Tell me what you want right now (Taehyung) 🔞

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- Ora voglio che ti levi la maglietta...- disse sensualmente la ragazza dai capelli di un rosa acceso, mordendosi il labbro.

- Mi-sun!! Cosa stai dicendo?!- controbatté immediatamente la giovane al suo fianco in preda ad un'attacco di panico - Stai esagerando!-

Mi-sun sbuffò contrariata alle parole dell'amica e si rivolse a lei sussurrandole all'orecchio - Nari non fare la noiosa! E' il gioco della bottiglia, cosa vuoi che gli chieda esattamente per l'obbligo? Di disegnarci una casetta col giardino su un foglio di carta?!-

Nari emise un gemito frustrato, chiedendosi per l'ennesima volta come diamine ci era finita in quella situazione, mentre osservava l'oggetto dei suoi tormenti togliersi lentamente la maglietta nera, di fronte a lei.

Il suo incubo che aveva il nome di Kim Tae-hyung.

-

Nari quella mattina si era svegliata col mal di testa, di nuovo. Il suo adorabile coinquilino era tornato a casa a notte fonda, insieme all'ultima conquista della serata e si era "divertito" con quest'ultima fino all'alba.

Ora che finalmente aveva sentito la porta d'ingresso chiudersi, poté tirare un respiro di sollievo. Sapeva a memoria gli orari di quest'ultimo e tra meno di venti minuti doveva essere all'università a seguire la lezione di giapponese. Questo voleva solo dire che per qualche ora poteva star tranquilla senza averlo intorno. Grazie al cielo.

Si rigirò nel letto più volte sperando di riaddormentarsi, ma ormai il sonno era solo un lontano ricordo. Piagnucolò contro il cuscino, un'altra notte insonne perché quel ragazzo non riusciva a tenerselo nei pantaloni per due giorni di fila.

Perché i ragazzi erano così superficiali?

Era in quell'appartamento a Seoul da ormai un anno e mezzo e se non ci fossero stati alcuni incovenienti si sarebbe reputata fortunata. Si era trasferita da Busan per perseguire il suo sogno di diventare una giornalista, il suo piccolo grande sogno che aveva sin da bambina. Amava scrivere e ricercare argomenti interessanti, ma soprattutto adorava l'odore della carta stampata.

Quindi con coraggio andò nella capitale e si iscrisse all'università, ma quando dovette ricercare l'appartamento in cui vivere, per quel periodo di studio, si sentì male.

Seoul era cara, troppo cara.

Dopo diverse ricerche infruttuose, dove stava quasi per rinunciare a malincuore, arrivò il miracolo. Lesse per pura coincidenza un'annuncio sul giornale e la sua vita prese una svolta inaspettata.

Aveva trovato una stanza con prezzo accessibile e a un quarto d'ora dall'università. Un sogno diventato realtà.

L'unica cosa che le fece storcere il naso era la clausola "coinquilino", ma era disperata e se lo sarebbe fatto andar bene.


Quando si rese conto però con chi avrebbe condiviso l'appartamento, sperò che fosse uno scherzo di cattivo gusto. Aveva già iniziato le lezioni da qualche giorno e anche se non conosceva ancora nessuno, un nome su tutti svettava sulle labbra di ogni studente. Kim Tae-hyung, il ragazzo più affascinante del suo corso e non solo, ora era diventato il suo coinquilino.

Il loro primo incontro non era iniziato nel migliore dei modi, appena varcata la soglia di casa lo aveva trovato attorcigliato ad una ragazza sul divano in salotto. Non disse nemmeno una parola, morì semplicemente d'imbarazzo. Velocemente si nascose in quella che sarebbe diventata la sua nuova camera e non si fece più vedere per giorni.

Lo aveva subito inquadrato e aveva ben compreso che fosse un tipo estremamente pericoloso a cui stare chilometri di distanza.


𝑷𝒊𝒆𝒅 𝑷𝒊𝒑𝒆𝒓 (𝑩𝒕𝒔 𝒐𝒏𝒆 𝒔𝒉𝒐𝒕)Where stories live. Discover now