I never stop (Jimin) Part. 1

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XVI secolo.

In un regno lontano di un paese straniero.



- Lasciatemi andare!!! Ehi mi sentite?! Ho detto...-

- Stai zitta!!-


Un boccale ricolmo di birra arrivò dritto dritto contro la sua misera cella, costituita da una spessa inferriata, soffitto di un legno solido e pavimento di terriccio.

Claire si tirò indietro, tuttavia fu tutto inutile ormai l'intero contenuto si era riversato su di lei bagnandola da capo a piedi.

- M...ma...- mormorò incredula mentre stringeva il tessuto della gonna, un tempo color perla, ora sporco e completamente zuppo. Quando percepì alle narici quel fetido odore fermentato del luppolo ritornò a scuotere come poteva quelle sbarre di ferro - Come avete potuto?! Non solo mi avete chiuso in una lurida prigione, mi lanciate addosso anche quella robaccia?!-

All'ennesimo grido, il ragazzo che gli aveva scaraventato l'oggetto con forza, s'incamminò verso di lei con passo pesante.


Claire l'osservò cercando di rimanere impassibile, anche se le era davvero difficile farlo.

Lo odiava con tutte le sue forze, eppure non riusciva a dare un freno ai suoi pensieri. Si morse la lingua sperando di smettere di provare quell'assurda attrazione verso di lui.

L'osservò in silenzio. Indossava degli stivali scuri a punta, un pantalone fin troppo aderente del medesimo colore ed una blusa bianca a sbuffo, aperta quanto bastasse per intravedere sopra il pettorale destro una scritta d'inchiostro sulla pelle. Era la prima volta in vita sua che vedeva un tatuaggio e ne rimase affascinata. Allacciata alla cinta notò immediatamente una pistola, oggetto che teneva sempre con sé, anche per dormire.

Spostò in fine lo sguardo in alto e anche se coperto da una bandana nera che gli copriva metà viso, venne catturata dai suoi occhi così particolari. Erano a mandorla di color onice, profondi e magnetici.

Lo vide sistemare alcune ciocche dei capelli corvini che gli erano ricaduti sugli occhi e senza mai smettere di fissarla la raggiunse.


- Stai. Zitta. - ripeté lentamente afferrando anche lui le sbarre della cella - E' da settimane che mi stai torturando con la tua voce fastidiosa! Non ti sopporto più!- concluse digrignando i denti, stringendo con più forza la presa.

Claire deglutì nel vederlo così vicino, ma non si fece intimorire - Se non mi volete sentire, c'è solo un modo! Lasciarmi andare!-

Il ragazzo ghignò divertito per poi riprendere parola - C'è anche un altro modo per farti chiudere quella boccaccia...- con la mano le afferrò il viso e l'attirò a sé in un gesto - Vuoi provare il mio metodo? E' efficace e potrebbe anche essere piacevole...principessa...-


- Jimin dai, lasciala stare, vieni qui!-

Il corvino la fissò negli occhi di un insolito color ambra, ignorando il richiamo del suo sottoposto, non aveva alcuna intenzione di esimersi dall'intimorirla un po'. Voleva che capisse il concetto che lei nel loro covo non era nessuno, non era quella principessa viziata tutto fronzoli che sapeva fosse, non aveva alcuna voce o diritti, lei era meno di niente.

Odiava quel regno, odiava quella povertà, odiava quell'ingiustizia e odiava anche la figlia di quel Re che non era in grado di governare quel reame così vasto.

𝑷𝒊𝒆𝒅 𝑷𝒊𝒑𝒆𝒓 (𝑩𝒕𝒔 𝒐𝒏𝒆 𝒔𝒉𝒐𝒕)Where stories live. Discover now