Capitolo 50 "Finale"

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"Ah è vero, oggi sei di cattivo umore e guarda caso ieri sera sei andato al concerto con Blane."

Lo abbracciai e scoppiai in lacrime.

"J-jake?"

Affondai la mia testa sul suo petto. Lui appoggiò le mani sulla mia schiena.

"Io non volevo farti piangere."

Alzai lo sguardo verso di lui e lo baciai. Lui ricambiò e mi afferrò il volto tra le mani. Intrecciò la sua lingua con la mia e mi afferrò il fondo schiena. Misi le mani dietro il suo collo e lo attirai di più a me. Mi staccai.

"Lo sai che ti amo, vero?" dissi.

"Ti amo anch'io."

Stavo per baciarlo ancora.

"Okay okay, la pausa è finita. Tornate di là."

Mi staccai da lui e mi leccai il labbro inferiore. Sarah era sulla soglia della porta della cucina.

"Senti, tesoro, io ti voglio tutto il bene di questo mondo, ma ti prego...NON INTERROMPERCI PIÙ!" esclamò Jason, con una nota di ironia.

"Scusate." lei fece una specie di inchino. "Ma i signori Smith e McCurthy sono attesi in sala."

Risi e presi la mano di Jason.

"Sarah, tu stai male." dissi, ridendo.

Ritornammo in sala e ci sedemmo.

"Io dico di partire il prima possibile." disse Teo.

"Okay, io penso a prenotare una casa vicino al mare." aggiunse Jason.

"Che ne dite di partire dopodomani?"

Annuimmo tutti.

"E Blane?" chiese Helen.

"Ah, l'ho sentito prima e ha detto di non sentirsi bene, ma penso che verrà." rispose Sarah.

Alzai le spalle e guardai fuori dalla finestra. Sospirai. Notai che Cassie mi stava fissando, mentre gli altri continuavano a parlare. Lei distolse lo sguardo appena la guardai. Fu una cosa strana.

-

Il giorno dopo mi svegliai di buon umore: ero energico e felice. Andai di sotto e vidi Eric e Mercy.

"Ehi gente!" li salutai.

Sorrisi e presi una mela.

"Qualcuno è di buon umore."
"Sì Mercy, oggi potrei correre anche la maratona di New York per quanto mi sento energico." dissi, alzando le braccia in aria.

Mi sedetti.

"Ha chiamato una certa Cassie. Mi ha chiesto di te."

Alzai un sopracciglio addentando la mia mela.

"Di me?"

"Sì."

"Ha esplicitamente detto Jake Smith?"

"Ma che ne so! Ha chiesto di te, punto. Jake oggi sei strano."

"Lui è sempre strano." intervenne Eric, con un'aria disinteressata.

"Ha parlato!" replicai.

Mi alzai e sorrisi, lasciando la mela sul tavolo.

"Io vado." dissi.

"Dove?"

"In un posto. "

Uscii di casa, dopo essermi preparato. Mi guardai intorno e iniziai a camminare. Andai al Regency, per salutare Alana prima della mia partenza. Entrai e mi sedetti al solito posto.

Jake e Jason | Come un uraganoWhere stories live. Discover now