Capitolo 31.

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CARMINE

Un mese dopo...

"Uff..."

Gioia affianco a me si lascia andare ad uno sbuffo. Porto la mia mano ad incastrarsi con la sua.

"Stai tranquilla, andrà tutto bene!" la rassicuro portando le nostre mani unite alle labbra, per lasciarle un bacio sul palmo.

Lei mi sorride, sussurando un Grazie.

Ed è proprio in quel momento che su quel piccolo palco chiamano il suo nome.

"Ecco, adesso direi di far parlare la nostra Gioia Rinaldi, l'inventrice di questo fantastico libro."

Gioia, sospirando, sale sul palco. Indossa per la prima volta un vestitino blu, che le fascia perfettamente il suo corpo esile.

Ed è troppo bella.

"Ehm...scusate sono un po' emozionata." sorride al microfono, guardandomi.

Per rassicurarla le mando un bacio, e le sussuro un Ti amo.

Lei sorride, continuando il suo discorso.

"Per chi ha già letto il libro, penso lo sappia, io non ho proprio parlato di me. Ho preferito far parlare gli altri, far raccontare le loro storie. Non perché le reputi più importanti delle mia, ma semplicemente perché mi sono trovata così, a fare ad ognuno di loro da supporto, non da direttrice. Possono specificare loro stessi che non ho mai dato ordini, solamente consigli. In questo carcere io ho trovato una famiglia, volendo o non volendo. La direttrice mi fa da madre, chiedendomi sempre come sto e se ho bisogno di qualcosa. Lo stesso fa il comandate, e tutti gli educatori. Ho trovato degli amici, degli amici veri però." guarda verso Silvia che le sorride, mandandole un bacio, poi si gira verso di me "E ho trovato l'amore. L'amore che non avevo mai provato prima d'ora, un amore da farti vibrare anche le ossa dalla felicità. Ho sempre detto ai ragazzi che ci sono diversi amori. Io, personalmente, in questo carcere li ho sperimentati tutti."

Conclude il suo discorso, ricevendo boati e tantissimi applausi.

Ci fa segno di salire sul palco con lei, e tutti noi ragazzi saliamo sul palco vicino a lei.

Con un salto arrivo di fianco a lei, e le abbraccio la vita con un braccio, baciandole una guancia.

Lei sorride, riavvicinando il microfono alle sue labbra.

"Vedete che squadra che siamo! Quando ho ideato il libro non volevo pubblicarlo, ma solo scriverlo. Ringrazio i ragazzi per avermi convinto a farlo, perché in poche settimane, ha fatto davvero il botto!"

Ridiamo tutti insieme per la sua espressione finale, che non usa mai.

Finita la presentazione, fatti tutti i saluti, siamo in un pullman che ci sta per riportare in carcere.

"Sei felice?"

Faccio quella domanda a Gioia, che contenta come una bambina guarda fuori dal finestrino. Mi ha pregato in tutte le lingue del mondo per mettersi al posto del finestrino, io facevo il contrario, ma ovviamente non avrei mai rifiutato.

Lei si volta verso di me, con un sorriso sincero.

"Tantissimo! Non mi aspettavo tutta quella gente, è stato meraviglioso!"

"Stai per fare della tua passione un lavoro, credo non ci sia soddisfazione più bella."

Lei annuisce, guardandomi negli occhi. Mi bacia, mettendo le mani sul mio collo.

Abbandono le sue labbra, poggiando la fronte sulla sua.

"Non hai menzionato una persona sul palco."

Lei mi guarda confusa, aggrottando le sopracciglia.

"Futura."

Lei distacca le nostre fronti e si abbandona sul seggiolino sospirando.

"Cosa dovevo dire? Avrei solo ammosciato le persone con tutte le mie paranoie e insicurezze."

"Quali insicurezze?" le domando acarrezandole un braccio, sapendo già cosa vuole dire.

"Futura non è mia figlia, e sbaglio a considerarmi sua madre. Non lo sono, e Nina mi odierenne al pensiero." sussurra incerta.

La guardo, è così fragile.

Non c'è pensiero su cui non se ne faccia altri mille.

"Sbagli, si. Ma sbagli a pensare che Nina ti odierebbe, Nina ti amerebbe tantissimo. Ti sei presa cura di me, lasciandomi libero di amare di nuovo e ti occupi di Futura davvero come una madre. Nina ti lascerebbe il suo posto."

"Che vuoi dire?" mi domanda girando lo sguardo verso di me.

"Che ti sto chiedendo di diventare la madre di Futura ufficialmente, come già lo sei."

GIOIA

Sento gli occhi andare a fuoco, e riempirsi di lacrime.

Davvero mi ha chiesto questo?

Annuisco, incapace di parlare, mentre due lacrime solcano il mio viso. Carmine me le asciuga, sorridendo. Poi si lancia sulle mia labbra, e successivamente mi abbraccia, sussurandomi all'orecchio che mi ama, tanto.







CIAO RAGAZZX MIXX,
COME STATE?
MI DUOLE AMMETTERE CHE QUESTO ERA L'ULTIMO CAPITOLO DI QUESTA STORIA, CHE HO AMATO ALLA FOLLIA.
VOGLIO PERÒ LAVORARE SU UN EPILOGO, TRANQUILLX!
IO SPERO CON TUTTO IL MIO CUORE CHE QUESTA STORIA VI SIA PIACIUTA, LASCIANDOVI QUALCOSINA.
VI RINGRAZIO DI TUTTO, DI OGNI STELLINA, OGNI COMMENTO E OGNI AGGIUNTA AD UN ELENCO DI LETTURA.
VI AMO COSÌ TANTO!
VI CHIEDO DI CONTINUARE A SEGUIRMI, SE VI VA, NELLA PROSSIMA AVVENTURA, CHE VORREI PUBBLICARE IN QUESTI GIORNI.
NON PERDETEVELA!
UN GRANDISSIMO ABBRACCIO, E FATEMI SAPERE COME SEMPRE, I VOSTRI PARERI! <3333

Una vita gialla, insieme. -Carmine Di SalvoWhere stories live. Discover now