Capitolo 16.

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GIOIA

"Ragazzi!" ci saluta sorridente la direttrice quando ci vede entrare "Ditemi tutto." ci invita a sederci mentre io inizio a strofinare le mani tra di loro.

"Ehm..." inizio io incerta.

E adesso che le dico? Mio Dio, Carmine mi caccia in questi guai...

"Direttrì...Gioia è troppo brava a scrivere," Carmine comincia a parlare al posto mio "noi volevamo proporre un corso di scrittura. Faremo un'altra attività e sarebbe bello, è inoltre anche un corso format..."

"Si okay ho capito..." lo interrompe la direttrice "Si, sarebbe fattibile, fate una cosa, raccogliete le adesioni." poi si gira verso Beppe "Radunate tutti i ragazzi in sala comune prima di andare a cena, potrebbe uscirne davvero una bella cosa." ci sorride lei mentre noi insieme a Beppe usciamo per andare in sala comune.

~~~~~~
"Allora ragazzi, un attimo di silenzio!" urla Beppe mentre io e Carmine siamo vicino a lui, davanti a tutti i ragazzi "Carmine e Gioia hanno una cosa da dirci prima di cenare, ascoltate!"

"Okay...ecco, io e Carmine avremmo pensato ad un corso di scrittura, oltre alle altre attività. Ovviamente nessuno è obbligato, se vi fa piacere possiamo lavorare insieme!" dico entusiasta io mentre Carmine mi guarda annuendo.

"Ua fuss bell, t scrivess pur na poesij!" urla Miciarella, un ragazzino piccolo che fa spesso battutine sulle ragazze, in particolar modo su me e Silvia.

"Micciarè, vir e nun cag o cazz." gli risponde Carmine infastidito zittendolo.

Un sorriso nasce sul mio volto, sembrava... geloso?

"Comunque," continua poi "se siete interessati veniteci a dire i vostri nomi, vulimm fa na cosa bell!"

Dopo di che si siede ad un tavolino con carta e penna, iniziando a scrivere il nome di alcune persone che si sono già avvicinate, tra cui ovviamente Filippo.

Io lo guardo, sognante.

"Ue Gioiè!" mi chiama Silvia venendomi vicino "Guardi il tuo innamorato?"

Sorrido, arrossendo leggermente.

"Si." annuisco poi "Guarda che sta facendo, gli ho solo detto che mi piaceva scrivere. Da quel momento ha fatto di tutto pur di farmi scrivere a tempo pieno anche qui."

"E così...sei innamorata?" mi chiede sorridendo.

"Non lo so Silviè, forse si."

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CARMINE

M'è 'ppicciato 'o core
E po' te ne vaje
'N'ata vota ancora
But don't ask me why
M'è mannat' 'a fore
Stongo tutt' I love you
È 'na croce d'oro
Se tu non ce stai cchiù

Alcuni ragazzi in cortile hanno messo la musica e tutti insieme la stanno cantando, anche Gioia. Per quanto ho capito odi parlare il napoletano,  stamattina ho scoperto che ama Liberato.

Incredibile, ogni giorno su quella ragazza ne scopro una.

Lei si gira verso di me, e scoprendomi a guardarla diventa rossa.

Però si avvicina e si siede vicino a me, mentre io le prendo una ciocca di capelli portandogliela dietro l'orecchio.

"Ue pccrè, è tutto okay?" le chiedo guardandola, lei abbassa lo sguardo.

"Si...si è tutto okay." ammette balbettando leggermente.

"Ah vabbuo...saij cum'è, ogg a pranz nun t'egg vist."

Caccio la bomba, distogliendo lo sguardo per qualche secondo, posandolo sui ragazzi che stanno ancora cantando.

"Mi faceva male la testa." risponde lei fredda rialzandosi.

"E mò? Mo nun t fa chiu mal?" mi alzo anche io fronteggiandola.

Lei abbassa lo sguardo, guardandosi le scarpe.

"Nennè..." la chiamo io, mentre lei rialza lo sguardo "Ma ch tien?" le chiedo sorridendole.

"Niente..." scuote la testa lei.

Però è ancora seria, ieri sera, quando abbiamo mangiato la pasta insieme, sembrava felice.

Tranquilla.

Ora invece nei suoi occhi vedo correre mille pensieri, mille preoccupazioni.

"Gioia...è successo qualcosa?" le chiedo preoccupato prendendole le mani tra le mie.

Lei scuote di nuovo la testa, mentre i suoi occhi si fanno lucidi. Senza guardarmi più negli occhi si incammina via, mentre io provo a seguirla.

Entra nel bagno comune, singhiozzando.

"Gioia, oh!"

Le prendo la spalla, girandola verso di me. Ha gli occhi rossi, e gonfi.

"Tu però devi parlare con me! Pensavo che tra me e te andava tutto bene, ma se non mi racconti quello che..."

"Carmine pensavo di stare bene. Ma ho capito che il pensiero di mio padre non era l'unico problema, il problema sono io. Io mi creo così tanti problemi, non riesco a mangiare perché mi fa schifo il pensiero di farlo. Non l'ho fatto per mesi e ieri sera, dopo aver mangiato per la prima volta seriamente, ho vomitato tutto Carmine! Tutto!" urla lei scoppiando a piangere.

Si appoggia al muro comprendosi il viso con le mani. Io le vado incontro levandogliele, e abbracciandola. La stringo forte a me, provando a infonderle tranquillità.

"Ci sto io Gioia...ci sto io." le ripeto più di una volta portandole una mano dietro la nuca.

All'improvviso però lei si lascia andare, mi cade tra le braccia.

Abbasso lo sguardo.

Cazzo. Cazzo. Cazzo.

È svenuta.

"Gioia! Gioia cazzo rispondi!" le urlo prima di stenderla a terra.

E adesso?

Una vita gialla, insieme. -Carmine Di SalvoWhere stories live. Discover now