Capitolo 13

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«Sono abbastanza sicuro che voi due sappiate perché siete qui» disse Hotchner guardando prima Emily e poi JJ.

«Ha a che fare con qualcosa che Garcia potrebbe averti detto?» chiese Emily per assicurarsi che non stessero parlando di cose diverse, ma dall'espressione di Hotch comprese che si trattava di ciò che lei e JJ pensavano.

«Esattamente» rispose lui e non aggiunse altro. Sia Emily che JJ trattennero il respiro in attesa di un rimprovero. «Spero che voi due sappiate che cosa state facendo» affermò e le guardò. JJ ed Emily si aspettavano un seguito, ma Hotch non continuò.

«Cosa? Neanche un "conosci le regole?"» chiese Emily sorpresa «Oppure "l'fbi non approva le storie d'amore in ufficio" oppure "rovinerai la tua carriera se continui così"».

«Vuoi davvero che ti rimproveri?» chiese Hotch, un po' divertito dal fatto che Emily gli stesse suggerendo cosa fare.

«No, no, no» rispose lei «ero solo un po' sorpresa che non ci avessi fatto una ramanzina.»

«In verità non è che mi piaccia molto che le persone della mia squadra si frequentino» spiegò il capo «ma vi conosco entrambe abbastanza bene da sapere che siete veramente brave nel vostro lavoro a prescindere dalle circostanze. Quindi, fintanto che non lascerete che la vostra relazione interferisca col vostro lavoro, sono pronto ad accettare il fatto che stiate insieme» finì e guardò le due donne. «Sono stato chiaro?»

«Assolutamente!» annuì Emily.

«Sì signore» aggiunse JJ «capito».

«Bene» disse Hotch sorridendo «ora potete tornare al lavoro».

«Certamente» rispose Emily anche per JJ e le due donne lasciarono l'ufficio. Una volta fuori entrambe tirarono un sospiro di sollievo.

«Wow, è stato...» iniziò Emily, ma non riuscì a trovare le parole per continuare.

«Strano» JJ finì per lei ed Emily rise.

«Vero? Era molto più spaventoso nella mia testa» Emily ammise «pensavo davvero che si arrabbiasse o qualcosa del genere.»

«Lo so». JJ era d'accordo. «Mi sarei aspettata un "O la finisci o cerchi un nuovo lavoro" Sono positivamente scioccata» disse e guardò Emily negli occhi. «Non che mi dispiaccia eh.» Sorrise quando la sua mano trovò quella di Emily e disse: «È bello poterlo fare.»

«Lo so.» Emily ricambiò il sorriso mentre attirò JJ a sé per un bacio veloce. «Ma hai sentito il capo, vero? Dovremmo tornare al lavoro.»

«Sì, sì, l'ho sentito» sospirò JJ e sfilò la mano dalla presa di Emily per andare nel suo ufficio. «Ci vediamo dopo, vero?»

«Assolutamente» annuì Emily mentre andava per la sua strada.

Poche ore dopo JJ aveva quasi finito con le sue scartoffie, ma decise di prendere un'ultima tazza di caffè prima di passare in rassegna l'ultimo paio di cartelle sulla sua scrivania. Quando arrivò alla macchina del caffè, notò Emily che la scuoteva. Non poté fare a meno di sorridere.

«Sai, funziona meglio quando premi il pulsante.» JJ ridacchiò e spaventò un po' Emily.

«JJ?» La guardò sorpresa. «Sei ancora qui?»

«Sì, ho quasi finito però» le rispose. «Ma che ci fai qui? Pensavo fossi tornato a casa tipo un'ora fa.»

«Questo era il programma» sospirò Emily «ma la mia stupida macchina ha deciso che questo era il momento perfetto per non partire. L'ho presa tipo un anno fa e già fa la stupida!» Si stava arrabbiando sempre di più. «Così ho chiamato un taxi, ma ovviamente sono così fortunata che non riescono a trovarmene uno che arrivi prima di 20 minuti. Quindi ho deciso di venire qui e prendermi un altro caffè, ma ovviamente la macchinetta non collabora.» Si coprì il viso con le mani mentre si sedeva su una sedia «Che giornata schifosa!» sospirò mentre appoggiava la testa sul tavolo.

«Va bene, prima di tutto, richiama la compagnia di taxi e digli che non hai più bisogno del taxi. Se mi dai 5 minuti, ti darò un passaggio.»

«Sei sicura?»

«Certo che lo sono. A proposito, perché non sei venuta subito da me? Lo sai che non c'è problema.»

«Non lo so, non volevo disturbarti.»

«Non sai ormai che puoi disturbarmi in qualsiasi momento?» JJ sorrise mentre preparava il caffè «ecco, prendi questo.» Porse a Emily la tazza. «Non vorrei che tu uccidessi la nostra macchinetta in preda alla rabbia.»

«Molto divertente.» Emily ridacchiò, ma accettò volentieri la bevanda calda, «Grazie.»

«Non ci metterò molto.» disse JJ mentre tornava nel suo ufficio.

«Grazie mille» rispose Emily mentre JJ parcheggiava la macchina fuori dall'appartamento di Emily. «Lo apprezzo molto.»

«Quando vuoi» sorrise JJ. «Quindi immagino che ci vedremo domani?»

«A meno che tu non voglia entrare?» chiese Emily, la speranza così chiara nella sua voce. «Potrei darti qualcosa da mangiare, così non dovrai cucinare quando torni a casa tua.»

All'inizio JJ era un po' spaventata dalla prospettiva di stare da sola con Emily, ma decise che lo stava evitando da troppo tempo. Era ora che lasciasse che le cose accadessero.

«In realtà non sarebbe per niente male» disse accettando l'offerta.

«Fantastico. Entriamo e vado a vedere cosa ho in frigo.»

Quando arrivarono all'appartamento, Emily andò in cucina per occuparsi del cibo e JJ andò in bagno per rinfrescarsi un po'. Quando uscì, sentì Emily parlare con qualcuno al telefono. Sicuramente non sembrava felice.

«... Mi stai prendendo in giro... Come dovrei muovermi allora? .... Non puoi provare a scrivermi? ... Grazie mille, ma non credo che avrò una buona serata» rispose con rabbia mentre interrompeva la chiamata. «Dannazione!» Gridò e quando si voltò vide JJ in piedi nell'ingresso della cucina.

«Cosa c'è che non va?» chiese JJ, un po' preoccupata.

«Ahhh, è il mio stupido meccanico!» spiegò Emily con rassegnazione nella voce. «A quanto pare non possono riparare la mia macchina prima di lunedì, perché Dio non voglia che debbano lavorare anche durante il fine settimana. Mi sono offerta di pagare più soldi o di portare la macchina laggiù da sola, ma no, non possono farci niente prima lunedì. È solo mercoledì, cosa dovrei fare per il resto della settimana? Ovviamente a loro non importa, perché, perché diavolo dovrebbero, giusto? Non è che siano bloccati senza macchina per Dio sa quanti giorni....»

Mentre JJ ascoltava Emily inveire e ammirava la sua bellezza anche mentre esprimeva la sua rabbia nei confronti dei lavoratori di un garage, JJ riusciva a malapena a riordinare i suoi pensieri e si rese conto che il momento era finalmente arrivato.

Quasi corse verso Emily, le prese il viso tra le mani e la baciò con tale intensità e passione che Emily si dimenticò come si chiamava, figuriamoci perché era così arrabbiata circa venti secondi prima.

Il mix di disperazione, desiderio, lussuria, passione, affetto e forse amore che Emily vide negli occhi di JJ quasi la spaventò. Così come fece quello che JJ sospirò un secondo dopo: «Fai l'amore con me, Emily.»

Una scoperta inaspettataNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ