guardò il suo petto di pollo, per poi chiedere una minuscola cosa alla sua amica... che probabilmente l'avrebbe fatta arrabbiare.

"Hai chiesto a Kevin?"

"No, e non ho intenzione di farlo." disse impassibile tagliando la sua carne.

"Daii, non lo sopporti fino a questo punto?"

"Ho promesso a Kyle che cercherò di sopportarlo per il bene dell'album, non di farci amicizia."

La corvina sospirò rassegnata: la castana era più testarda di quanto ricordasse.

"Comunque, cambiando argomento, come va con Adrien?"

A quella domanda, Marinette si fece sfuggire per sbaglio la forchetta, ma la prese giusto in tempo prima che cadesse a terra.

"Ahm bene. P-perché lo chiedi?"

"Così..." fece spallucce la castana "... sai, dopo quello che è successo qualche giorno fa, a casa dei tuoi zii."

"Ah." Dentro di sé, la francocinese aveva tirato un sospiro di sollievo.

"Però..." iniziò ad aggiungere Anja, che guardò la sua amica con un sorrisetto malizioso "... ammetti che è carino?"

"Anja!" La corvina arrossì.

"Che?"

°°°°°

Dopo il pranzo, Anja tornò in studio e si era messa a suonare il pianoforte. Purtroppo, però, non aveva ancora trovato niente che funzionava, ed ad ogni suo fallimento si innervosiva sempre di più, e strare chiusa in quella stanza arancione di certo non l'aiutava.

Dopo aver picchiettato un paio di volte i tasti, fece un respiro profondo per calmarsi. Prese il suo taccuino con scritto il testo della canzone, e iniziò a canticchiarlo: tuttavia, però, non ne era soddisfatta come per le altre canzoni.

Per casualità, passò di lì Kevin, che si fermò alla porta guardando a guardare la s wasua collega senza farsi notare.

Sorrise lievemente e spontaneamente vedendo come stesse cercando di concentrarsi.
Lei, al contrario, non stava sorridendo per niente cantando la canzone, come se... non avesse scritto ciò che sentiva.

Il ragazzo lo notò, e quindi decise di uscire allo scoperto.

"Serve una mano?"

VACANZE A LOS ANGELES Where stories live. Discover now