Capitolo 14

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Un fallimento nella pianificazione è un piano fallito.

- Nell'idrovolante, sopra al mare -

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Il nostro capitano si è appena sacrificato, non ci credo che lo ha fatto, lo ha fatto per noi e per il resto dell'umanità che si può ancora salvare dal boato della terra.

Saranno passati solo alcuni minuti dalla nostra partenza ma a me sembrano ore, se non secoli e non abbiamo ancora un piano per attaccare, andai a chiamare Levi dal centro di comando per provare a mettere su un piano che sia minimamente funzionante, anche se non del tutto, e cercando di non aggredire Eren, almeno all'inizio.

Aprii la porta della cabina di pilotaggio e trovai Levi seduto sul posto del copilota con la mano sulla fronte mentre il pilota cercava di guidare concentrandosi e non pensando a quello che aveva intorno. 

-Levi- lo chiamai, -che vuoi- aveva una voce brusca, non il suo solito tono indifferente e impossibile da decifrare, sembrava triste, afflitto dalla morte della sua migliore amica, ma ora la mia priorità non è fare la psicologa ad un mio lontano parente ma pensare alla strategia per salvare il mondo da un mio vecchio amico di infanzia. Wow, come suona strano scriverlo.

-Beh, che vuoi fare? abbiamo bisogno di te, dobbiamo pensare ad una strategia- improvvisamente Levi ritornò tra noi -ok, andiamo- sembrava scocciato ma ho visto la sua faccia determinata, la faccia di chi è determinato a vendicare i suoi amici, coloro che considerava la loro famiglia.

Ci dirigemmo dagli altri per sviluppare un piano ma successe una cosa strana, venimmo tutti trasportati in un luogo strano, fuori dal mondo, era completamente blu e al cento di esso si trovava un enorme albero, anche esso blu, con di fronte una ragazzina che teneva un secchio.

Eravamo tutti molto confusi e non sapevamo cosa stesse accadendo ma cercavamo comunque di restare calmi, sono sicura che ci ha portati Eren qui, ma la cento per cento, per qualche strano motivo, poi, mentre provavamo ad avvicinarci, venimmo riportati alla realtà.

In quel momento facemmo finta di nulla e andammo avanti con il descrivere il piano.

-Armin, tu hai visto il gigante di Eren, come è fatto?- Armin tardò a rispondere, come se ci stesse pensando a fondo, -è uno scheletro molto lungo, il suo corpo è quasi interamente occupato dalle sue costole e la sua testa è un quarto del tutto, Eren si rispecchiava nella faccia del gigante ma di Zeke non c'era nessuna traccia- -direi che scopriremo dove sarà finito tra poco- eravamo quasi arrivati -quindi che facciamo? scendiamo e improvvisiamo?- -esatto, ma Zeke lasciatelo a me-.

Eravamo pronti a scendere, ce l'avremmo fatta, ne ero sicura.

---Angolo autrice---

ero sparita, ma sono tornata dopo una vacanza, so che questa storia non se la calcola più nessuno, dopo i wattys vedremo.

-Zoe

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