Capitolo 10.

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Gioia

"Direttrice ma le ripeto che non è successo niente, ho semplicemente avuto una discussione con Carmine..." ripeto per la decima volta alla direttrice.

Dopo la mia discussione con Carmine, Liz mi ha portato dalla direttrice perché dice che se ho dei problemi con Carmine devo dirlo.

Ma io problemi con Carmine non ne ho...certo se lui si stesse zitto ogni tanto, saremmo migliori amici a quest'ora.

"Va bene Gioia...ascolta, qui come hai visto siamo tanti educatori, se tu hai bisogno puoi sempre chiedere. Ora vai in cella sù." mi sorride la direttrice avvicinandosi alla carrozzina che contiene Futura.

Esco dallo studio mentre Liz mi accompagna in cella.

Nei corridoi dell'edificio però incontro Carmine che mi comincia a fissare.

Gli lascio un dito medio e lui scoppia a ridere.

Ma quanto lo odio.

È per questo motivo che ho sbagliato ad aprirmi con Carmine, mi sono sentita libera con lui e ho sbagliato.

Pensavo lui fosse diverso, che una volta ascoltata la mia storia se ne sarebbe fregato, e invece no.

Ha incominciato anche lui a fare il cavaliere delle situazione.

Ma se io avessi bisogno di aiuto, lo avrei già chiesto.

"Gioiaaaa!" urla Silvia quando entro in cella.

"Ue Silvia." le sorrido io.

"T'aggia raccunta na cos, lo sai mantenere un segreto?" mi domanda euforica.

"Certo." le rispondo curiosa io.

"Praticamente...è un po' difficile da spiegare."

"E jaa, diciii." la invito a parlare io mentre ci sediamo sul mio letto.

"Allora...sarò diretta. Io e Lino ci siamo baciati." confessa tutto d'un fiato.

"Ma Lino..." ci rifletto un attimo non ricordando questo nome.

Poi all'improvviso sembro arrivarci.

"Ma Lino l'educatore?!" domando sorpresa.

"Shhh...si." ammette lei arrossendo.

Silvia che arrossisce, chi l'avrebbe mai detto.

"Si vede che ti piace...sono contenta per te." le sorrido sincera.

"Mhh...e tu?" mi domanda ammiccando.

"Scusa io cosa?"

"Ehh tu tu. Credi che non ho visto come vi guardate tu e Carmine?" domanda ridendo.

"Ma che cosa, io e Carmine ci guardiamo come due che non si sopportano, tutto qui."

"Si vabbuo, farò finta di crederci." ride lei uscendo dalla cella e lasciandomi da sola.

Ma perché come ci guardiamo io e Carmine?

Carmine

"Direttrice ma ij c sto pruvann, ess nun vo sape proprij." dico alla direttrice cullando Futura.

"Carmine ma io non ti ho chiesto di fargli da psicologo, solo di diventare suo amico." sbuffa lei.

"Si direttrì, ma io comm facc a esserle amico se quella ogni volta che mi vede m mann a fancul." ammetto ridendo.

"Forse dovresti cambiare metodo, o no? Se vuoi aiutarla non essere così insistente, prima o poi lei si aprirà con te. Tante cose nemmeno i poliziotti le sanno, le ha confessate solo al comandante." sospira lei riflettendo.

"Vabbuo direttrì, pozzo pruva a essr nu poc chiu compresiv." sbuffo io posando Futura nella carrozzina.

"Bravo Carmine...ora vai, e portati a Futura."

Sbarro gli occhi, m pozz purta a Futura?

"Si si." ride lei "Oggi sta con te."

"Maro direttrì, sit a vita mij."

Contento come un bambino di 3 anni porto via Futura con me ed esco fuori in cortile.

Ed ecco Gioia, seduta su una panchina da sola che si abbraccia le gambe portate al petto.

Fissa un punto imprecisato davanti a sé.

Piano mi avvicino a lei.

"Ehi." la saluto sedendomi vicino a lei.

"Ciao." mi risponde fredda come sempre non girando lo sguardo.

"Scusa." le sussurro guardandola.

Lei gira lo sguardo verso di me, sorpresa.

"Si, scusa per come mi sono comportato. Hai ragione tu, nun so cazz re mij." le dico appoggiando una mano sulla gambina di Futura.

Lei non risponde, ma fissa la mia mano sulla gamba di Futura.

Poi si alza e si volta verso di me.

"Scuse accettate." sussurra con gli occhi lucidi prima di andarsene.


Una vita gialla, insieme. -Carmine Di SalvoWhere stories live. Discover now