Capitolo 11

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la notte era passata tranquillamente,con il fruscio del vento adesso calmo che agitava gli alberi. Il principe aveva sentito un ticchetio che lo svegliò,aveva piovuto.
Una pioggia leggera che non crea danni e che a malapena bagna il terreno.
Shivam si chiedeva come potesse piovere,come il tempo lì al Purgatorio potesse essere così vario.
Che servisse tutto per scaricare il tormento delle anime?
Shivam credeva che la risposta fosse questa,ma in fondo chi poteva saperlo,Dio?Satana?Sembrava tutto un grande punto interrogativo ma smise di pensarci e cercò di continuare a dormire.

Il mezzo demone si svegliò poche ore più presto,il "sole" stava sorgendo,Shivam non sapesse se ci fosse un sole ma,insomma,la fonte di luce dei tre regni doveva pur essere qualcosa di simile.
Shivam decise di accantonare anche quei pensieri e di alzarsi.

Atlas aveva una casa molto grande,il giorno prima il principe era troppo stanco per notarlo ma ora si aggirava lungo i numerosi corridoi e le ampie stanze,indossando una maglietta rosa tenue con una stampa di gattini,il pavone gli aveva prestato anche dei pantaloncini,rosso fragola,prefettamente abbinati alla maglietta.
Quella combinazione faceva sembrare il principe quasi un'umano normale,se non fosse per gli occhi rossi,qualche zanna e le ali da gufo che pesavano sulla sua schiena.

Il principe era ancora avvolto dal torpore del sonno,aveva gli occhi socchiusi e la bocca impastata di saliva,fu per questo che non si rese nemmeno conto dell'arrivo di Atlas,che già al mattino aveva un trucco delicato e perfetto sul suo viso.

Il pavone salutò Shivam,che ricambiò con un "ciao" poco chiaro che suonò più come un'"ao". L'anima capì ugualmente e iniziò a parlare:"Cosa preferisci a colazione?Waffle o pancakes?oppure ho del latte..." probabilmente continuò a parlare ma per il principe era come se le parole gli scivolassero addosso,come una cascata di troppe infirmazioni.

Shivam si ritrovò davanti una macedonia e del porridge che iniziò a mangiare lentamente.
Quando finì il pasto era finalmente sveglio e chiese ad Atlas:"Quando credi sia meglio partire?" "Il prima possibile,o meglio,il tempo che impiegherò ad essere perfetto."fece una pausa drammatica,poi emise un piccolo sospiro"Anche tu dovresti darti una sistemata,voglio dire,non che tu sia brutto o altro ma così sei troppo riconoscibile." Poi aggiunse sussurrando:"Non che tu abbia tutta questa fama..."
Il principe ignorò quell'ultimo commento e invece chiese,alzando un sopracciglio:"E come dovrei "sistemarmi"?" "Semplice..."rispose Atlas e,senza aggiungere altro,lo portò in una delle numerose stanze dedicate al trucco.

Mentre il pavone passa va da una parrucca all'altra Shivam pensava. Si chiedeva chi e come fosse stato Atlas prima di morire;sicuramente ricco data l'immensità della casa,ma non è questa la sola caratteristica di un'essere umano...o di un'anima.
"Probabilmente ha avuto a che fare con le drag queen" pensò il mezzo demone ma non ebbe il tempo di aprir bocca e chiederlo che Atlas gli domandò:"Mmh...la parrucca meglio rossa o bionda?Meglio la bionda vero?Sì meglio la bionda." Quindi gli mise la parrucca e passò al trucco,cercando di intonare perfettamente l'ombretto alla sua carnagione.Passò circa mezz'ora e il pavone finì di imbellettarlo,Shivam quasi non si riconobbe,adesso era un ragazzo biondo con gli occhi verde smeraldo e un leggero ombretto dorato.
"Ora dovremmo pensare ad un nome finto...e magari anche al tuo passato." Discussero un po' per il nome e faticarono nel concordare i suoi trascorsi ma infine decisero che lui sarebbe stato Blake,un ragazzo che era morto investito da un'autobus e che non era stato  abbastanza buono da meritarsi il Paradiso.

Il principe,adesso irriconoscibile per chiunque l'avesse visto solo un paio di volte,si vestì.
Indossava gli abiti del giorno prima perchè Atlas era più basso e minuto e portava un'altra taglia,di conseguenza,non aveva potuto prestargli nulla.
Eccetto per il pigiama che gli aveva dato la notte prima.

Quando partirono da casa era circa mezzogiorno,non si disturbarono a portare del cibo per il pranzo perchè in realtà demoni e angeli non avevano bisogno di mangiare,lo facevano solo per il gusto di farlo.
Solitamente gli angeli saltavano i pasti perchè credono che la carne raopresenti  l'ingordigia e quindi un peccato,certo,tutto questo quando non avevano ospiti.

Lungo il tragitto quasi non parlarono,ogni tanto si dovettero fermare per ritoccare il trucco di Shivam perchè sì,se ve lo state chiedendo,Atlas si era portato i pennelli dietro.

Quando finalmente arrivarono a casa di Cormac era pomeriggio,Atlas bussò sul legno duro e ruvido della porta scura,attendendo una risposta  che arrivò poco dopo. Il corvino aprì la porta ma passò appena il tempo di salutarsi che il principe svenne e l'ultima cosa che udì fu un gridolino preoccupato di Cormac ed uno più drammatico che sicuramente apparteneva ad Atlas.

Shivam si sentiva come se stesse affogando,in un'acqua densa,quasi simile al miele. Riusciva a vedere le bolle che il suo fiato emetteva  in quell'oceano.
C'era un'immenso silenzio che cullava il pricipe tra le correnti gelide e calde che si mescolavano, come in un vortice; il mezzo demone lo trovava rilassante,quasi quanto fumare. Ben presto però il benessere che stava provando venne interrotto. Nell'acqua iniziò a comparire una figura,sembrava un'angelo,nella sua forma originale,ovvero numerosi occhi e due paglia di ali. Era abbastanza inquietante ma la situazione peggiorò notevolmente quando si rese conto di chi aveva davanti.
Era Metatron,angelo supremo messaggero di Dio,che iniziò a parlare con voce mielosa,troppo. E quella dolcezza era estremamente finta.
Il principe credeva fosse un'innocuo sogno,ma la possibilità che fosse una visione lo agitava molto.Lui non credeva in questa teoria,nessun demone o angelo aveva mai avuto visioni,perchè mai ne avrebbe dovute ricevere lui?

In ogni caso,Metatron stava parlando e lui tese le orecchie,ogni informazione poteva essere utile. "Signore,credo che noi dovremmo ottenere delle armi da usare contro l'Inferno,o,meglio ancora,utilizzarne una che il Paradiso possiede già,il gladio eliminat animarum o anche spada elimina anime"fece una pausa "E credo di sapere su chi potremmo usarlo." E poi,con tutti gli occhi che possedeva guardò verso di fronte a se,stava guardando Shivam.



Miracolosamente due capitoli nella stessa settimana.

L'Inferno non brucerà per sempreWhere stories live. Discover now