Capitolo 2.

3.7K 92 9
                                    

                             ⚠️AVVISO⚠️
CIAO A TUTTX, VOLEVO SPECIFICARE DUE COSE:
-SONO DI SALERNO, PARLO IL NAPOLETANO MA HO DIFFICOLTÀ A SCRIVERLO, QUINDI SE TROVATE DEGLI ERRORI È PER QUESTO (SE QUALCUNO SA COME POSSO FARE ACCETTO CONSIGLI) ;
-CI SONO PERSONAGGI E VICENDE DAVVERO ESISTITE NELLA SERIE RAI, ALTRE COSE APPARTENGONO COMPLETAMENTE ALLA MIA FANTASIA.
DETTO QUESTO SPERO LA STORIA VI ABBIA PRESO ALMENO UN MINIMO, BUONA LETTURA. <3

                               ~~~~~~

"Signorina Rinaldi...venga con me"

Un poliziotto mi chiama, aprendo la cella dove mi hanno chiuso ieri sera.

Non dormo da troppo e avrei bisogno solo di dormire e mettere fine a questo incubo.

Mi alzo dalla panchina su cui sono stata stesa tutta la notte senza chiudere occhio e seguo il poliziotto che mi porta in una stanza dove c'è un poliziotto seduto dietro una scrivania che mi invita a sedermi.

"Gioia Rinaldi...hai ucciso tuo padre... motivazione difesa..." legge il poliziotto da un fascicolo "me ne parli?"

Lo guardo, in silenzio.

"Gioia...dobbiamo avere delle informazioni, come facciamo a decidere cosa fare con te?"

"Io..." un groppo in gola mi blocca.

Ci ho pensato tutta la notte, tutta la notte, ma da sola, e già faceva male, ora parlarne mi ucciderà.

"Ecco...mio padre..."

Ci penso e ci ripenso.

Non posso dire la verità, mi vergogno troppo.

"Mio padre picchiava mia madre molto spesso...ieri sera stava per alzare le mani anche su di me e mamma si è messa in mezzo...solo che lei iniziava a respirare a fatica e così non ci ho pensato due volte a salvarla." concludo tutto d'un fiato.

"Va bene..." annuisce il poliziotto scrivendo qualcosa sul fascicolo.

"Accompagnatela a casa per prendere le sue cose...poi all' IPM di Napoli. Manderò io alla direttrice informazioni per quanto riguarda la sua situazione." dice parlando con un altro poliziotto, poi si gira verso di me "Allora ciao Gioia, comportati bene."

Gli concedo un debole sorriso e mi lascio guidare da un poliziotto verso l'esterno.

E quindi è vero, è tutto vero.

Sto per entrare all'IPM di Napoli.

Dove ci sono camorristi ovunque ti giri, persone che provano gusto nel fare quello che ho fatto io.

Ho paura, non ne ho mai avuta così tanta.

                               ~~~~~~
Sono passata per casa a prendere giusto il minimo indispensabile per stare qui, in questo carcere.

Proprio dove con la macchina sto varcando il cancello.

La macchina si ferma ed una signora mi apre la portiera.

"Buongiorno...tu devi essere Gioia. Io sono Liz."

Le sorrido debolmente.

"Jamm scinn." mi incita poi a scendere dall'auto.

Faccio come richiesto lasciando però la testa bassa, non ho intenzione di guardare in faccia a nessuno.

"Gioia vien cu me, t'aggia purtà n'da la direttrice" mi trascina con sé Liz.

                               CARMINE 
  
Eccola, un'altra macchina della polizia.

Ogni volta che ne arriva una, dentro, c'è una persona diversa, una storia diversa.

Tre sono le cose:
-Un camorrista costretto a fare queste azioni per seguire le orme della propria famiglia;
-Una ragazza che voleva difendersi da qualcuno;
-Semplicemente un pazzo o una pazza.

E ora giochiamo a indovina chi.

Una ragazza esile con un caschetto castano scende dall'auto.

Ha la testa bassa, quindi non è una camorrista.

Ora guardiamola in viso, non ha un sorriso malato, escludo anche la terza ipotesi.

Però ha gli occhi tristi, deve aver ucciso qualcuno che la stava mettendo in difficoltà.

"Carmine!"

Mi risveglio dai miei pensieri quando Cardiotrap mi chiama.

"Hai visto? È arrivat n'ata guagliona."

"Eh Cardio, egg vist." annuisco guardando la ragazza entrare nell'edificio.

"Comunque t vulev ricr n'ata cos, Beppe t sta cercando, ric ca t vo a direttrice."

Ed è quando mi dice questa frase che sul mio viso nasce un sorriso...Futura.

Una vita gialla, insieme. -Carmine Di SalvoWhere stories live. Discover now