Come tutto ebbe inizio

1.4K 87 38
                                    

Roma 21 maggio 2015

Quella che mi apprestai ad affrontare fu una giornata apparentemente normale, sveglia presto, litigate mattutine su chi doveva possedere il bagno, colazione e poi di corsa all'università.

Il mio nome è Andrea, sono un ragazzo di venti anni, biondo, alto e con gli occhi azzurri. Sono un ragazzo molto timido e impacciato, di solito le persone che hanno queste generalità godono di una vita fantastica, fatta di uscite con gli amici, serate in discoteca, aperitivi, ecc... Io non facevo niente di tutto ciò, non mi sentivo a mio agio, la mia vita era caratterizzata dalla lettura e dallo studio, guardavo moltissime serie tv e amavo ascoltare moltissima musica, dentro la mia camera azzurra come il cielo e blu come le profondità marine. Arrivati fino a questo punto vi sarete chiesti il perché io abbia iniziato a rivolgermi al passato, la risposta è semplice, questa vita non mi appartiene più e ormai nulla potrà farmela riavere, purtroppo.

La giornata passò molto in fretta, il sole stava iniziando a tramontare ed ero appena rientrato a casa. Ad accogliermi c'era mia madre, Maria, era una bellissima donna, alta e dai lunghi capelli castani, persona di cuore, gentile e generosa, era alla continua ricerca della sua vocazione professionale ma non sapeva che in realtà lei ce l'avesse già, era quella di essere la perfetta madre di famiglia. Con lei c'era mio padre, Antonio, figura "fintamente" autoritaria, un gaffeur per eccellenza ma dall'animo buono, era inoltre un gran lavoratore. Suonò poi il citofono, era mio fratello Emanuele, ovvero l'esatta copia di mio padre, però con più capelli. Ci riunimmo tutti per cenare insieme e serenamente ci raccontavamo cosa avevamo fatto durante la giornata.

Lo stare tutti e quattro lì seduti a ridere e a parlare, mi faceva stare bene, era però un'azione che ripetevamo tutte le sere, eppure, quella in quel momento mi sentivo addosso uno stato di grazia che solo poche volte nella vita avevo provato, mai avrei potuto immaginare che quella sensazione benefica, fosse, il preludio di ben altri eventi.

Arrivò la notte, mi giravo e rigiravo nel letto senza riuscire a prendere sonno, una forte emicrania mi tormentava e complicava la situazione. Ma proprio nel momento in cui ero finalmente riuscito a chiudere gli occhi, una forte e improvvisa scossa di terremoto colpì la nostra casa, la scossa fu molto intensa, non riuscivo ad alzarmi dal letto, iniziai così a gridare.

Urlai!... urlai più forte che potevo, ma la terra non voleva smettere di tremare. D'improvviso arrivò mia madre, aprì la porta e con una faccia sconvolta mi chiese cosa stesse succedendo, io in preda al panico, le dissi, "Ma non avete sentito niente?! C'è stata una forte scossa!!" Lei non seppe rispondermi. La sua faccia emanava perplessità ed esclamò, "Andrea, noi non abbiamo sentito niente!" Per poi aggiungere, "Ma sicuro di non aver fatto un brutto sogno??" In effetti dopo aver acceso la luce notai che la mia camera era in perfetto ordine, e ciò era praticamente impossibile, visto che una scossa di quell'intensità avrebbe dovuto come minimo ridurre in macerie la nostra casa. Ci volle un pò per calmarmi, anche se colmo di paura e carico di dubbi, riuscii finalmente ad addormentarmi, non potevo ancora immaginare che di lì a poco una strana serie di eventi stava per manifestarsi su di me, quella notte tutte le teorie calcolate, enunciate, formulate e ipotizzate sulla fisica, sulla relatività e sulla matematica dai più grandi scienziati fin dal principio della civiltà, caddero inesorabilmente come castelli di carta.


I Senza TempoWhere stories live. Discover now