Il pavone

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Parole generate: PAVONE, TELEVISIONE, CAPPELLINO, UOVO, VALIGIA, NUCLEARE, IMPREVISTO, RISATA, TENEBROSO, ARCOBALENO

L'anziano contadino tornò a casa dopo una lunga e stancante giornata in mezzo ai campi, in compagnia delle sue bestie, come le chiamava lui.
Si preparò un piatto di zuppa di verdure.
«Non dico della carne,» disse ad alta voce «ma almeno un uovo...» Qualche proteina era d'obbligo dopo una giornata tanto faticosa. Ma quello che produceva doveva vendere: gli accordi lavorativi dovevano essere rispettati, se voleva guadagnare per potersi permettere qualche agio in più. Il suo ultimo acquisto era stato un vecchio ed economico televisore, che già si pentiva di aver comprato.
«Potevo risparmiare...» diceva alla casa vuota, ogni volta che lo accendeva.
Finita la cena, si alzò dalla sedia e andò a lavare i piatti. In sottofondo c'era una voce che proveniva da un programma in televisione. Parlava di esemplari particolari ed unici, uno fra questi era un pavone che deponeva uova arcobaleno solo nei pomeriggi tenebrosi. E, all'interno dell'uovo, un tesoro pregiatissimo.
«Che?!» esclamò di stucco facendosi sfuggire il cucchiaio per terra. Un pavone, un uovo ed infine un tesoro. Ma di cosa si trattava?
Già la parola 'tesoro' aveva fatto immaginare le più incredibili ricchezze al contadino. «Ed io che volevo un uovo per mangiarlo...!»
Si mise a letto, pensando al pavone che di tanto in tanto si aggirava per i suoi campi. Sorrise e si appisolò.
La mattina seguente ritornò nei campi a coltivare. Pensò a quel programma visto in
televisione la sera prima. Adesso parevano solo idiozie. E si rimproverò per aver solo pensato di poter essere arrivato a credere a tali assurdità.
Ad un certo punto, il cielo iniziò a scurirsi e poi cominciò pure a piovere. Il vecchio si riparò in casa e decise di approfittare di quell'imprevisto per pranzare prima.
Anche nel pomeriggio, però, continuava a piovere e sembrava non voler smettere. Il contadino guardava le gocce di pioggia scorrere sul vetro della finestra.
«Tenebroso...» sospirò. Poi corrugò la fronte, e ripeté: «Tenebroso. Un pomeriggio tenebroso!» Aprì la finestra e si affacció cercando il pavone. Ma subito riportò la testa indietro e chiuse la finestra.
«Non c'hai creduto davvero, giusto?» si chiedeva. «Sono solo stupidaggini.»
Lo erano davvero...?
Perchè farsi sfuggire una tale occasione?
Il vecchio contadino afferrò un cappellino e lo indossò. Aprì la porta ed uscì; cercava il pavone e l'avrebbe trovato.
Trascorsero un paio di ore senza nemmeno aver intravisto quell'animale. Il contadino stava per abbandonare le ricerche, quando udì un rumore provenire da alcuni cespugli in fondo al sentiero. Li raggiunse di corsa, facendo contemporaneamente attenzione a non calpestare foglie o rami secchi che avrebbero fatto spaventare e fuggire qualsiasi creatura. Si sporse col viso per vedere cosa nascondevano quei cespugli, e....
Un pavone.
Stava covando un uovo di colore arcobaleno. Il vecchio stentava a crederci. Si avvicinò all'animale, che si fece prendere in braccio senza alcuna difficoltà. Con l'altra mano, invece, afferrò l'uovo. Si diresse con calma verso la sua casa. Aveva già in mente di portare il pavone nello scantinato, a prova di esplosione nucleare, così che l'avrebbe potuto controllare con più facilità e senza doversi preoccupare di nulla. L'uovo arcobaleno, invece, l'avrebbe conservato in una valigia, e l'avrebbe poi portato da qualche esperto. Forse dallo stesso tizio che parlava in televisione: aveva pure lasciato i suoi contatti, e il vecchio contadino li ricordava ancora bene.
Arrivato davanti casa sua, si aiutò con un gomito per abbassare la maniglia. Entrò e, dopo aver chiuso la porta, lasciò per terra il pavone che, con un colpo involontario delle sua maestosa coda, fece cadere per terra l'uovo al contadino.
Lui si inginocchiò guardando l'uovo rotto. Il suo guscio - adesso lo vedeva bene sotto la luce del lampadario - era bianco panna, ed il contenuto... tuorlo ed albume.
Pulì il pavimento con uno straccio. Accarezzò il pavone e lo lasciò girovagare in casa, dato il pomeriggio tenebroso. Si lasciò poi andare in una risata divertita; posò il cappellino zuppo di acqua e andò a farsi un bagno caldo.

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