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Pov. Ida

Amo la pioggia, so che la maggior parte delle persone si troverebbe in disaccordo con me, ma non posso farne a meno.
Cosa c'è di più confortante? Anche se magari ti trovi sotto la pioggia con l'ombrello in mano è comunque piacevole; il rumore del picchettio dell'acqua sull'asfalto, l'odore di umidità, il cielo bianco assente di qualsiasi spazio di celeste.
Principalmente quando piove mi sento capita, è come se il cielo comprendesse il mio stato emotivo e anche lui fosse triste come me.
È molto diverso dal sole, il sole è insistente è caldo e appiccicoso ti rimane addosso e non puoi fare nulla per evitarlo.
La pioggia sarà anche fredda ma ti scivola addosso, come se le tue preoccupazioni si potessero facilmente cancellare, e dopo quando riesci a trovare del calore è ancora più confortante perché sai che prima o poi starai al caldo.
Ecco perché preferisco la pioggia ad ogni altra situazione meteorologica.

Pov. Dylan

Siamo andati a fare un po' quello che vogliamo, Brian ci ha detto che ci dà una pausa.

Per questo motivo io mi trovo nei sotterranei della casa, sono accessibili a tutti, non sto facendo nulla di illegale, ma so che hanno delle auto, e voglio vederle.

"Ian...?" domanda una voce alle mie spalle, ci sono solo io, quindi mi giro.
"Sono Dylan" davanti a me c'è un uomo, in giacca e cravatta, sembra molto ricco.
"Oh, scusami, assomigli molto a mio fratello, sai in realtà assomigli anche a qualcun'altro, ma non mi viene in mente, comunque sono Alex" dice l'uomo.
"Beh...Alex, non è un po' inquietante che tu sia qui in mezzo al nulla?" Chiedo sarcastico.
"Non quanto non lo sia te" mi risponde Alex.
"Tuoche! - sorrido - sono qui per trovare la concessionaria di macchine visto che ho del tempo libero" rispondo.
"Sei un giocatore quindi" dice Alex sorridendo dolcemente.
"E tu saresti?" gli chiedo.
"Penso che lo scoprirai, un giorno".
"Se non muoio prima" mormoro irritato.
"Non ti piace il gioco?" mi chiede incuriosito.
"Scherzi? Adoro essere condannato per essere umano, sai credo che ora come ora stiano meglio gli animali che noi umani, a eccezione fatta per i grandi capi" Commento ironico, di nuovo.
"Giovanotto, voglio farti un regalo... dietro l'edificio più avanti, c'è una concessionaria di macchine d'epoca di lusso, se vuoi andare a dare un'occhiata, di che io che ti dato il permesso" mi dice.
"Devi essere molto importante per dare permessi" ipotizzo.
"Lo sono, Alex Paris, il creatore del gioco" detto questo si dilegua, ho appena fatto sarcasmo verso il creatore del gioco... sono morto.

Nonostante questo vado comunque alla concessionaria facendo come Alex mi ha detto.

Quindi eccomi qui ad ammirare una Maserati MC20 blu elettrico.
La analizzo, come mio solito; la prestazione è molto buona, e lo è anche il peso contenuto grazie alla monoscocca in carbonio, nonostante questo la visibilità posteriore è scarsa e c'è anche poco spazio nel doppio baule, quello anteriore è inutilizzabile.
Non male.
"Vuoi guidarla?" mi chiede la voce di Brian, oggi trovo tutti i Paris.
"E tu che ci fai qui?" chiedo un po' preso alla sprovvista.
"Ti ho visto con mio zio, viaggio sempre tramite i sotteranei, è più divertente e veloce" risponde sorridente.
"Si ok" rispondo con tono piatto e asciutto.
"Su con la vita" dice dandomi una pacca sulla spalla.
"Quella che tra un paio di mesi non avrò più" sbotto ironico.
"Posso fartela guidare, ma devi avere la patente" dice Brian cambiando argomento d'un tratto serio in volto.
"C'è l'ho" bugia, ma finché nessuno lo sa ogni mia parola è vera.
"Che clown" sogghigna Brian guardandomi.
"Non menti affatto bene, almeno provaci a essere più realistico, che scarso" sbuffa, e io lo guardo truce, ma poi faccio un sorrisetto: "Tu ce l'hai però" e Brian sorride in trappola.

"Vedi Tobias? Riesci a fargli un bel bagno prendendo la pozza d'acqua?" chiedo a Brian che ha le mani sul volante.
"Come no" dice, e Tobias si fa un bel bagno.
"Oh cavolo! Sta provando a rincorrerci, premi l'acceleratore Brian!" urlo ridendo.
"Massì, che ora che ci raggiunge sviene prima, poi sto premendo abbastanza" si lamenta lui ma sempre sorridente.
"Devi cambiare la marcia" alzo gli occhi al cielo, Brian mi vede e mi copre con una mano gli occhi "e sentiamo la patente chi c'è l'avrebbe?" dice e cerco di divincolarmi da lui non smettendo di ridere.
Apro il finestrino e canto una canzone a caso urlando.
"Sei matto?" mi domanda Brian con faccia preoccupata ma divertita.
"Al diavolo il gioco, al presente!" urlo cercando di divertirmi, per una volta che posso permettermelo.

The game to die (The Game - 1^)Where stories live. Discover now