"Ah è vero, oggi sei di cattivo umore e guarda caso ieri sera sei andato al concerto con Blane."
Lo abbracciai e scoppiai in lacrime.
"J-jake?"
Affondai la mia testa sul suo petto. Lui appoggiò le mani sulla mia schiena.
"Io non volevo farti piangere."
Alzai lo sguardo verso di lui e lo baciai. Lui ricambiò e mi afferrò il volto tra le mani. Intrecciò la sua lingua con la mia e mi afferrò il fondo schiena. Misi le mani dietro il suo collo e lo attirai di più a me. Mi staccai.
"Lo sai che ti amo, vero?" dissi.
"Ti amo anch'io."
Stavo per baciarlo ancora.
"Okay okay, la pausa è finita. Tornate di là."
Mi staccai da lui e mi leccai il labbro inferiore. Sarah era sulla soglia della porta della cucina.
"Senti, tesoro, io ti voglio tutto il bene di questo mondo, ma ti prego...NON INTERROMPERCI PIÙ!" esclamò Jason, con una nota di ironia.
"Scusate." lei fece una specie di inchino. "Ma i signori Smith e McCurthy sono attesi in sala."
Risi e presi la mano di Jason.
"Sarah, tu stai male." dissi, ridendo.
Ritornammo in sala e ci sedemmo.
"Io dico di partire il prima possibile." disse Teo.
"Okay, io penso a prenotare una casa vicino al mare." aggiunse Jason.
"Che ne dite di partire dopodomani?"
Annuimmo tutti.
"E Blane?" chiese Helen.
"Ah, l'ho sentito prima e ha detto di non sentirsi bene, ma penso che verrà." rispose Sarah.
Alzai le spalle e guardai fuori dalla finestra. Sospirai. Notai che Cassie mi stava fissando, mentre gli altri continuavano a parlare. Lei distolse lo sguardo appena la guardai. Fu una cosa strana.
-
Il giorno dopo mi svegliai di buon umore: ero energico e felice. Andai di sotto e vidi Eric e Mercy.
"Ehi gente!" li salutai.
Sorrisi e presi una mela.
"Qualcuno è di buon umore."
"Sì Mercy, oggi potrei correre anche la maratona di New York per quanto mi sento energico." dissi, alzando le braccia in aria.Mi sedetti.
"Ha chiamato una certa Cassie. Mi ha chiesto di te."
Alzai un sopracciglio addentando la mia mela.
"Di me?"
"Sì."
"Ha esplicitamente detto Jake Smith?"
"Ma che ne so! Ha chiesto di te, punto. Jake oggi sei strano."
"Lui è sempre strano." intervenne Eric, con un'aria disinteressata.
"Ha parlato!" replicai.
Mi alzai e sorrisi, lasciando la mela sul tavolo.
"Io vado." dissi.
"Dove?"
"In un posto. "
Uscii di casa, dopo essermi preparato. Mi guardai intorno e iniziai a camminare. Andai al Regency, per salutare Alana prima della mia partenza. Entrai e mi sedetti al solito posto.
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Jake e Jason | Come un uragano
Romance(𝙎𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖 𝙘𝙤𝙢𝙥𝙡𝙚𝙩𝙖𝙩𝙖, 𝙢𝙖 𝙞𝙣 𝙧𝙚𝙫𝙞𝙨𝙞𝙤𝙣𝙚) 𝘼𝙫𝙫𝙞𝙨𝙤 𝙥𝙚𝙧 𝙞 𝙡𝙚𝙩𝙩𝙤𝙧𝙞: 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘭𝘪𝘣𝘳𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘪𝘦𝘯𝘦 𝘴𝘤𝘦𝘯𝘦 𝘦𝘴𝘱𝘭𝘪𝘤𝘪𝘵𝘦, 𝘵𝘦𝘮𝘪 𝘴𝘦𝘯𝘴𝘪𝘣𝘪𝘭𝘪, 𝘭𝘪𝘯𝘨𝘶𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰 𝘧𝘰𝘳𝘵𝘦 𝘦 𝘳𝘦𝘭𝘢...
Capitolo 50 "Finale"
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