~Capitolo 16: Forse non è questo il mio destino~

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«Capelli di merda guarda dove cammini» gli ringhiai, fermandomi.

«In verità eri tu quello che camminava guardando i suoi piedi, Bakugo» disse, ridendo sotto i baffi.

«Che cazzo ridi?» chiesi scontroso.

«No no niente, Bakugo» rispose lui soffocando una risatina.

Perché continuava a ripetere il mio cognome.

Che cavolo di problemi aveva quel coglione?

«O forse dovrei chiamarti Kacchan?»

Rimasi impalato, fermo, immobile, vicino un mio simile: un palo.
Non c'era tanta differenza forse solo per l'altezza e il colore...

Perché sto qua mi chiama con lo stesso soprannome del verdino?

«Daaaai Bakugo non fare il palo finto tonto, è palese che il rapporto tuo e di Midoriya sia qualcosa di mooooooolto più complicato e profondo di una semplice amicizia» disse il rosso, sbattendomi la verità in faccia con una smorfia divertita stampata sul suo volto.

Era davvero così tanto evidente?

«Possiamo dire che non hai torto» dissi sciogliendo un po' i muscoli e rilassando il corpo, smettendola di imitare il palo.

«ODDIO MIO BAKUGO KATSUKI DELLA 1^A DELL'ISTITUTO U.A. CHE MI DÀ RAGIONE MA ME LO SEGNO IMMEDIATAMENTE SUL CALENDARIO, QUANDO MAI RICAPITERÀ PIÙ UNA COSA SIMILE?!» urlò fin troppo emozionato capelli di merda.

«Senti non è un buon momen-»

Mi bloccai vedendo il ragazzo iniziare a sventolare una mano, come se volesse attirare qualcuno.

Per fortuna nei dintorni non c'era troppa gente quindi scampai ad un'imminente figura di merda.

Curioso di sapere chi fosse a fare agitare così tanto il rosso, mi girai e per mia sfortuna mi ritrovai Kaminari a pochi metri da me.

Mi tirai uno schiaffo sulla fronte.

Cosa ho fatto di male per stare insieme a questi due casi persi?

Testa d'ananas era arrivato con il suo solito sorriso beffardo e il suo spettinato ciuffo con la saetta nera che ricordava molto il suo quirk.

«Posso riuscire a sopportare un idiota... ma due,... Credo proprio che non ce la farò» sussurrai a me stesso, un po' sconfortato.

«Eddai Bakugo non essere così triste!» esclamò il nuovo arrivato che aveva probabilmente sentito quello che avevo detto pochi istanti prima.

Sospirai.

«Ragazzi,... Davvero oggi non è giornata...» dissi dopo, con lo sguardo basso, con un velo di sofferenza.

A quella frase, i due scemi si ammutolirono.

Speravo davvero che prendessero la decisione di andarsene e lasciarmi da solo con i miei mille pensieri invece, per mia sfortuna, non fu così perché i due ragazzi si misero uno alla mia destra e l'altro alla mia sinistra.

«Ragazzi, veramente...» sospirai «Voglio stare da solo, tutto qua...» dissi poi con la voce meno convincente di questo pianeta.

«Bakugo cosa c'è che ti tormenta tanto da non essere più il solito tipo incazzato di sempre?» mi domandò Kirishima, spalleggiandomi fastidiosamente.

«È per caso successo qualcosa con qualcuno? Tipo,... Mhh che ne so...» disse poi testa d'ananas, mettendosi una mano sotto al mento con fare pensieroso.

«Si tratta per caso di Deku?» domandò lui, sperando in una mia risposta affermativa.

Davvero si notava così tanto il rapporto tra me e il nerdino?
A quanto pare sì.

✨💖UN AMORE NON PERMESSO💖✨Where stories live. Discover now