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L'unica cosa quasi positiva di questo gioco è che la mia amica di infanzia Lola è la cameramen, o camerawoman, quindi oltre alle telecamere fisse qualche volta ci sarà anche lei per registrarmi, ora è con me e Dylan.

Quando ha saputo che voleva essere mio alleato è saltata in aria per la gioia, dice che è molto buono e la gente lo adorerà.
Perciò ora si è messa in testa che lo devo aiutare a suonare la chitarra.
Fermi tutti eh, la nostra guida Brian è un appassionato di musica e ci ha imposto di imparare a suonarla, dice che serve anche per calmare i nervi, quindi eccoci qui che cerco di insegnare al mio presunto alleato come si suona una chitarra a dodici corde senza perdere la pazienza davanti a mezzo mondo.
"Forse prima di tutto devo insegnarti a usare il flettro" dico a denti stretti.
"Non mi piace suonare..." Commenta Dylan alzando gli occhi al cielo, guardo in direzione di Lola che ci sta filmando e ha un sorriso falso sul volto, lo noto dalla fronte corruciata che non sta andando bene.
"Non puoi usare solo il flettro, ti servono entrambe le mani, metti la mano sulle corde" commento irritata mettendomi di fianco a lui, gli prendo la mano e gli guido la mano con la mia sopra la sua.

Cerco di fare una canzone da principianti.

Dopo la quarta volta che ci riproviamo sembra migliorare anche senza il mio aiuto.
Però essendo ormai passato un quarto d'ora finalmente me ne posso andare, Lola ha il filmato che voleva e mi sembra abbastanza soddisfatta.

Verso l'una di notte me ne vado nelle cucine, vuote per fortuna.
Ho bisogno di una tazza di latte per calmare i nervi.
Quando dopo aver fatto bollire il latte cerco di prendere il pentolino dove lo avevo messo mi scotta, faccio cadere tutto il suo contenuto ovunque, ma non dopo aver urlato ovviamente.
Di bene in meglio...
"Tutto ok?" mi chiede Dylan, mi giro e me lo ritrovo ad un centimetro dalla mia faccia.
È bravo a far spaventare le persone.
Lo guardo dritto negli occhi e ogni parola mi muore in gola.
Sento rimbombarmi le parole che mi ha detto Lola prima di andarsene: 'Ho visto come ti guardava, gli occhi non mentono, non credo possa mai riuscire a farti del male".
Prima l'avevo liquidata perchè non le credevo, ma ora che lo guardo meglio forse un po' ha ragione Lola.
Quando noto alcune ciocche di capelli ancora bagnati, che vengono resi scuri dall'acqua, cadergli sugli occhi smetto di guardarlo quasi come scottata da troppi sentimenti pericolosi, pericolosi perchè per un attimo non ho avuto l'idea di ucciderlo.
"Oh fiorellino, non ti conviene innamorarti di me" sento dire da Dylan e riporto il mio sguardo dritto nei suoi occhi.
"Oh ti prego, non crederai mica che una come me possa innamorarsi di uno come te" lo critico guardandolo dall'alto al basso.
"È vero, io sono troppo bello per i tuoi standard" dice ed io lo fulmino.
"Certo come no" lo prendo in giro mentre sogghigno.

La mattina dopo è sprecata, ci fanno leggere e studiare come se fossimo a scuola, ora stiamo facendo una cosa simile a sociologia, stiamo studiando come funziona il cervello umano, che può ritornare utile pensando a come potrebbero pensare i nostri alleati, ma... Che noia.
Sento Tobias continuare a picchiettrami la penna sulla spalla: "Senti coso o la smetti o te la spacco in testa quella penna" gli intimo girandomi verso di lui al limite della sopportazione.
"Che acidine che siamo questa mattina, che c'è il latte è andato a male?" mi chiede, ha visto quello che è successo ieri sera? Spero per lui di no, altrimenti sarà il primo che ucciderò senza dargli nemmeno il tempo di dire a qualcuno ciò che ha visto?
"Che c'è la tua sanità mentale è ammuffita? Non ti preoccupare eri deficente anche prima che lo diventasse, non si nota la differenza" gli dico per zittirlo e sono riuscita nel mio intento.

The game to die (The Game - 1^)Where stories live. Discover now