~Capitolo 15: La soluzione al problema ~

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Deku's pov:

Ero sdraiato sul letto da non so ormai quanto tempo.

Senza alcun orologio a scandire il passare del tempo e con le finestre completamente sprangate avevo perso la cognizione del tempo.

Mia madre vuole che le racconti un valido motivo per la quale io abbia portato Kacchan a casa nostra.

In un misero tentativo avevo provato a darle una spiegazione ma la mia azione fu resa vana per via della mia crisi e del mio balbettare ogni parola che usciva dalla mia bocca.

Mia madre, credo non si sprecò nemmeno un attimo per ascoltare quello che avevo da dirle e mi aveva mandato in camera mia, sperando che capissi quello che stavo dicendo.

Ero stanco.

Sia fisicamente sia mentalmente.

Soprattutto mentalmente.

Stanco delle sue stupide e futili scenate, stanco del fatto che provasse così tanto odio contro una persona che non se lo meritava, stanco del fatto che non riesca ad accettare un nuovo mondo e un nuovo modo di pensare, completamente diverso da quello alla quale lei si aggrappa fortemente.

Ero stanco di tutto questo.

Volevo vivere semplicemente una vita normale, compiendo le mie scelte che siano giuste o sbagliate non mi importava.

Se dovevo sbagliare avrei sbagliato ma sarei andato avanti, consapevole del fatto di aver fatto tutto questo da me e per me.

«Io voglio solo stare con lui...» sussurrai a me stesso, rannicchiandomi ancora di piú, formando una sottospecie di bozzolo fatto di lenzuola e coperte.

«Non voglio nient'altro» aggiunsi con la voce spezzata e soffocata dagli strati di tessuto.

Presto iniziai a sentire che la parte della coperta vicino al viso era umida.

Stavo piangendo.

Piangevo quelle lacrime che ero stato obbligato a sopprimere per sembrare forte.

A seguire anche il cuscino fece la stessa fine della coperta, diventando freddo e umidiccio.

Disperato chiusi gli occhi sperando di riuscire a calmarmi e a trovare il sonno in quel bozzolo di tessuto che fungeva da barriera tra me e il resto del mondo.

Ad occhi chiusi i pensieri però arrivarono come calamite, tutti insieme.

I sensi di colpa non tardarono ad arrivare, ovviamente, rigorosamente accompagnati da una miriade di domande che avevano come riferimento principale il biondino e il nostro rapporto.

La domanda che mi provocò una fitta alla pancia dalla paura mescolata a disperazione si palesò chiara tra il mio vortice di pensieri.

E se da questo momento in poi Kacchan si rifiutasse di avere a che fare con me per via del comportamento irrispettoso di mia madre?

Preso dall'emozione rotolai con il mio bozzolo cercando in qualche modo di scacciare quella terribile domanda.

Probabilmente per via di troppa forza e spinta, io e il mio morbido bozzolo rotolammo giù dal letto, provocando un leggero tonfo.

Per fortuna caddi sulle ginocchia e non mi feci nulla.

Scrollai violentemente le coperte appoggiate alla mia schiena, senza preoccuparmi minimamente del fatto che le stessi lasciando sul pavimento.

Mi alzai in piedi frustrato.

«Perché? Perché? Perché? PERCHÉ?» continuai a chiedermi, ogni volta alzando il tono della voce.

✨💖UN AMORE NON PERMESSO💖✨Where stories live. Discover now