(DM) - Capitolo 21

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Nero

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Nero.
Perché non trovo il nero? È sempre stato qui, ho bisogno del nero.

Scaravento il vaso a terra, i pezzi di vetro si espandono sul pavimento, ignoro lo scricchiolio dei frammenti sotto le mie suola dirigendomi a grandi passi verso lo scaffale.

Ci sono tutti, bianco, rosso, argento, oro, verde, blu. Dove cazzo è finito il nero? Deve essere qui.

Afferro il barattolo rosso, scaraventandolo dalla parte opposta della stanza, mandandolo dritto sul bianco candito già posizionato, fisso le mani che mi tremano, già sporche di qualsiasi colore eccetto quello che cerco.

"Draco!?"

Nemmeno mi giro nella sua direzione, continuo ad ispezionare ogni scaffale, ogni armadietto. Dove cazzo è?

"Draco!!"

Lui è sempre qui, anche se ha casa sua trascorre tutte le sue giornate qui. Ogni volta che non è in ospedale è sempre a casa mia.

"Pietrificus totalus!"

Cado a terra, rigido, sento i suoi passi che avanzano verso il mio corpo, Theo tiene la sua bacchetta puntata verso di me.

"Ora ti libero ma smettila di fare questo casino" urla indicando la stanza, ho rotto quasi ogni cosa all'interno, anche la poltrona è volata altrove. Schizzi di vario colore sono su tutte le pareti altrimenti color crema, ogni calderone è a terra, il contenuto di ciascuno rovesciato sul pavimento.

Sento i legami che mi tenevano immobile allentarsi mano a mano, rimango comunque fermo a fissare il mio migliore amico in piedi davanti a me, la preoccupazione nel suo sguardo è evidente.

Mi metto seduto, lentamente, appoggiando poi una mano a terra e una sul ginocchio per rialzarmi.

"Santo Salazar, che hai combinato?" domanda Theo in un sussurro, afferrandomi le mani tremanti. Le nocche sono graffiate e gonfie, il sangue mi cola lungo la mano, arrivando fino al palmo.

Ci trascina sopra la bacchetta, delicatamente, mormorando incantesimi sotto voce, i tagli e il gonfiore spariscono sotto il mio sguardo.

"Che è successo?" chiede Theo, continuando con un piccolo esame diagnostico, "perché ti sei ridotto così e hai combinato tutto questo?"

Deglutisco a vuoto, sento la gola secca, i polmoni che fanno fatica ad espandersi nella mia gabbia toracica.

"I-io.." inizio, schiarendomi la gola e cercando la forza per continuare, "io volevo baciarla e.."

Non riesco ad andare avanti, il respiro mi muore in gola, guardo Theo immobile con la bacchetta sollevata a mezz'aria mentre fissa davanti a sé, pietrificato.

"Chi volevi baciare, Draco?" domanda gelido, evitando il mio sguardo.

"Non so perché, te lo giuro", dico in preda al panico, terrorizzato, "l'ho accompagnata a casa camminando per strada e lei mi ha aiutato, era davanti a me ed ero così felice e-..."

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