7 - MENO DI TRE SETTIMANE

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"Ecco, vedi.. riguarda ieri sera... - precisò iniziando la conversazione - quando eravate al club, all'improvviso è apparso un uomo, quello con cui hai parlato. Appena si è avvicinato a te abbiamo perso la connessione col tuo auricolare e il video.. è come se ci fosse stata un'interferenza. La cosa strana è che si è sistemato tutto non appena ti sei allontanata da lui.." spiegò tutto d'un fiato.

Lo guardai con un'espressione confusa. "Secondo me è solo un caso.. sarà stato qualche malfunzionamento, tutto qui - dissi per rassicurarlo - e poi cosa dovrebbe centrare lui? Non avrà mica dei superpoteri che provocano interferenze.." ridacchiai cercando di sdrammatizzare la situazione.

Brian mi scrutava in un modo strano, quasi insospettito, come se stessi complottando qualcosa contro la squadra e la BHC.
"E tu che ne sai? Tutto è possibile, no?" mi stava sfidando.
"Mi prendi in giro?" stava iniziando ad irritarmi con tutto questo suo fare da investigatore ossessivo.
"Almeno lo conosci?" chiese calmandosi leggermente.
"No, l'ho conosciuto ieri.." affermai fissandolo negli occhi.
"Cosa vi siete detti?"

Ricominciamo con le domande da sbirro ossessionato...

"Brian, stai scherzando?! Ero ubriaca! - notai che la sua espressione intimidatoria non era per nulla cambiata - Ehm.. nonostante ciò, ricordo che.. ehm.. credo di aver parlato con lui del lavoro che faceva, del perché fossimo lì, con chi fossimo lì eccetera..." risposi preoccupata, non sapendo come avrebbe potuto reagire.

Sgranò gli occhi e si mise a ridere istericamente, poi scattò contro di me: "Non ci posso credere! Gli hai detto letteralmente tutto! Tutti i nostri segreti più grandi! Ad un perfetto sconosciuto! Isabelle, ti rendi conto?!" Il tono della sua voce si alzò, spaventandomi. Non avevo mai visto Brian andare fuori controllo in questo modo, e di certo non contro di me.

Misi da parte il timore e provai ad affrontarlo: "Brian! Naturalmente gli ho detto cazzate su cazzate! Mi sono inventata praticamente tutto! Tu pensi davvero che io sia così stupida ed ingenua da raccontargli tutto?!"
La sua espressione si addolcì, sentii il suo il respiro rallentare, chiuse gli occhi e abbassò la testa sospirando profondamente.

"Scusa, Isy. Non volevo reagire così.. È che sono abbastanza preoccupato" spiegò Brian.
"Per cosa?" lo interruppi.
"Beh, la missione. Abbiamo meno di tre settimane..."
"Ehi ehi ehi! Guarda che non sono poche tre settimane.." lo confortai.
"Sono meno di tre.." mi corresse mentre sul suo volto si formava un sorrisetto, contagiando anche me.

"Davvero, Brain, non c'è nulla di cui preoccuparsi. Adesso entriamo in quella sala, parliamo con gli altri, ci riorganizziamo e, chissà, potremmo aver concluso questa caccia già domani" incoraggiai il mio compagno di squadra poggiando una mano sulla sua spalla, accarezzandola. "Ok, mi hai convinto. Grazie. Sai, adoro il tuo ottimismo, Cappuccetto Rosso." disse Brian a sua volta.

Stavamo per dirigerci verso la sala degli ologrammi, quando afferrò il mio braccio e mi costrinse a girarmi verso di lui. "C'è un'ultima cosa..." disse guardandomi dritto nei miei occhi verdastri, mentre io facevo lo stesso coi suoi, così diversi l'uno dall'altro e così belli. "Spara." lo incitai a proseguire. Indietreggiò e si sedette su una delle poltrone che si trovavano nella hall e, con un cenno, invitò a sedermi di fianco a lui.

"Quindi chi era quell'uomo?" domandò con un tono quasi geloso. Stupita dalla domanda lo guardai e sospirai prima di rispondere. "Si chiama Lukas Presley ed è un agente federale, uno sbirro." dissi senza particolari emozioni. "È un bell'uomo?"

Oh Dio..

Sgranai gli occhi: non mi sarei mai aspettata una domanda del genere. Non ci riflettei su molto e risposi quasi onestamente: "beh, aveva sicuramente un suo fascino, non posso negarlo." Sorrisi ripensando alla sera prima, o meglio, a quel poco che mi ricordavo.

In un certo senso era divertente vedere Brian geloso. Non avevo mai visto quella parte di lui: la parte gelosa, preoccupata, intimidatoria e fin troppo responsabile. Probabilmente la nascondeva perché sapeva di essere capace di perdere la testa e avere reazioni indesiderate, che, eventualmente, avrebbero fatto del male alle persone sbagliate. 

Per qualche istante ci fu silenzio, poi alzai il braccio e lessi l'ora sull'orologio: 09:53. "Beh, direi che è ora di andare, che ne dici?" proposi a Brian di incamminarci verso la sala degli ologrammi. Annuì e ci alzammo dalle poltrone per raggiungere il resto della squadra e discutere sul da farsi.

Li raggiungemmo nei sotterranei, erano tutti lì a chiacchierare tra loro. "Buongiorno a tutti! - richiamai la loro attenzione ed iniziai il mio discorso - Bene, probabilmente saprete perché vi ho fatto riunire, perciò andiamo dritti al punto. Ieri sera, la nostra prima missione è stata un completo disastro. C'è chi si è ubriacato, chi è scomparso, a chi sono andati in palla gli strumenti e così via... Dobbiamo sistemare questo casino. Non possiamo cambiare il passato, ma il futuro sì. Abbiamo meno di tre settimane per catturare ed uccidere la nostra taglia, Alexander Murphy, perciò ci dovremo impegnare. Organizzeremo una nuova missione, ma, a differenza dell'ultima, non potremo mandarla a puttane. Faremo tutti del nostro meglio, se vogliamo uscirne vittoriosi.. e vi assicuro, vi prometto che lo faremo." conclusi con un sorriso incoraggiante, mentre la mia squadra mi applaudì calorosamente, soprattutto Brian.

Ero soddisfatta del discorso, in quanto il primo che feci in tutta la mia vita, essendo per la prima volta la leader di una squadra. Il discorso, però, non avrebbe avuto senso se non avessimo fatto nulla di concreto. Per questo motivo, ci tenemmo occupati tutto il pomeriggio organizzando la seconda missione.

Liam, grazie alle sue doti da enigmista, e Brian, grazie alle sue abilità da hacker, scoprirono che la sera seguente sarebbe avvenuta un'asta illegale. Si trattava di mercato nero, perciò la posizione era sconosciuta ai non-invitati. Il luogo era sconosciuto, ma il genio dei computer riuscì a trovare la lista degli ospiti.

...
Juliette Miller,
Victor Henderson,
Franklin Peters,
Helen Sinclair,
...
Alexander Murphy.

Potrebbe essere il nostro momento...

A quel punto, mancava soltanto trovare la posizione. Dopo un'ora di ricerca intensiva, Brian trovò anche quella: Audrey Robinson's Mansion.

The First Hunt Where stories live. Discover now