Capitolo 5

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I loro padrini potevano essere clementi a volte. Lo si poteva notare dal semplice fatto di aver acconsentito a porre dei veti sui nomi che inventavano per loro. Ovviamente si divertirono il più possibile a creare le combinazioni più imbarazzanti ed orribili per ripicca, ancora infastiditi dal gesto compiuto in segreto, ma ben presto trovarono qualcosa di adatto a loro. 

Le loro forme animagus erano state battezzate la sera prima del loro ritorno a scuola rispettivamente con i nomi: goldclaw (artigli d'oro) per Harry e nightshade (che potrebbe significare l'ombra della notte o essere la traduzione del veleno belladonna) per Daisy. 

Stare in una stanza da sola con suo fratello per tre settimane le permise di essere aggiornata su tutto quello che si era persa. Non potendogli raccontare di Theo, ricambiò chiedendogli se voleva fare uno scherzo ad alcune corvonero che trattavano Luna nel peggiore dei modi. 

<< Sono le stesse che rubano le sue cose? >> chiese Harry, interessato alla sua offerta. Quando Daisy annuì, lui accetto prontamente chiedendole cosa avesse in ente di fare. 

<< Prenderemo spunto dai nostri cari genitori. >> rispose la ragazza, bloccandosi subito dopo che le parole lasciarono la sua bocca. 

<< Anche io penso a loro in quel modo. >> la rassicurò suo fratello, sorridendole tristemente. << Credi che hai nostri veri genitori dispiacerebbe? >> 

<< Non credo, ma forse a Sirius e Remus si. >> ragionò Daisy. << Testiamo le acque e quando torneremo per le prossime vacanze proveremo a parlarne con loro. >>

<< Deve essere uno scherzo che dia loro una lezione. >> disse Harry, tornando all'argomento precedente così da non dover pensare per il momento a come Sirius e Remus avrebbero potuto reagire ad una cosa del genere. << Non voglio copiare i malandrini ma fare qualcosa che li renderebbe orgogliosi. >>

<< Ogni volta che pensano o dicono qualcosa di orribile su Luna nella loro testa spunterà una nuova ciocca di capelli colorata. >> propose la ragazza.

<< Credi che sia abbastanza? >> domandò suo fratello, proponendo di aggiungere anche che le loro mani avrebbero avuto la scritta ladro se avessero provato a prenderle qualcosa. << Sarebbe come un omaggio alla Umbridge, lo odierebbe assolutamente. >>

<< Sarà difficile ma sono sicura che insieme possiamo farcela! >> annunciò lei, prendendo alcuni libri che sapeva sarebbero stati utili. << I gemelli Weasley non si riprenderanno più quando capiranno di avere della concorrenza. >>

<< Siamo i gemelli migliori dopotutto. >> sorrise Harry, divertito. 

Dopo ore passate a tentare esperimenti che portarono Daisy ad avere alcune ciocche rosa tra i capelli, i due fratelli decisero di prendersi una pausa e di andare a fare uno spuntino al piano di sotto. Una volta visto lo stato dei suoi capelli, Molly fece passare un brutto quarto d'ora ai poveri Fred e George. 

<< Molly, questa volta non c'entrano davvero niente. >> ammise Harry, imbarazzato e divertito. << Ci stavamo annoiando e abbiamo provato a fare una pozione che non è andata bene. Quello è il risultato. >>

Molly allora cercò di farli tornare al loro colore naturale ma quando non accadde nulla vi rinunciò. << Non temere, spariranno soli. >>

<< Peccato, mi piacciono molto. >> disse Daisy prima di andare in cucina a chiedere a Kreacher se poteva preparare uno spuntino veloce. Era l'unica con il compito di parlare con l'anziano elfo perché nessuno aveva la pazienza di sopportare i suoi insulti. Hermione per qualche assurdo motivo era convinta che tutti gli elfi venissero maltrattati e non voleva sentire ragioni quindi lei non provò nemmeno a parlarne. 

Cosa avrebbe potuto essere | Theodore NottDove le storie prendono vita. Scoprilo ora