9 - DARK AUCTION

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Era una sala dal soffitto esageratamente alto, sorretto da pareti altrettanto alte, decorate con dettagli neoclassici, tra i quali lesene di un bianco lucente, dipinti e specchi. Nel salone, inoltre, scorsi numerose sculture in gesso, o forse addirittura in marmo, che ricordavano quelle di Antonio Canova: busti, donne, dee e déi greci, figure fantastiche, militari, comandanti...

Audrey Robinson aveva proprio gusto per l'arte.. Sembra una tipica villa europea.. ma nei pressi di Washington!

Per quanto mi piacesse ammirare le bellezze del palazzo, avevo una missione da portare a termine. Mi aggiustai l'auricolare senza farmi notare e avvisai i due cervelloni che eravamo all'interno. Ci dividemmo: Chad si incamminò verso l'ala ovest, Abby verso l'ala est e io al piano superiore, tutti in cerca della taglia.

Salii lentamente le scale decorate con un tappeto rosso intenso, tenendomi al corrimano. Mi guardavo intorno, cercando di non destare alcun sospetto. Arrivata al piano superiore, mi sporsi dal balconcino per osservare dall'alto gli invitati che si trovavano all'entrata, ma nessuno di sospetto - così per dire: erano tutti criminali, lì per partecipare a un'asta di mercato nero.

Feci il giro del piano, ma non trovai nessuno che ricordasse Alexander Murphy. Presi un bicchiere di champagne dal vassoio di un cameriere e mi appartai. "Brian, qui non c'è nessuno..." dissi al mio collega attraverso l'auricolare. "Non ti preoccupare, lo troveremo. - mi rispose - Ora andate tutti nell sala principale: l'asta sta per iniziare." si rivolse anche a Chad e Abby. Lo ascoltai e mi diressi verso la sala allestita per la Dark Auction.

Avvistai i miei compagni e li raggiunsi. Ci andammo a sedere, ma ci separammo, in modo da avere sotto controllo l'intero salone. La gente continuava ad entrare e a trovare i posti a sedere. Dopo una mezz'ora abbondante le luci si affievolirono e un faro di luce inquadrò Samantha Robinson, erede di Audrey, proprietaria della mansione e organizzatrice dell'asta. Accolse calorosamente gli invitati e iniziò a presentare i vari articoli in vendita.

Presentarono una decina di oggetti, ma nessuno a nome della nostra taglia si fece vivo: solo uomini anziani e donne. Stavo per spazientirmi, quando una donna dall'aspetto assai professionale intervenne: "a nome di Alexander Murphy, offro 2 milioni e 100." Non appena sentii il suo nome mi misi in allerta portando avanti il busto, allontanandolo dalla sedia. Subito dopo, un uomo si fece sentire mettendosi contro: "Offro 2 milioni e 2."

La voce mi sembrava famigliare, così lo cercai con lo sguardo. Era seduto qualche fila davanti a me, nella stessa della donna che aveva parlato poco prima. Vedevo solo i capelli scuri e il colletto della camicia. "Ragazzi, sapete chi è l'uomo che ha parlato?" chiesi a bassa voce nascondendo la bocca per non farmi notare.

Brian rispose: "le telecamere non hanno una buona risoluzione, ma potrebbe essere il nostro uomo-" Liam lo interruppe: "no, ma che dici?! Quella donna che ha parlato prima era sicuramente la segretaria di Murphy. Perché un uomo dovrebbe andare contro la propria segretaria? Non ha senso.. Non può essere lui." Brian non sembrava convinto: "Beh, non lo conosciamo.. In ogni caso, ragazzi, tenetelo d'occhio."
"Ci penso io." dissi convinta.

Nel frattempo, la macchina sportiva, oggetto della "discussione", singola nel suo genere, l'unica fabbricata di quel modello, ottenuta illegalmente dai Robinson, era stata venduta. Purtroppo, al momento della vendita, stavo ascoltando il discorso dei miei colleghi e non prestai attenzione al "vincitore". Non tolsi gli occhi dall'uomo per il resto della durata dell'asta. Sia lui che la donna con cui si era battuto sembravano essere interessati unicamente alla Mustang: non offrirono nulla per altri articoli.

Passò più di un'ora e l'asta si concluse. Samantha Robinson ringraziò tutti e andò a parlare con alcuni degli invitati. Io distolsi un attimo lo sguardo dall'uomo per cercare Chad e Abby. Erano entrambi molto attenti a ciò che succedeva nella sala. Sorrisi fiera e tornai al mio uomo. Si alzò e si diresse verso un gruppo di uomini, forse per congratularsi. Si girò abbastanza da permettermi di vedere il suo volto. Lo riconobbi: era Lukas Presley.

Che diavolo ci fa ad un'asta illegale?!

"Hey, ragazzi. L'uomo... è Lukas Presley, il federale che ho incontrato al Red Velvet. Falso allarme..." informai i miei compagni. Mi alzai e mi diressi lentamente verso di lui. "Isabelle, ferma! Non ci interessa Presley, va' dalla segretaria di Murphy! Andate tutti e prendetela!" mi fermò la voce di Brian che risuonava nel mio orecchio destro. "Brian, ascoltami: voglio sapere perché si trova ad un'asta illegale.." protestai. "No, Isy. Ricordi? Ci serve determinazione. Concentrazione. Lascialo stare e concentrati sulla missione." ordinò ancora il mio amico.

Neanche il tempo di obbedire a Brian, che Lukas era scomparso. Poco prima era lì a parlare con quegli uomini, poi qualcuno passò davanti a me e alla fine lui non c'era più.. Decisi di ascoltare i miei colleghi e andai a cercare la segretaria. Chad e Abby, però, ci avevano già pensato: li vidi dirigersi a passo veloce verso l'uscita. Li raggiunsi, ma era troppo tardi. Quella donna se n'era già andata. "Cazzo!" esclamai frustrata.

Se non avessi perso tempo pensando a Lukas, avrei potuto prenderla e trovare Murphy. Cazzo!

"Calmati, troveremo un altro modo, Isy." mi confortò Abby uscendo dal palazzo cercando la macchina con cui era arrivata. "Dai ragazzi, andiamo." incoraggiò me e Chad. "Aspettate un attimo, devo trovare Lukas, voglio parlargli..." dissi tornando dentro, ma il mio accompagnatore mi afferrò il braccio. "Se n'è andato anche lui, poco prima della segretaria..- disse lui - Forza, torniamo a Washington."

E così facemmo. Tornammo alla casa degli agenti che ci ospitavano, mangiammo qualcosa e andammo a letto. Mi sdraiai e presi il mio cellulare intenta a consolarmi. All'improvviso ricordai di avere il numero di Lukas. Aprii l'app dei messaggi e senza pensarci due volte gli scrissi:
Hey, ciao! Come va? Ho bisogno di parlarti.. Che ne dici di domani sera al Terra Blues?

Inviai il messaggio e spensi il telefono. Lo appoggiai sul comodino e chiusi gli occhi, cercando di addormentarmi.



SPAZIO AUTRICE

Ciao a tutti! Come va? Spero che la storia vi stia piacendo! E se fosse così, lasciate una stellina e un commento!

Volevo dirvi che mi dispiace di essermi assentata per così tanto, ma ultimamente non ho molto tempo - tra scuola, compiti, sport e impegni vari - perciò pubblicherò meno frequentemente. Rimango comunque attiva, perciò vi risponderò ai messaggi se mi scrivete, ai commenti se ne lasciate ecc...

Grazie mille per il vostro sostegno, ci risentiamo (prima o poi hahahaha) ;) !

Nausicaa <3

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