Capitolo 4 -la basilica delle Vigne -

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La Chiesa di San Giovanni delle Vigne sorgeva ai piedi delle colline di Bizzini. Inizialmente era una chiesetta di campagna posta al confine delle terre d'uva che abbracciavano tre paesi : verso il mare il territorio di Spinasanta, verso la montagna fino all'altopiano degli ulivi inclusi i terrazzamenti, faceva capo a Montechiaro e naturalmente poi c'era la collina di Bizzini.
Nel tempo fu ricostruita ed ampliata all'inverosimile fino a diventare un magnifico monumento, simbolo della ricchezza prodotta dalla terra di quei luoghi.
La Chiesa aveva pianta a croce latina con tre navate, al centro della croce si ergeva una altissima cupola. Il ricco prospetto e il campanile di pietra intagliata erano di uno stanco tardo barocco. All'interno, le pareti erano decorate da stucchi che lateralmente impreziosivano le navate rococò.
Dagli anni 30 aveva assunto il ruolo di basilica con arciprete che aveva giurisdizione ecclesiastica su tutti e tre i paesi. Era quindi il centro religioso e culturale di quella valle , il luogo in cui avvenivano matrimoni e cresime con relativi imparentamenti, il confessionale custodiva tutti i segreti della valle e chiunque vivesse lí e fosse cristiano credeva che un giorno avrebbe varcato l'aldilà da quella basilica.
Tuttavia non sempre il confessionale riusciva a preservare i suoi saperi.
Per confessarsi vi erano due identiche cabine di legno intarsiato poste ciascuna ai lati delle due navate secondarie, ma mentre quella di sinistra svolgeva con discrezione la sua funzione, quella di destra, la cui navata confinava con la sagrestia, era sormontata da una cupoletta a carrozza nella quale si affacciavano le bugie di un piano di tramezzo accessibile dalla sagrestia e siccome si sá che i suoni protendono verso l'Altissimo, a metà strada facevano sosta presso le orecchie di Donna Tina che ogni mercoledì, giovedì e venerdì, puntualmente andava a confessarsi per ultima, dopo aver atteso pazientemente il suo turno nascosta dietro le bugie.
Sicché ogni peccato di "destra" era noto a Donna Santamaria, la quale ormai esperiente dei segreti umani ben valutava che a sinistra i peccati c'erano lo stesso ma non v'era modo di saperli.
Quel caldo mercoledì di luglio prima delle onoranze di Fiscaletto, Rosaria Garretta , nubile da quarant'anni, detta "Sara la Pazza" per via dell'indomabile chioma , necessitava di riconciliarsi con Nostro Signore ed entrò nel confessionale di destra.

-Vi ascolto sorella- debuttò padre Antonio dopo aver pronunciato le benedizioni di rito.

-Perdonatemi Padre perché ho molto peccato, anzi ho peccatissimo! Esordí la mischina

-Tutti siamo peccatori in questa vita ma il pentimento dei Suoi figli è sempre ben accetto a Nostro Signore, dunque parlate senza indugio- disse il confessore con voce rassicurante.

-Scusate se non sacciu parlare continentale padre, vengo da famiglia umile e sono analfabeta, ma gente onesta e timorosa di Dio, il mio peccato è troppo grande: Ho ucciso un uomo!

- Ma! Come?Cosa? Chi avreste ucciso? -Farfugliò il sacerdote malcelando l'atterrito stupore

-Fiscaletto- Sillabò la povera donna scoppiando in lacrime al contempo

-Ma cosa dite figliola è stata una disgrazia - disse il prete con animo ampiamente risollevato e voce consolatoria

-Si ma iu c'iá mannai sta mavaria (maledizione/fattura legata a credenze di occultismo)

-Sentiamo di che mavaria si tratterebbe e perché lo faceste?

L'atteggiamento ed il tono di Sara si fecero molto più reticenti
-Veramente padre io mi vergogno assai, non vorrei dirvelo-

-Che storia è questa?!- incalzò il prelato- Avevate appena confessato di aver ucciso un uomo in un secondo, ma non era vero e avete qualcosa di peggio da non volerla confessare? - la retorica del Padre si fece più scaltra- Se non dite ogni cosa nessuna cosa vi verrà perdonata!-

-Ma diceste che il pentimento è sempre gradito a Nostro Signore-

-Ma se non confessate tutto, non è pentimento!- Sancí padre Antonio.

Rassegnata e persuasa la poverina vuotò il sacco -Confesso padre, Fiscaletto ed io eravamo amanti, un amore lungo sin da giovani, lui era tannícchia (un poco) più giovane di me e questo non è buona creanza, quando io ero in età da marito lui pareva ancora un caruso (ragazzo) . Ma se in faccia sembrava un caruso, sotto i pantaloni era un masculu , masculu con il miccio!! Ed io quel masculu l'ho amato tutta la vita, anche quando dalle bellezze di caruso era diventato uomo di panza.

-E chi panza! -Si lasciò scappare sussurrando i suoi pensieri Donna Tina , che ascoltava tutto da dietro le bugie.

-Fiscaletto era uomo sposato!- anche da maritato continuaste ad amarlo? Suggerì padre Antonio

-Certamente, un sentimento così non conosce usanze padre- declamò con una punta d'orgoglio la mischina

-Tuttavia gli faceste la mavaria?!- incalzò padre Antonio

-Si Eccellenza, la gelosia mi bruciava, oltre che alla moglie dovevo dividerlo con la caccia, la sera prima della disgrazia dovevamo incontrarci, ma lui decide che no! Non si poteva, doveva andare a lepri. Arraggiata  decisi di fargli fare la mavaria.

-Fargli fare? Quindi aveste complici!? Ad ogni modo queste sono sciocchezze! Gli incantesimi non esistono e chi ci crede è malvisto da Nostro Signore
_ Padre Antonio fece una breve pausa_
Tuttavia voi avete peccato: di fornicazione contro il sacro vincolo del matrimonio e di miscredenza per avere praticato la "mavaria" , vi pentite di questo?...

All'uscita dal confessionale Sara la pazza, diede cambio all'altra bizzocca di Bizzini, Lucia Spataro detta "a Rizza" anch'ella a causa della sua chioma oltremodo riccia e boccolosa

-Perdonatemi Padre perché ho peccato. Esordí la cinquantenne

-Dite figliola cosa vi affligge?- disse il parroco col tono di chi vuol cambiar pagina

-Ho fatto morire un uomo! Rispose Lucia con tono sussurrato ma confabulante_

Padre Antonio che l'abbiamo detto era bello ma intelligente stavolta mangiò la foglia
_E sentiamo a chi avreste procurato la morte?

_A Fiscaletto padre, una persona perversa e lussuriosa, ma sempre figlio di Dio era e me ne pento_

Senza scomporsi e per nulla sorpreso , stavolta il parroco seppe cosa dire:
_ Fiscaletto è morto per disgrazia, cose che devono succedere e Dio Solo Sà perché , quindi cara come avreste potuto voi procurare sta disgrazia?_ e aggiunse_ Non sarete voi persona che crede o pratica mavarie e malcostume occulto?

_No Monsignore, giammai! Conosco e seguo le scritture: "Tu, o Dio, odiavi gli antichi abitanti della tua terra santa, perché compivano delitti ripugnanti, pratiche di magia e riti sacrileghi...
_recitò con fierezza Lucia_

_Bene bene!_
si compiacque padre Antonio _Allora cosa vi angoscia?

_Vedete padre. Io sono sempre stata signorina e timorata di Dio. Non mi piacciono i cristiani tanto assai, e ancora meno mi piaciunu i masculi, ma mi piaciunu assai l'animali, tutti l'animali e ci sacciu aviri a chi fari, specialmente i cunigghia. Per questo Fiscaletto mi faceva malosangue.

_Insomma odiare è peccato ma il peccato non sempre è reato, vi pentite voi di tanto odio?
_ Moderò il confessore_

_No padre perdonatemi, questo è il mio peccato. Non riesco a pentirmi di avere odiato Fiscaletto manco ora che è nel tabuto_
disse piangendo Lucia

_Soffri tanto perché ti senti in colpa, se perdonerai Fiscaletto per essere stato crudele, perdonerai te stessa, il perdono rende liberi e dona la pace_
disse il padre con grande fede, poi aggiunse
_Sappi che Dio ti ha già perdonata sorella_

Affranta di dolore e pentimento la bizzocca riuscí a stento a parlare tra un singhiozzo e l'altro dicendo
_Mi pento padre, mi pento di avere odiato assai e di odiare assai, mi pento di avere odiato Fiscaletto_ singhiozzando fece una pausa

_Bene Sorella continuate così!_
la incoraggiò il confessore

_E se tornassi arreri, non c'iá mintissi chiú a povera vipera n'do puttusu do cunighiu!_

_Amen!_
Esclamò sottovoce Donna Santamaria da dietro la bugia.

Sorelle D'onoreWhere stories live. Discover now