~Capitolo 22: Una sola parola per poterlo descrivere~

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Bakugo's pov:

Salutai il verdino con una leggera e quasi impercettibile nota di nostalgia.
Chi non si sarebbe sentito triste a lasciare la persona con la quale ha passato il pomeriggio più bello della sua vita?

Sicuramente non io.

Dopo essermi ripreso da quello stato di trance, con passo rapido e deciso imboccai la strada esattamente opposta a quella di Deku per arrivare a casa mia.

Ero così stranamente di buono umore che forse avrei raccontato qualcosa anche a mia madre, senza ovviamente scendere troppo nei dettagli riguardo a come siamo finiti in punizione e la lunga e noiosa ramanzina da parte dei professori.

La strada per arrivare a casa non era esageratamente lunga e in quel momento non avendo fretta stavo camminando con passo, all'inizio veloce che però, piano piano, rallentò sempre di più.

Poi udii una voce.
Una voce fin troppo familiare per i miei gusti.

«Kacchaaaaaaaaaaan!» colui che stava urlando il mio nomignolo a squarciagola, per mia sfortuna, era proprio Kirishima.

Inutile provare a ignorarlo, sarebbe diventato ancora più fastidioso di quel che già era.
Sbuffando mi fermai di colpo e altrattanto velocemente mi girai verso di lui, guardandolo male.

«Ehy cos'è questa violenza Bakugo?» chiese con un sorrisetto sotto i baffi il rosso.
Roteai gli occhi, scocciato dalla sua presenza.

«Capelli di merda te l'ho già detto che tu non puoi chiamarmi in quel modo» gli ripetei arrabbiato, riprendendo non curante a camminare.

«Eddai Bakugo non mi ignorare» disse Kirishima, affiancandomi, con un tono dispiaciuto.
Non gli diedi peso e continuai imperterrito a camminare.
«Perché Midoriya può chiamarti così e io no?» domandò lui.

Ora come gli rispondevo a capelli di merda?

«Perché... perché lui è...» improvvisamente smisi di camminare per concentrarmi al meglio sull'aggettivo giusto da associare al nerdino.
«Perché lui è speciale...» dissi e senza accorgemene subito, usai un tono un po' più dolce del solito.

«Oooooooooow ma che teneri!!» esclamò il rosso facendo una smorfia mista tra felice e intenerita.
Alzai non poco irritato gli occhi al cielo, lasciando sfuggire un sospiro disperato dalla mia bocca.

«Ora la mia mente può solo fantasticare su cosa sia successo dentro quella stanza... impossibile che avrete solo pulito se no per quale motivo mettere in atto un piano così strano e pericoloso come il tuo?» chiese retorico e divertito Kirishima, posizionandosi esattamente di fronte a me, intralciando la mia strada.

Con un leggero sbuffo lo superai, incurante della sua banale e infantile reazione.
«Non sono cose che ti riguardano, capelli di merda, vedi un po' di farti gli affari tuoi per una buona volta» gli dissi sperando vivamente che il rosso non insistesse.

Per mia sfortuna non fu così perché, neanche passati pochi secondi, il rosso era di nuovo al mio fianco, in attesa della mia risposta convincente.

«Quindi da quel che ho capito se ti dicessi che io e Deku abbiamo semplicemente pulito l'aula non mi crederesti vero?» gli chiesi retorico.
«Perspicace il ragazzo» rispose divertito il rosso.
Sbuffai sconfitto.

«Dai Bakugo non fare quella faccia, ti giuro che non lo dirò a nessuno!» aggiunse, alzando leggermente il tono della voce, cercando disperatamente di convincermi a parlare.

Lo guardai un po' male per poi sospirare socchiudendo gli occhi.
«Prometti di non dirlo neanche al tuo amico elettrizzato» gli ordinai, sapendo che molto probabilmente sarebbe stato il primo ad averlo saputo dopo Kirishima.

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