(HG) - Capitolo 20

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Mezz'ora e sono da te

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Mezz'ora e sono da te

Blocco il telefono lanciandolo con poca grazia sul letto dove Ginny è ancora addormentata, riuscendo a svegliarla. Emette dei mormori rigirandosi con la testa sotto il cuscino per nascondersi dalla luce e dal rumore.

"È quasi ora di pranzo", la riprendo tirando leggermente le coperte, "devi alzarti e splendere, raggio di sole"

"Stai zitta, Herm" borbotta, il suono della sua voce esce ovattato dagli strati di stoffa.

"Sto per uscire a pranzo con Draco", la informo casualmente prima di dirigermi verso il bagno. Non riesco nemmeno a fare due passi che è già seduta sul letto, più sveglia che mai.
"Ferma, ferma, ferma" urla cercando di afferrarmi il braccio, "come? quando? perché?"

Mi lancio sul letto con lei, mettendomi in ginocchio sulla parte finale, soddisfatta della sua reazione.
"Ieri sera, dopo che siamo tornate a casa, mi ha scritto un messaggio su Instagram inviandomi la pagina di questo locale giapponese..."

Aggrotta le sopracciglia, guardandomi confusa, "perché?" domanda sbadigliando.

"Perché è la sua cucina preferita", rispondo subito, ne abbiamo parlato ieri, "e ha detto che dopo oggi diventerà anche la mia" concludo facendo un occhiolino esagerato, spalancando tutta la bocca.

Sorride dolcemente richiudendo gli occhi, buttandosi all'indietro sul letto.
"Sono felice per te, Mione, davvero"

"Sei la mia migliore amica, è stato liberatorio dirti la verità", mi rialzo dal letto, iniziando a dirigermi verso il bagno, "non so perché ho aspettato a dirtelo"

La vedo trattenere il fiato, ieri ho capito qualcosa, ho sentito vari odori. Non può nascondermi nulla, sono stupita di non essermi mai accorta di niente finora. Le emozioni non mentono.
Ieri sera a cena c'erano troppi nuovi aromi, è successo qualcosa tra lei e Blaise, c'era risentimento e rancore, interesse, passione nell'aria, voglio che sia lei però a fidarsi di me, non voglio forzarla a dirmi qualcosa che non è pronta a confessare ancora.

"Herm", mi richiama poco prima che richiuda la porta alle mie spalle, "in realtà, non sono allergica alle fragole, era solo una scusa che avevo inventato per fuggire da un appuntamento" mormora mentre sono ancora di spalle.

Mi scappa un sorriso non appena riesco a chiudere la porta dietro di me.
Un passo alla volta.

Un passo alla volta

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Without bad thoughtsWhere stories live. Discover now