80.Quelli Come Te Sono Speciali.

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Sono diventata poliziotta investigatrice e da pochi giorni ho ricevuto la telefonata di un caso d'omicidio da risolvere, ma è a Napoli.

"Ma noi ci dobbiamo sposare tra pochi mesi! Non ce la faremo."

"Mi dispiace amore, immagino che dobbiamo annullare tutto." sono dispiaciuta sinceramente che alla fine le nozze con Antonio verranno posticipate, ma il lavoro viene prima di tutto.

Ha le braccia conserte e il broncio come un bambino. Sbuffa soltanto ma non dice niente. So che c'è rimasto male, ma so anche che mi capirà sicuramente perché è il primo a sostenermi nel mio lavoro. Accenno un sorriso per addolcirlo un po', poi lo bacio a stampo. Non riesco a distaccarmi che subito mi prende un'altra volta, comincia ad ampliare il bacio e a toccarmi in punti proibiti per farmi capire cosa vuole fare.

"Hai cinque minuti per me?" mi sussurra.

Non è per lui, ma non è il momento. Devo andare a lavoro e parlare con il comandante del mio trasferimento momentaneo a Napoli.

"Non posso, ti chiamo io dopo. Okay? Ciao." non lo saluto con un bacio stavolta e mi precipito a lavoro.

Parlo con il comandante molto chiaramente. Devo restare a Napoli finché non risolvo l'omicidio, altrimenti se abbandono prima rischio per il mio lavoro. Mi ha anche detto che lì a Napoli mi aspetterà un partner con cui fare squadra ma non sa come si chiama. Dovrei partire il prima possibile e dove starò non è un problema perché resterò da Paola. Almeno avrò anche l'occasione di rivedere i miei zii e Martina. Solo loro, i più importanti.

Mio padre e Rosa già lo sanno che dovrò andare via per un po' e a loro sta bene. Mi sostengono sempre e per me questa è la cosa più importante.

una settimana dopo.
Sono appena arrivata a Napoli e subito mi sono diretta a lavoro, emozionata e ansiosa allo stesso tempo per questa nuova avventura. Sono curiosa di scoprire chi sarà il mio partner.

Entro nell'ufficio del comandante ma lui non c'è. Mi giro intorno alla stanza e ammiro le medaglie e gli attestati. Poi improvvisamente sento qualcuno aprire la porta, mi rivolgo verso di essa convinta fosse il comandante e invece è una persona a me molto conosciuta.

"Futura?" non riesco a crederci che sia qui e tantomeno lui.

"Ciro... che ci fai qua?"

"Io ci lavoro qui. Stavo entrando nell'ufficio del comandante perché mi aveva detto che oggi arrivava il mio nuovo partner con cui lavorare."

Adesso mi è tutto più chiaro. Non so come sentirmi a riguardo. Insomma, lavorare con il proprio ex ragazzo che pensavi di non rivedere mai più fa strano. Però lui è cambiato molto. Si è fatto crescere la barba, ha acquisito i muscoli e lo vedo decisamente molto più cresciuto. Infondo sono passati otto anni.

"È strano rivederti."- sogghigno.

"Anche per me, pensavo di non rivederti mai più." sogghigna anche lui imbarazzato.

Dov'è il comandante e perché non si sbriga a venire?
Potrei morire d'imbarazzo in questo momento.
Voglio evitare qualsiasi tipo di contatto con lui. Non voglio nemmeno guardarlo.

"Allora, come stai?" mi chiede, dunque sono costretta a rispondere.

"Bene." mi limito a rispondere.

Finalmente arriva il comandante con tutta la scioltezza del mondo e con una tazza di caffè in mano.

"Buongiorno miei cari, oggi siete in anticipo."- ha un'aria raggiante, ma quando guarda l'ora sull'orologio da polso capisce che è lui ad aver fatto tardi, quindi ritorna serio. -" Allora, mi fa piacere signor Conte che conosciuto la signorina Esposito perché da oggi sarete partner. Dai cerchiamo di risolvere questo omicidio, troviamo il colpevole che siete entrambi molto bravi." fa un sorso al caffè.

Futura Di Salvo. Where stories live. Discover now