capitolo 73

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Ormai è passata una settimana da quando ho scoperto quella brutta cosa, evito in qualunque modo di parlare con Edoardo. Lui prova a parlarmi ma io lo ignoro completamente e pare che i ragazzi lo abbiano notato.

Ares sembra ogni volta soddisfatto, come se godesse a vederci separati.

I pomeriggi li passavo ormai solo con Ciro, è diventato la mia colonna portante, soprattutto quando mi sento male. Perché da quel giorno ho iniziato ad avere continui svenimenti e cali di zuccheri.

Ora sono sdraiata nel mio letto e il moro dagli occhi neri seduto davanti a me. Fissavo il soffitto, senza dire una parola.

Ciro era immobile, non diceva nulla e giocava con le sue dita.

Mi chiedo dove sia Edoardo, nel pomeriggio in cella non lo vedo più, ma non voglio nemmeno pensare a lui, mi ha trafitto il cuore con una lastra di vetro.

-Gaia- la voce profonda di Ciro mi riportò alla realtà. Alzai leggermente la testa per guardarlo. -cosa- risposi soltanto -non potete continuare così, non potete ignorarvi a vita- sbuffò lui. Riappoggiai la testa al cuscino -lo sapeva Ciro, e non me l'ha detto- dissi con voce rotta. -ma ci sarà una spiegazione- scrollai le spalle, segno che non mi importava.

-ha fatto l'errore, e non può tornare indietro- dissi secca. -ma tu dici sempre che si può rimediare agli errori- mi misi seduta di scatto, brusca -ma non se in quell'errore poteva rimanerci secco mio fratello- alzai la voce indurendomi, ma mi addolcì subito rendendomi contro di avergli urlato addosso inutilmente. -scusa- abbassai lo sguardo mortificata. 

-Gajarella, ij nu mma mecche cchiù a mmiezze a chesta storia, ma tu pensaci mh?- mi posò una mano sulla spalla ma negai con la testa. Con una faccia visibilmente delusa uscì dalla cella. Lasciandomi lì, da sola, immersa nei miei pensieri alla quale non riuscivo a scappare.

Volevo andare a parlare con Pino, ma aveva un permesso, insieme a Pirucchio e Chatillo.

Così mi ritrovai a parlare nella mia testa, a pensare da dove sia iniziato tutto ciò. Un semplice lavoro, un lavoretto in un carcere minorile, fino ad arrivare a stare dentro allo stesso carcere per omicidio.

Mi ritrovai a Edoardo, dal nostro primo bacio in sala, alle nostre inutili litigate, alle serate passate insieme a lui... tutti i momenti, belli e brutti. Ancora non posso crederci che sia finita in questo modo.

-Zucchero filato, posso entrare?- Totò, con la sua voce simpatica e calma, era davanti alla mia cella. Io annuì mettendomi seduta.

-racconta a me tesoro, sfogati- disse sedendosi accanto a me. -di cosa Totò, di cosa ti dovrei parlare?- -non fare la finta tonta cara, tu hai bisogno di parlare del tuo amore, di Edoardo- sospirai.

-non me lo aspettavo da lui, mi ha ferita e anche tanto. Il fatto che potevo, in qualche modo, evitare di essere in carcere, mi manda in bestia- -come avresti fatto a evitare?- lo guardai, i capelli rossi lo rendevano super caruccio. -se me lo avesse detto prima, avrei evitato che Stefano gli avrebbe sparato e di conseguenza io di ucciderlo- la mia voce prese una nota di malinconia.

-ma se non lo facevi non avresti avuto questa bellissima.. cosa con Conte- mi circondò le spalle con un braccio. -e dove mi ha portato questa cosa? Qui, a soffrire come un cane- sentì una lacrima salata solcarmi il viso.

-lo so ciù ciù, ma vedrai che le cose si sistemeranno presto, e tornerete a essere felici- mi rassicurò con un sorriso. -io non voglio sistemare, ha già fatto troppo. Mi ha tranciato il cuore e quindi basta- dissi secca, decisa.

Lui mi abbracciò, un abbraccio lungo, profondo e pieno di amore.

Affondai il viso nella sua felpa mentre le sue mani stringevano la mia schiena avvicinandomi sempre di più a lui per farmi sentire protetta. Amavo gli abbracci, soprattutto questi, con le persone che amo.

Vorrei che al suo posto ci fosse lui, il ragazzo dagli occhi verdi, mi riempirebbe di felicità poterlo riabbracciare, baciarlo ancora e ancora, ma ormai è finita, qualunque cosa ci fosse tra di noi è finita.

Starò male a lungo? Molto probabilmente si, soffrirò ancora e ancora, ma mi ha ferita fin troppo, e la gente che mi ferisce non merita di stare nella mia vita... 

AMORE PROIBITO {Edoardo Conte}Where stories live. Discover now