Quattro

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È passata una settimana e, fortunatamente, quell’uomo non si è più visto. Stiles è quasi arrivato a pensare di esserselo sognato mentre Derek ha insistito ad accompagnarlo praticamente ovunque. È venerdì e Stiles si sente davvero euforico. Talmente euforico da salire in macchina di Derek e scoccargli un bacio sulla guancia sorprendendolo. “A cosa dobbiamo il tuo buon umore?” gli domanda.

Stiles sorride. “Ho un appuntamento. Domani sera. Con un ragazzo. Posso andare, vero?”

“Chi è? Nome e cognome, grazie. Ha la tua età?”

Stiles alza gli occhi al cielo. “Si chiama Danny Maleani e frequenta alcuni corsi assieme a me. È un bravo ragazzo. Non fuma e non si droga. Ed è inquietante pensare che mi stai facendo il terzo grado esattamente come lo farebbe papà se fosse qua.”

Lo sguardo di Derek si addolcisce. “È questo il mio compito fino a quando tuo padre non si riprenderà.”

“Quindi mi lascerai in ospedale e poi andrai a controllare la sua fedina penale?”

“Ovvio.”

“E poi mi lascerai uscire con lui?”

“Solo se mi prometti di non bere troppo e non lasciarti coinvolgere in situazioni che non vuoi, okay?”

“Tipo fare sesso contro la mia volontà?”

“Tipo, sì.”

“Va bene. Te lo prometto.”

“Bene” dice Derek parcheggiando davanti all’ospedale. “Ti passo a prendere al solito orario?”

“Okay. A dopo, Der” lo saluta.

Stiles entra in ospedale perdendo subito il sorriso. Melissa gli ha detto che può anche evitare di andare tutti i giorni e che c’è lei a ternergli compagnia ma si sentirebbe un pessimo figlio se lo facesse. Non gli ha mai parlato ma quel giorno ne sente il bisogno. “Ciao, papà. Domani esco con un ragazzo, sai? Il mio primo appuntamento romantico e tu non potrai spiarmi dalla finestra. Però ci sarà Derek. I primi giorni ho odiato la tua decisione di affidarmi a lui e sono stato davvero pessimo con lui. Ma comincio a capire cosa ci hai visto di buono in lui e… mi piace passare del tempo con lui. Mi fa sentire al sicuro e a mio agio. Ma non credo glielo dirò mai” sussurra con la voce leggermente spezzata. Si sente quasi un idiota a parlare con suo padre che, probabilmente, nemmeno sentirà le sue parole. Eppure continua a raccontargli della sua giornata e di quello che ha fatto fino a quel momento. Derek lo va a prendere come promesso assieme ad una pizza formato famiglia. “Cosa si festeggia?” domanda Stiles curioso.

“Il tuo primo appuntamento” risponde Derek ovvio.

E Stiles, forse per la prima volta da quando suo padre è in ospedale, si sente davvero felice. E anche un po’ in colpa per questo.

“Merda” impreca Stiles cercando le chiavi di casa nella tasca dei pantaloni.
Sono quasi le due e il coprifuoco è passato da un po': Derek lo ucciderà. Sempre se riesce ad entrare in casa. La porta si apre e Stiles sente già di essere nei guai. Sfodera il suo miglior sorriso. “Ciao, Der. Cosa fai sveglio?”

“Ti aspettavo. Da circa un’ora.”

“Scusa, davvero. Ma il tempo è passato così veloce che-“

“Hai bevuto?” lo interrompe.

“Solo una birra.”

Derek lo osserva attentamente e Stiles è quasi certo lo stia anche annusando. Ma Stiles è tranquillo, sa di non aver fatto nulla di male. “Com’è andata?” gli domanda invece sorprendendolo.

AffidatiWhere stories live. Discover now