Ultimi giorni 1

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Gli ultimi giorni, improvvisi e devastanti, hanno travolto tutti. Ognuno ha dovuto fare i conti con le proprie paure e la capacità di adattarsi a situazioni inaspettate. Gli ultimi giorni.

Ormai sono alcuni mesi che vivo qui, solo, nel bosco, circondato da alberi, silenzio e buio. Osservo il fumo in lontananza, l'aria è gelida stamattina. O forse sono io che ho troppo freddo dentro, la notte non riesco a dormire. Il fuoco non basta. Ho così tanto tempo per pensare, per ricordare, per provare a sopravvivere. Da solo qui, nel rifugio che possedevo, in cui mi sono subito trasferito, mi sento al sicuro. Ho compreso dal primo istante che stava cambiando qualcosa e che presto sarebbe cambiato tutto. Gli altri sono troppo abitudinari, non so se saranno disposti a compiere questo passo. Quando troveranno il coraggio di capire che la vecchia vita ormai è scomparsa e forse non tornerà mai più, sarà tardi. Anche se la salvezza non si trova in nessun luogo. Da tempo notavo che qualcosa era mutato: le nuvole, per come le ricordavo, erano scomparse. O il cielo era sereno e sgombro, oppure grigio e coperto. Le nuvole di una volta, in cui cercavo di individuare la figura nascosta, erano sepolte nelle memorie. Certo, oggi, fissare il cielo per meno tempo possibile potrebbe aiutare a ritrovare quegli antichi disegni, ma ancora dobbiamo capire con cosa abbiamo a che fare, quali saranno gli sviluppi. Forse, non conviene dedicarsi all'osservazione del cielo. Ho paura della violenza che si scatenerà, quando l'essere umano si renderà conto di essere prossimo all'estinzione. Ogni regola cesserà di esistere e il caos si spargerà ovunque in un istante.

Ci sono giornate in cui non parlo mai, neanche con me stesso. Ho deciso di scrivere un diario, che utilizzerò quando avrò qualcosa di interessante da appuntare, o anche solo per tenere conto del tempo che passa. Scrivo e leggo, così ascolto il suono della mia voce, che a questo punto mi sembra così strana, non ci sono più abituato. Basta qualche giorno di isolamento per rivoluzionare tutto il proprio mondo, ogni abitudine data per scontata.

L'essere umano progredisce, compie incredibili balzi in avanti, raggiunge risultati sbalorditivi in poco tempo. Eppure rimane bloccato nella sua natura animale. La violenza, il sopruso, la dominazione ritornano sempre a ciclo continuo. Un loop di morte e devastazione che non si interrompe, probabilmente non sarà mai possibile farlo. Se intraprendesse un percorso verso la comprensione del Tutto, verso un altro scatto evolutivo radicale, un risveglio di ogni coscienza, allora i risultati raggiunti sarebbero imprevedibili e inimmaginabili. Ma oggi posso solo guardare il fumo in lontananza e sperare che non si avvicini troppo.

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