23.

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« Finalmente sei arrivata »
Trovai Gary che mi aspettava seduto su un tavolino fuori dal bar con in mano un drink. Lo salutai e mi sedetti di fronte a lui.
« Si scusa se ti ho fatto aspettare, ma non trovavo le chiavi»
« Figurati...» disse lui sorridendo.
« Allora, cosa dovevi dirmi? » Chiesi mentre tenevo in mano il bicchiere che mi era appena arrivato.
« Ehm.... Nulla, volevo solo vederti...» La sua esitazione dal rispondere mi fece capire che non era così e che doveva dirmi qualcosa. Ma proprio il fatto che non riuscisse a dirmelo mi fece pensare il peggio. Sentii un groppo al cuore e tirai un grosso respiro per non fargli vedere la mia agitazione che di sicuro avrebbe peggiorato la situazione. Il cuore batteva già fin troppo velocemente.
Gli presi la mano e la strinsi continuando a guardare i suoi occhi
« Gary, dimmi cosa c'è. Lo so che devi dirmi qualcosa »
Fece un grosso respiro e poi abbassò lo sguardo per poi rialzarlo poco dopo.
I suoi occhi blu luccicavano alla luce del sole e in quel momento capii che senza di lui molto probabilmente sarei stata persa.
« Jenny, che c'è stato con Mark?»
Strabuzzai gli occhi alle sue parole. Ma che intendeva? Mark ? Non lo sentivo da un pezzo. Era vero che mi aveva baciato e che per un periodo ero stata confusa, ma sapevo che per me era sempre stato solo un amico molto importante e niente di più.
« Gary, ma che stai dicendo? » chiesi lasciando la sua mano. Lui abbassò lo sguardo sulla sua mano adesso libera dalla mia. « Lo sai cosa intendo...»
« A dir la verità no » dissi bevendo un sorso del mio drink e alzando un alto della bocca. Lo guardai, i suoi occhi erano cupi e senza espressione.
« Jenny, lo so che vi siete baciati...»
Lo interruppi prima che potesse continuare. Come li poteva venire in mente Mark dopo un mese che c'era stato quel bacio?
« È successo praticamente un mese fa, Gary. Non ero ancora niente per te, quindi non capisco dove sia il problema...» con una mano strinsi il bracciolo della sedia mente con l'altra mi riavviavo i capelli.
« Questo lo dici tu...» si fermò per un istante molto probabilmente per elaborare come continuare.
« Comunque ci sono voci che dicono che continui a sentirti con lui...» sussurrò alzando il volto nella mia direzione. Mi scrutò e stritolai la sedia. La rabbia ribolliva sotto la mia pelle.
« Voci...» ripetei. Basta. Non volevo sentire altro. Mi alzai di scatto e prima di rendermene conto ero sul viale per casa. Sentii gridare il mio nome più di una volta e le perone intorno a me si voltarono a guardarci.
« Dove vai Jenny? »
Mi strinse più forte quando riuscì a sfiorarmi, mossi il braccio con forza quasi a tirargli un pugno e gli feci mollare la presa.
« Gary, io non ci posso credere che tu pensi che io mi possa sentire con altre persone. Ma poi con Mark, che oltre ad essere mio amico non sento da più di un mese. Non so chi ti ha detto tutto questo, ma chiunque sia non sa niente di me, e anche di noi »
Lui rimase a fissarmi e nei suoi occhi notai lo sconforto e la vergogna.
Non lo potevo vedere così, feci cadere la borsa e lo abbracciai nonostante fossi arrabbiata con lui. Poi mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai:
« Gary, non c'è nessuno oltre a te, fidati, ti prego»
Lui mi guardó negli occhi e mimò uno " scusa " muovendo solo le labbra, poi mi strinse di nuovo.
« Scusami davvero, non so come abbia fatto a credere a quella lá, ho sbagliato tutto» A sentire quelle parole mi incupii. Chi era " quella lá"?
« Chi sarebbe questa persona? »
Mi staccai da lui e mi chiami per raccogliere la borsa vicino ai miei piedi. « Megan...» disse lui con un filo di voce abbassando lo sguardo.
« Spero che tu stia scherzando»
Lui credeva a Megan? Dopo tutto quello che era successo lui si fidava più di lei che di me. Mi sentivo veramente presa per il culo e in quel momento le poche cose di cui ero sicura mi caddero addosso. « Bene, vai da lei allora »
Presi le mie cose e me ne andai da lí senza dire nulla. Sentii Gary correre verso di me,ma non mi voltai, ero davvero arrabbiata. Salii su un taxi e lo guardai dal vetro mentre cercava di raggiungermi. Questa volta avrebbe potuto risparmiarsela.

Pazza di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora