8- Pensieri e piani

40 4 2
                                    


È da un bel po' che non aggiornavo "Stairway to Heaven" quindi nel caso se non vi ricordate le cose, vi consiglio di rileggere il capitolo precedente.

Inoltre il cast è cambiato.
Vi auguro una buona lettura.
🍃

Even if you are the only one,
stand in your power, and speak your truth.
- Lady Lilith

~ 𝓛𝓲𝓵𝓲𝓽𝓱 ~

Improvvisamente Chris avanza verso di me.
Mi imprigiona tra le sue braccia e le sue labbra sono così vicine alle mie che riesco a sentire il suo respiro.
Istintivamente mi aggrappo alla poltrona, cercando di togliere la sua vicinanza dalla mia.

Lo vedo contrarre la mascella.
Le sue dita affondano sul guanciale della poltrona.
"Te l'ho già detto. Questa è casa mia e le regole le faccio io ma se proprio vuoi andare vai. Forza vattene via, tanto non ti aiuterò a scendere le scale."

Gli do un'occhiataccia.
"È inutile che mi guardi così. Non è colpa mia se non sai camminare." risponde aspro.
"Perché sono qui?" chiedo mettendomi comoda sulla poltrona.
"Eri svenuta nel bel mezzo della strada, di certo in uno stato incosciente non potevo chiederti la via di casa."

Cammina per la stanza.
Sembra al quanto nervoso.
"Che ti prende?" domando pensando ad alta voce. Quest'ultimo sposta il suo sguardo su di me.
"Niente. E in ogni caso non sono affari tuoi."

Alzo le mani in segno di arresa.
"Mi scusi signor Tucker se sono stata per qualche secondo cortese verso i suoi confronti."
Ruoto gli occhi e mi volto verso la finestra.
Guardo al di fuori e socchiudo leggermente le labbra alla vista della neve che comincia a cadere.

Quell'attimo viene interrotto.
Sento il suo sguardo addosso.
Con la coda dell'occhio cerco di capire se mi stia realmente fissando, fin quando i miei occhi non incontrano i suoi.
Non sta più girando a vuoto per la camera.

Ripenso alle cose che mi ha detto Luke.
Del fatto che devo stargli lontana. Non ha voluto dirmi il motivo di tutto ciò ma sento che sotto deve esserci qualcosa di grande.
Chris comincia a digitare qualcosa sul suo telefono.
"Che stai facendo?"

Torna a guardarmi infastidito.
"Ma tu non la smetti mai di fare domande?"
Gli sorrido. "No. Allora cosa stai facendo?"
Sbuffa alzando gli occhi verso il soffitto e finalmente si decide a rispondermi.
"Sto chiamando tuo zio. Gli sto chiedendo di venirti a prendere così ti riporta a casa tua."

"Potevo scrivergli o chiamarlo io! Sai, so mandare un messaggio." puntualizzo socchiudendo gli occhi.
Lui invece alza un sopracciglio e risponde: "Il tuo telefono è scarico."
"No è inutile che adesso ti metti- Cosa?"

"Hai sentito bene e adesso se non ti dispiace stai un po' in silenzio che tra poco arriverà tuo zio a prenderti."
Ma pensa che io abbia due anni? "Guarda che so badare a me stessa, posso pur sempre chiamare un taxi."

Chris mi squadra dalla testa ai piedi, come a volermi screditare. "Tu che sai badare a te stessa? Tst...ho visto. Inciampi ovunque. A lavoro, in casa mia, tra poco non sai neanche legarti le scarpe." ridacchia.

Lo fulmino con lo sguardo.
Cerco di non abbassarmi al suo livello e di contenermi dal prendere una delle mie scarpe e tirargliela dritta in faccia.
"Non sei nessuno per potermi giudicare. Tu non mi conosci." sottolineo guardando al di fuori dalla finestra.

Stairway to HeavenWhere stories live. Discover now