Maglione color sperma

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«Wow, ma come siamo di buon umore stamane!» esclama Eli, sorridente, poi all'improvviso, si fa tutta seria. «Che è successo, Gian?»

«Ma niente, che noia!» rispondo, contrariato.

«Non sei mai di buon umore al mattino, per cinquecento motivi diversi. Anche perché litighi coi tuoi tutti i santi giorni...»

«Strano, stamattina non l'ho fatto...» borbotto. Strano davvero. Boh.

«Non è che stai morendo?»

«E porca troia...» esalo, toccandomi le palle. Wow, complimenti, Gian, che gesto da italiano medio.

«E allora perché sei di buon umore?» mi chiede, assottigliando gli occhi.

«Sai che non lo so?»

«Hai cambiato cuscino?»

«No»

«Materasso?»

«Nemmeno»

«Rete del letto?»

«Non credo abbia a che fare con il letto, Eli».

Mi squadra, seria, in cerca del motivo per cui sono di buon umore, poi a una certa si illumina. «Non ci credo, hai perso la verginità!»

«Ma che cazzo dici!?» sbotto. «Ma dove? Ma quando? Ma con chi

«Non lo so! Provo a fare delle ipotesi!» esclama, gesticolando. «Che hai fatto ieri sera?»

«Sono uscito con Jacopo e boh...» rispondo. Oh, potrebbe essere questo? No, impossibile. Ieri sera mi ha fatto arrabbiare perché mi ha detto che la vagina che l'ha espulso appartiene a una psicanalista. Già l'immaginario comune mi ha sempre fatto pensare a qualsiasi medico che abbia a che fare con la psiche come a quelli dei film horror ambientati dentro ai manicomi, la dottoressa Manfrin non ha di certo aiutato con tutte quelle troiate sull'omosessualità, eccetera. Mi vengono ancora i brividi a pensarci.

«Oh-mio-Dio!» esclama, teatrale. «Chi santissima merda è Jacopo!?»

«Ma come chi è Jacopo...?» inizio, indisposto, poi l'epifania. Lei non sa chi cavolo sia Jacopo. «Oh... tu non sai...»

«Certo che non so, brutta cacca! Non mi aggiorni mai!»

«È il tipo che è comparso l'altro giorno, sai, quello che mi ha chiesto di uscire dal nulla...»

«Ah... Capito...» mormora, pensierosa. «Ci hai fatto qualcosa?»

«Ma va, Eli, ti pare mai? Quello è più etero di non so chi...»

«Non mi dai mai degli scoop gay, Gian, sei inutile...»

«Se vuoi ti dico quando sotto la doccia provo a mettermi un dito in culo»

«Passo, grazie...» asserisce, secca. Ridacchio, è troppo facile mandarla in crisi. «Quindi... Jacopo, eh? Che tipo è?»

«Abbastanza normale, credo... non è un etero omofobo e questo gli fa guadagnare punti.»

«Quindi lo possiamo dare in pasto ad Auri?» chiede. Dal nulla, mi sale una smorfia infastidita. Non so. Non ce lo vedo proprio con Auri. E Auri non ce la vedo proprio con Jaco, se è per questo. Sono persone... diverse. Forse un po' troppo. Lei è un po', come dire, svampita per certi versi. Lui è tante cose, ma di sicuro non svampito. Non che le persone svampite debbano stare necessariamente tra di loro. Però comunque Jacopo ce lo vedo più con... o una manager di una multinazionale, o con una tipa di quelle che non si fermano un attimo, quelle un po' sclerotiche. In ogni caso non credo di essere particolarmente in grado di accoppiare la gente così, un po' a caso. Poi magari Jaco e Auri sono anime gemelle, si sposeranno e faranno una miriade di bambini perché –come tutte le coppie sposate– si dimenticheranno come si usa un preservativo. Non si può sapere con precisione. Comunque, per ora oserei bocciarli come piccioncini dell'anno.

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