Jimin pt1

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Sbatto più volte le palpebre e mi copro la bocca sentendo un sonno assurdo.
Odio il mio capo.
Non so se esiste una persona più fastidiosa al mondo, vi starete chiedendo il perché e chi sia..beh semplice solo due parole.
Park Jimin, l'inferno sulla terra.
Due anni fa avevo un assoluto bisogno di un lavoro e il destino mi ha mandato alla Hybe, un agenzia di idol, non so come ma per magia e credo con un po della fortuna dell'universo mi hanno preso, sono diventata l'assistente di Jimin o come lo chiamo io inferno.
Non fa altro che mandarmi da una parte all'altra della città per i suoi bisogni, una volta mi ha chiesto di andare a Busan per prendere un cavolo di dolce fatto da suo padre, non ho detto nulla, insomma è il mio capo.
Ma ormai dormo molto poco, e ora che lui è occupato con il suo solo sono ancora più impegnata.
Metto in moto la macchina e vado a prenderlo, a quanto pare l'autista è in ferie e dato che io non ho mai una misera giornata libera devo essere un autista...interessante.
Vedo il semaforo diventare rosso e fermo l'auto di colpo, mh perfetto ora non capisco nemmeno più i colori, sbuffo e continuo il mio viaggio.
La porta dell'auto si apre e una persona mezza addormentata entra, lo guardo attraverso lo specchietto dell'auto e noto la sua stanchezza..strano, beh ultimamente è sempre nella sua sala per ripassare il suo ballo, è un maniaco della perfezione, si stressa troppo e pensa di non essere mai abbastanza, ma io non credo questo so quanto si può impegnare ma lo stesso rimane un uomo fastidioso.

Y/n:"buongiorno signor Park" dico in modo calmo, lui rilascia un sospiro e appoggia la testa sul sedile.

Jm:"non chiamarmi più così, quante volte dovrei ripeterlo, solo Jimin andrà bene" annuisco in silenzio..certo come no.
Lui è cattivo e fastidioso ma non so se lo fa apposta o no, insomma a volte è gentile e mi chiede come sto, oppure se ho mangiato, e quando rispondo di no lui mi sorride e mi porta a pranzo, è successa la settimana scorsa e non ho rifiutato, adesso che ci penso era davvero strano quel giorno..mh.

Y/n:"stasera ha il meeting con il suo capo" lui sbuffa e si mette le mani in faccia.

Jm:"vero, l'avevo dimenticato, non possiamo rimandare ad un altro giorno?" scuoto la testa sorridendo.

Y/n:"non saprei, lo ha già fatto...due volte e il suo capo non era molto felice" lui annuisce e risponde al telefono.

Jm:"va bene, allora rimanda" alzo gli occhi al cielo esausta, mi beccherò ancora una volta lo sguardo del suo dannato capo, non so come ma la colpa è sempre mia.

Y/n:"va bene" lo sento parlare al telefono ma non ascolto, non sono i miei affari.
Arriviamo all'agenzia e fermo l'auto nel parcheggio mi slaccio la cintura prendo la mia borsa ed esco, non so come ma inciampo, per fortuna Jimin mi prende e i nostri sguardi si incontrano...Lui mi sorride e si raddrizza, poi si passa una mano nei capelli.

Jm:"attenta, non vorrei ti ferissi" lo guardo in silenzio, si schiarisce la gola e inizia a camminare.

Jm:"sarebbe un disastro senza di te, il mio capo andrebbe su tutte le furie"...certo, solo lavoro, sono solo la sua assistente e nient'altro. Entriamo nella sua sala ed inizia a ripetere la coreografia, passa un'ora ma nessuno lo ferma, chiede ai coreografi di riprovare ancora una volta il ballo ma loro non rispondono, Jimin sbatte più volte le palpebre e prende un respiro profondo, è stanco, troppo ma non vuole smettere.
Mi alzo e parlo.

Y/n:"una pausa farebbe bene a tutti" lui mi guarda in silenzio, osserva le persone stanche e annuisce di poco.

Jm:"hai ragione..pausa" dice alzando la mano, si siede accanto a me e gli porgo una bottiglia d'acqua, lui la beve e poi appoggia la testa al muro chiudendo gli occhi, mando giù un groppo e mi lecco le labbra. Picchietto la sua spalla e lui apre gli occhi guardando la mia faccia confuso, gli indico la mia spalla e sorrido.

Y/n:"sei stanco, appoggiati a me" lui esita ma alla fine poggia la sua testa sulla mia spalla, ok..devo stare calma, ha un odore piacevole e i suoi capelli sono morbidi, lo guardo attraverso lo specchio davanti a noi e sorrido, quando dorme è un piccolo angioletto, non posso odiarlo, si potrei definirlo l'inferno ma avvolte mostra di essere anche lui una persona, un semplice uomo che lavora sodo.., rilascio un sospiro pensando a quel pranzo, stava per dirmi qualcosa ma è stato interrotto da una chiamata.

"vorrei dirti una cosa i-" ecco questo mi ha detto e poi basta, i prossimi giorni mi ha lasciata abbastanza nel silenzio ma lo stesso avevo da fare molte cose. Passano minuti e sento la mia spalla addormentarsi, il coreografo entra nella sala e mi indica di svegliarlo.

Y/n:"ma non saranno passati nemmeno venti minuti, è stanco signor Kim, lo lasci ancora un po" lui sbuffa.

Kim:"non dire cosa lui deve fare, ha ancora molto da perfezionare, sveglialo" dice con tono duro, stringo la mascella ma non parlo più, non vorrei essere licenziata.

Y/n:"Jimin?" lui scuote la testa e mugola qualcosa.

Jm:"è già finita la pausa?"

Y/n:"si" lui alza la testa e sbuffa, prende un profondo respiro, poi inizia ancora a ripetere, bene.. Finiamo le prove e lui indossa la sua giacca.

Jm:"andrò a casa da solo oggi, ma devo chiederti qualcosa" dice mettendosi la borsa..oh perfetto, sono più che sicura che sarà una cosa impossibile da fare.

Jm:"voglio che mi trovi qualcuno che cucini per me, io non so farlo, ma devo mangiare in modo sano, quindi fai delle ricerche, trova qualcuno di buono e mettili alla prova, voglio assaggiare i loro pasti poi deciderò" lo guardo con uno sguardo che chiede pietà.

Jm:"buonanotte Y/n, e ah, mi raccomando, fallo al più presto" rido sarcastica.
Con presto intende questa notte, divertente.
Beh a quanto pare un altro giorno senza dormire..bene.

Salve a tutti, questo è la prima parte di questo immagina, spero vi sia piaciuto, ce ne sarannno altre, quante?, non saprei, sono abbastanza imprevedibile, non dimenticate di dare un occhiata alle mie storie.

Godetevi le letture che verrano.

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